The Crew 2 - provato alla Gamescom
di
Mirko Rossi / Thor
P
La prima parte della mia prova era strutturata proprio per farmi testare con mano questa novità nell’area metropolitana di New York. Per circa 10 minuti ho potuto guidare liberamente una potente Nissan Skyline GT-R, un agile aereo acrobatico ed un insolito motoscafo, affrontando nel frattempo anche un paio di sfide con i primi due mezzi. La transizione tra i vari veicoli avviene in tempo reale utilizzando la levetta destra del controller, non presenta alcuna limitazione e permette di switchare rapidamente, senza attese ed in qualunque situazione tra i vari mezzi disponibili. Questa meccanica, nonostante la totale assenza di realismo, si è rivelata particolarmente divertente e mi ha consentito di creare situazioni estreme, come passare da aereo a motoscafo con l’obiettivo di centrare un minuscolo specchio d’acqua posto decine di metri sotto di me o mettere alla prova i miei riflessi passando da auto ad aereo dopo aver imboccato una rampa a tutta velocità. La zona a mia disposizione includeva infatti sia strade trafficate molto simili alle controparti reali, sia aree più fantasiose, e questo mi ha permesso di testare con mano una buona varietà di scenari nonostante il poco tempo concessomi da Ubisoft in questa modalità.
MX Video - The Crew 2
Il tempo rimanente era infatti “riservato” alle competizioni inedite che troveremo in The Crew 2, ovvero le gare di motocross, le gare di drift e le sfide su circuito con monoposto a ruote scoperte. Prima di lasciarmi libero di sperimentare uno dei membri del team di sviluppo sottolinea che qualunque sia la tipologia di sfida che deciderò di affrontare il gioco cambierà automaticamente il mezzo in uso prima della partenza e che sarò sempre libero di abbandonare la competizione semplicemente allontanandomi dal percorso, a riprova della grande libertà concessa al giocatore. Una volta avviata una qualunque gara l’obiettivo sarà ovviamente vincere, arrivando davanti ai propri avversari nelle sfide di motocross e su circuito o accumulando più punti prima dello scadere del tempo nelle gare di drift. In questa modalità ogni derapata eseguita correttamente non solo permette di ottenere dei punti ma contribuisce anche ad incrementare un classico moltiplicatore, che viene però azzerato in caso di urto. Al termine di ogni gara i giocatori, sulla base dei risultati ottenuti, ricevono punti esperienza, crediti da spendere nei vari shop disponibili e parti di ricambio per i propri bolidi, che potranno poi essere installate per migliorare le prestazioni o semplicemente per abbellire il proprio mezzo di trasporto. Il passaggio sotto la bandiera a scacchi della terza competizione coincideva purtroppo con la fine del tempo a mia disposizione in compagnia di The Crew 2. Per fortuna questa sessione, seppur molto limitata, consentiva comunque di farsi un’idea della strada intrapresa dagli sviluppatori.
Il modello di guida spudoratamente arcade garantisce una buona fluidità in qualunque condizione e con ogni veicolo senza però pregiudicare eccessivamente il feeling con i vari mezzi disponibili. Ovviamente siamo distanti anni luce dai titoli di guida più “seri” ma devo ammettere che ogni categoria presente in The Crew 2 si è dimostrata ben bilanciata ed estremamente coinvolgente, anche grazie ad una buona caratterizzazione delle classi e delle superfici presenti. imbarcazioni ed aerei rientrano per definizione in una categoria a parte ma parlando di “semplici” auto la differenza tra la Skyline GT-R in strada e una monoposto in pista è tangibile, soprattutto se si considera la natura non simulativa della serie. Gli aspetti meno convincenti riguardano la gestione delle moto da cross, decisamente poco maneggevoli, e le collisioni, generalmente irrealistiche ed incapaci di trasmettere la giusta fisicità in caso di contatto tra due mezzi. La riproduzione del territorio americano, per quanto visto, sembra adeguatamente fedele e soprattutto sembra che gli sviluppatori abbiano trovato il modo di ottenere un impatto visivo notevolemente più vivo e dettagliato, apprezzabile soprattutto passando dall’asfalto al cielo (e viceversa), senza dover rinunciare alla fluidità
La libertà d’azione resa celebre dal primo capitolo, allo stato attuale, è rimasta intatta e consente al giocatore di viaggiare per tutta la mappa decidendo se e quando affrontare una delle numerose sfide disponibili. Date le enormi distanze presenti The Crew 2 include, proprio come il suo predecessore, un efficace sistema di “viaggio rapido”, che consente di spostarsi rapidamente da un punto all’altro senza particolari interruzioni. Per spronare ulteriormente il giocatore a dare libero sfogo alla sua creatività Ivory Tower ha pensato bene di inserire nel titolo una gestione automatica dei replay capace di memorizzare costantemente gli ultimi 10 minuti di gioco e di integrarla con un editor abbastanza completo, grazie ai quali sarà possibile non solo tenere traccia delle proprie acrobazie ma anche modificarle e condividerle con pochi semplici passaggi. Purtroppo non ho potuto valutare in prima persona le potenzialità di questa accoppiata, ma da quanto mostrato prima della prova i risultati ottenibili sembrano più che buoni.
A conti fatti sembra dunque che The Crew 2 voglia proseguire sulla strada tracciata dal suo predecessore ampliando ulteriormente la quantità di contenuti e limando dove possibile le imperfezioni evidenziate da critica e community. Come spesso accade una prova così breve non permette di dare giudizi più approfonditi, così come non è possibile valutare correttamente la portata globale del titolo, ma l’impressione è che questo sequel abbia tutte le carte in regola per accontentare gli amanti dei titoli racing più leggeri, a patto che Ivory Tower riesca davvero a mantenere alto il livello di qualità generale e ad eliminare definitivamente i difetti di gioventù della serie in vista dell’uscita, attualmente prevista per il 16 marzo 2018.
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