Anteprima - Splinter Cell: Double Agent
Il ritorno di una spia stanca
Vent’anni sono passati da quando Sam Fisher, il miglior agente segreto del Third Echelon, ha portato a termine la sua ultima missione. In questo tempo Sam si è ritrovato afflitto da una serie di eventi che gli hanno fatto appendere al chiodo i suoi occhiali ipertecnologici. Trascinato nella spirale della disperazione dalla misteriosa morte della figlia, la spia Ubisoft accetterà il nuovo incarico offerto dal suo capo: finire in prigione! Per riuscire a sgominare un’organizzazione terroristica Sam dovrà passare per criminale ed essere arrestato, ed una volta in cella dovrà farsi amico un esponente di tale organizzazione: Jamie Washington. Ovviamente una volta saldata l’amicizia, o meglio fiducia, i due dovranno evadere dalla prigione e Sam dovrà entrare a far parte dell’organizzazione terroristica per minarla dall’interno.
Banalità al bando
Evidentemente Ubisoft si è resa conto che con il terzo capitolo della saga s’iniziava a sentir sentore di vecchio o di "già visto" e quindi ha ben deciso di cambiare non solo la storia, ma anche la giocabilità. Nel nuovo capitolo non si dovrà più far silenzio e aspettare che passi la ronda, ma a volte dovremo inscenare dei diversivi, creare confusione per arrivare alla meta. Inoltre, essendo membri di un’organizzazione criminale dovremo svolgere delle missioni a suo nome per meritarci la fiducia del boss; questo infatti non avrà problemi a confezionarci un paio di scarpe di cemento se verrà a sapere che siamo infiltrati. Per far divertire il giocatore anche nei tempi morti (sperando che ce ne siano pochi) Ubisoft ha deciso di concedere una certa interattività anche nei "filmati": avete presente quando in Call of Duty potevate gurdarvi intorno durante i filmati? Beh, in Sprinter Cell: Double Agent si potrà fare una cosa molto simile. Esempio? Mettiamo che durante una missione Sam debba paracadutarsi da un aereo; durante la caduta saremo i grado di muoverlo facendogli compiere acrobazie impossibili a terra... anche per lui.
Cambio d’immagine
La nuova rivisitazione stilistica del gioco coinciderà inoltre con l’arrivo della saga su Xbox 360, consentendoci di ammirare paesaggi e personaggi con un livello grafico eccezionale. Non lavorando più apertamente per Third Echelon, Sam sarà sprovvisto della tutina che l’ha reso famoso, ma durante il gioco lo vedremo con più di una divisa. Grazie alla potenza della 360 e alla variazione della meccanica di gioco, gli ambienti in cui agiremo saranno estremamente dettagliati e realistici e così sarà anche per i modelli dei personaggi su schermo. L’occhio certamente vuole la sua parte, ma anche l’intelligenza artificiale ha un ruolo fondamentale nel successo di un gioco; in base a quanto è trapelato dagli studi Ubisoft, anche questo lato del gioco non deluderà le già alte aspettative dei giocatori.
Presi dalla mania di revisionismo, gli sviluppatori Ubisoft non hanno lasciato stare nemmeno la meccanica del gioco. Nel rivedere i punti di forza del titolo la casa francese ha deciso che potevano essere tranquillamente aggiunte delle particolarità molto interessanti. Potrà capitare che durante una missione saremo messi di fronte ad una scelta, ad un bivio; dipenderà solamente da noi l’esito della missione: vinceremo o falliremo? Quest’innovazione, unita ad una buona IA e alla possibilità di diversi approcci potrà aumentare notevolmente la longevità del titolo. Ovviamente gli sviluppatori non si sono dimenticati dei fan più accaniti; molte missioni seguiranno comunque un approccio classicamente stealth.
That's all folks!
Sicuramente le aspettative sono altissime, e la curiosità per questo nuovo episodio è stata pungolata abilmente dagli annunci fatti negli ultimi mesi. Ubisoft si appresta a cambiare registro e a ridefinire completamente la saga di Sprinter Cell. Per riuscire a comprendere quanto la cosa sia seria basti pensare che arriveremo a vedere un Sam Fisher munito di fucile a pompa, in genere non in dotazione alla truppe stealth. Infiltrazione prevista per settembre 2006.
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