Naruto to Boruto: Shinobi Striker - provato alla Gamescom
Prima di iniziare a giocare abbiamo assistito ad una presentazione che ci ha illustrato i principali elementi del titolo. Come accennato non sarà presente una storia, ma la modalità principale saranno le battaglie 4 VS 4 online. Non si tratterà tuttavia di un normale picchiaduro, infatti ogni combattente appartiene ad una specifica classe come nei MOBA. Abbiamo quindi gli Attaccanti che, come suggerisce il nome, sono specializzati nel recare il maggior numero di danni possibili all’avversario nel combattimento ravvicinato, al contrario dei Ranged che invece preferiscono lo scontro dalla distanza con armi da lancio e jutsu di vario tipo. Seguono poi i Curatori per rimettere in sesto i compagni di squadra, ed infinite i Difensori che vantano tecniche specifiche per proteggere gli alleati e gli obiettivi. Ogni scontro infatti può avere regole diverse, passando dai classici deathmatch a modalità simili agli sparatutto come cattura la bandiera o conquista di una zona. Come intuibile il focus non è tanto sull’abilità del singolo giocatore, ma della squadra. Creare un team di soli Attaccanti quasi sicuramente porta alla sconfitta, e trovare il giusto equilibrio e coordinazione è il fulcro dell’esperienza. Al momento i personaggi confermati nel roster sono Naruto, Sasuke, Sakura, Kakashi, Rock Lee, Hinata, Shikamaru, Choji e Boruto, ognuno con il proprio stile di combattimento ripreso fedelmente dal manga.
MX Video - Naruto to Boruto: Shinobi Striker
Una delle novità di Naruto to Boruto: Shinobi Striker tuttavia è la possibilità di creare il proprio ninja personalizzato. Questa feature, come confermato dagli sviluppatori, è stata inserita dopo il feedback positivo dei giocatori di Dragon Ball Xenoverse, e rappresenta un’importante novità anche per la serie di Naruto. Purtroppo non ci è stato mostrato l’editor per cui non sappiamo ancora quante possibilità di personalizzazione siano presenti, ma ciò che davvero rende appetibile la scelta dell’avatar è la possibilità di personalizzarlo con gli stili di combattimento e le mosse tipiche dei personaggi storici. Possiamo quindi creare un ninja in gradi usare il Rasengan di Naruto e il Chidori di Sasuke, anche se naturalmente sono presenti delle limitazioni in base alla classe scelta per evitare problemi di bilanciamento. E’ possibile creare un solo avatar, tuttavia nulla vieta di creare differenti “build” da cambiare a piacimento prima di una battaglia per far diventare il nostro eroe un Attaccante, Difensore o altro a seconda della situazione. Infine abbiamo potuto ammirare tre scenari che faranno da teatro alle battaglie, ovvero la Foresta del Villaggio della Foglia, il Villaggio della Sabbia e il tetro Villaggio della Nuvola. Il presentatore ha rimarcato più volte che conoscere la mappa sarà fondamentale nelle partite, e quando finalmente abbiamo iniziato la prova pratica ho capito cosa intenda.
Dopo averci diviso in due squadre da 4 giocatori ho scelto subito Kakashi Hatake, uno dei miei personaggi preferiti della serie. Il suo ruolo nel gioco è quello di Attaccante, mentre i miei compagni hanno scelto Choji come Difensore, Naruto come secondo Attaccante ed infine Sakura come Curatore (anche se in maniera piuttosto riluttante, il Curatore è sempre l’ultimo ad essere scelto in questo genere di giochi). La mappa scelta è stata la Foresta del Villaggio della Foglia, e la modalità di gioco Cattura la Bandiera. Ammetto che i primi minuti sono stati piuttosto traumatici. Il vero nemico nelle fasi iniziali infatti è stata la mappa stessa: come ben sappiamo i ninja non hanno problemi a saltare e correre sui muri, il problema è capire bene le distanze. Ogni personaggio infatti può coprire una specifica distanza in base alla sua agilità, e più di una volta siamo morti tutti cadendo in baratri all’apparenza invalicabili. Quando ci hanno detto che conoscere la mappa è fondamentale abbiamo quindi capito cosa volevano dirci, e dopo pochi minuti passati a prendere confidenza con i comandi abbiamo iniziato a capire quali percorsi erano migliori per superare gli ostacoli e raggiungere la base nemica. Le dimensioni relativamente piccole della mappa possono trarre in inganno, infatti queste si sviluppano molto in verticale e non è raro scontrarsi a mezz’aria con un nemico.
Il sistema di combattimento è piuttosto semplice e accessibile, con due tasti per gli attacchi leggeri e pesanti con cui avviare le combo e relativi comandi per gli oggetti da lancio, schivate, parate e mosse speciali. Queste hanno un tempo di cooldown prima di poter essere utilizzate nuovamente, specialmente le mosse finali che vanno giocate con particolare parsimonia ma possono risolvere parecchie situazioni scomode. Ho trovato il feeling delle combo abbastanza simile a quello della serie Ultimate Ninja Storm, anche se la mancanza delle mini cutscenes per le mosse finali rendeva il tutto meno spettacolare visivamente.
Purtroppo non potendo comunicare con i microfoni il gioco di squadra è stato piuttosto blando, anche se ogni tanto intuendo le intenzioni dei compagni siamo riusciti a creare qualche attacco combinato oppure fare da esca mentre qualcun altro rubava la bandiera, anche se trovarsi contro 2 o 3 nemici da solo voleva dire morte certa. Ad ogni respawn si poteva scegliere un altro personaggio per provare a modificare la strategia offensiva o difensiva, e proprio il ruolo dei difensori in modalità ad obiettivi non andrebbe assolutamente sottovalutato visto che più volte i nostri tentativi di rubare la bandiera sono andati in fumo per colpa di un Choji che ci sbarrava la strada.
Alla fine purtroppo la partita si è conclusa con una nostra sconfitta per 2 a 1, anche se ammetto che sono rimasto con un po’ di amaro in bocca poiché con il poco tempo a disposizione ho avuto la sensazione di aver appena scalfito le reali potenzialità del gioco. Restano ancora molti punti interrogativi come la varietà di combo e soprattutto il bilanciamento tra i vari personaggi e classi, ma questi saranno elementi che andranno approfonditi in fase di recensione. L’unico elemento che per ora mi preoccupa davvero è la telecamera: purtroppo non sarebbe la prima volta che un gioco del genere soffre per una visuale che non riesce a stare al passo con l’azione, e sfortunatamente anche Naruto to Boruto: Shinobi Striker sembra rientrare in questa categoria. Con 8 giocatori in campo le battaglie sono già piuttosto caotiche, e spesso la telecamera è impazzita quando venivo attaccato da due nemici in direzioni differenti, e spero vivamente che la situazione migliori prima dell’uscita.
Non abbiamo ancora una data ufficiale in cui il gioco arriverà nei negozi quindi suppongo che il team abbia ancora parecchio tempo per sistemare tutto, anche se la demo che ho provato sembrava in fase abbastanza avanzata anche per quanto riguarda il comparto tecnico, per cui forse non dovremo attendere molto. Non resta quindi che attendere ulteriori aggiornamenti, e se siete fan del ninja biondo vi consiglio di tenere sott’occhio il titolo, ma anche gli appassionati di picchiaduro potrebbero trovare interessante questo ibrido con i MOBA.
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