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Project xCloud - provato alla gamescom

Alla gamescom di Colonia il servizio di gioco in streaming sviluppato dal team Xbox, nome in codice Project xCloud, ha finalmente fatto il suo debutto europeo consentendo a noi, e a migliaia di altri giocatori, di testare con mano le potenzialità di questa promettente tecnologia. Eccovi le nostre impressioni!
Nonostante l’assenza di presentazioni altisonanti, Project xCloud ha saputo catalizzare l’attenzione del pubblico sin dal primo annuncio ufficiale. L’opportunità di giocare in streaming su una vasta gamma di dispositivi l’intero parco titoli Xbox, compresi quelli inclusi nell’abbonamento Xbox Game Pass, senza particolari perdite di qualità, con consumi di banda limitati e con la possibilità di sfruttare i vantaggi del servizio Xbox Live, rappresenta infatti un’offerta stuzzicante non solo per chi non possiede una console Xbox ma anche per chi non disdegna l’idea di poter avere accesso alla propria libreria di titoli quando si trova in viaggio, durante le pause di lavoro o in mille altre occasioni. Nel corso dell’ultimo E3 Microsoft ha alzato ulteriormente la posta, dichiarando che i possessori di Xbox potranno effettuare lo streaming dalla propria console in modo gratuito, mentre chi vorrà usufruire del servizio sfruttando i data center del colosso di Redmond, perché non possiede una console o magari perché non può utilizzarla come piattaforma di streaming (servirà ad esempio una banda in upload piuttosto robusta), avrà l’opportunità di sottoscrivere un servizio a pagamento, che non sappiamo per ora se sarà incluso o meno nell'offerta Game Pass/Ultimate. Una proposta molto interessante, che però al momento rimane, così come buona parte delle caratteristiche di Project xCloud, soltanto teorica. Ciò che però non è più soltanto teorico è il servizio di streaming vero e proprio, che era presente allo stand Xbox durante la recente gamescom.

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Le 4 postazioni messeci a disposizione da Microsoft permettevano di testare altrettanti titoli, ovvero Super Lucky’s Tale, Ori and the Blind Forest, ReCore e Forza Motorsport 7, il tutto su smartphone collegati tramite cavo alla rete dati, ai quali erano ovviamente abbinati controller Xbox connessi tramite bluetooth. La scelta di utilizzare una connessione cablata invece che il Wi-Fi, ci spiegano gli addetti alla postazione, si è resa necessaria a causa del sovraffollamento della rete wireless della fiera tedesca, che era in realtà la prima scelta. Si tratta di una precisazione importante, così come quella relativa al centro dati utilizzato: ci è stato confermato che la connessione dei dispositivi avveniva con un Data Center Azure localizzato Germania, probabilmente il "Germany Central" di Francoforte, il più vicino a Colonia. Ciò premesso, la nostra prova non ha presentato problemi di sorta. Tutti i titoli giravano in modo fluido, con artefatti minimi e sporadici solo nei giochi più dinamici e un’ottima qualità video. La reattività dei comandi è buona, ma nei primi minuti è impossibile non notare un minimo lag nella risposta, che non inficia la giocabilità ma resta comunque sensibile. Ho volutamente scritto “nei primi minuti” perché si tratta di un ritardo al quale ci si abitua facilmente, tanto che già dopo aver superato il tutorial iniziale di Super Lucky’s Tale riuscivo a gestire senza particolari difficoltà anche le sezioni platform che richiedevano un discreto tempismo. La stessa impressione è stata confermata anche dagli altri membri del gruppo, i quali hanno testato contemporaneamente gli altri titoli con risultati analoghi. E' chiaro però che la tolleranza all'input lag dipenderà da gioco a gioco: giocare competitivamente in un picchiaduro, ad esempio, non sarà consigliatissimo su xCloud.

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L’impressione, almeno dopo pochi minuti di utilizzo, è quindi positiva. Ovviamente per dare un giudizio più specifico bisognerà testare Project xCloud in condizioni “reali”, ovvero con una connessione mobile e i server affollati, e con giochi nei quali il ritardo di risposta potrebbe avere un impatto maggiore, come i picchiaduro o i titoli multigiocatore competitivi, ma per quello ci sarà tutto il tempo nei prossimi mesi, quando il servizio arriverà in beta pubblica. Per ora è importante sapere che il servizio di streaming proposto da Xbox esiste e funziona, tra l’altro in modo egregio e con un input lag più che accettabile. Se queste caratteristiche verranno confermate anche nell’utilizzo di tutti giorni, Project xCloud, con la sua libreria smisurata e i suoi servizi, potrebbe davvero rappresentare una delle alternative di game streaming più interessanti in arrivo sul mercato.

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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