Project xCloud - provato alla gamescom
di
Mirko Rossi / Thor
P
Le 4 postazioni messeci a disposizione da Microsoft permettevano di testare altrettanti titoli, ovvero Super Lucky’s Tale, Ori and the Blind Forest, ReCore e Forza Motorsport 7, il tutto su smartphone collegati tramite cavo alla rete dati, ai quali erano ovviamente abbinati controller Xbox connessi tramite bluetooth. La scelta di utilizzare una connessione cablata invece che il Wi-Fi, ci spiegano gli addetti alla postazione, si è resa necessaria a causa del sovraffollamento della rete wireless della fiera tedesca, che era in realtà la prima scelta. Si tratta di una precisazione importante, così come quella relativa al centro dati utilizzato: ci è stato confermato che la connessione dei dispositivi avveniva con un Data Center Azure localizzato Germania, probabilmente il "Germany Central" di Francoforte, il più vicino a Colonia. Ciò premesso, la nostra prova non ha presentato problemi di sorta. Tutti i titoli giravano in modo fluido, con artefatti minimi e sporadici solo nei giochi più dinamici e un’ottima qualità video. La reattività dei comandi è buona, ma nei primi minuti è impossibile non notare un minimo lag nella risposta, che non inficia la giocabilità ma resta comunque sensibile. Ho volutamente scritto “nei primi minuti” perché si tratta di un ritardo al quale ci si abitua facilmente, tanto che già dopo aver superato il tutorial iniziale di Super Lucky’s Tale riuscivo a gestire senza particolari difficoltà anche le sezioni platform che richiedevano un discreto tempismo. La stessa impressione è stata confermata anche dagli altri membri del gruppo, i quali hanno testato contemporaneamente gli altri titoli con risultati analoghi. E' chiaro però che la tolleranza all'input lag dipenderà da gioco a gioco: giocare competitivamente in un picchiaduro, ad esempio, non sarà consigliatissimo su xCloud.
L’impressione, almeno dopo pochi minuti di utilizzo, è quindi positiva. Ovviamente per dare un giudizio più specifico bisognerà testare Project xCloud in condizioni “reali”, ovvero con una connessione mobile e i server affollati, e con giochi nei quali il ritardo di risposta potrebbe avere un impatto maggiore, come i picchiaduro o i titoli multigiocatore competitivi, ma per quello ci sarà tutto il tempo nei prossimi mesi, quando il servizio arriverà in beta pubblica. Per ora è importante sapere che il servizio di streaming proposto da Xbox esiste e funziona, tra l’altro in modo egregio e con un input lag più che accettabile. Se queste caratteristiche verranno confermate anche nell’utilizzo di tutti giorni, Project xCloud, con la sua libreria smisurata e i suoi servizi, potrebbe davvero rappresentare una delle alternative di game streaming più interessanti in arrivo sul mercato.
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