Destiny: I Signori del Ferro - provato alla Gamescom
di
Mirko Rossi / Thor
P
La demo propostaci da Activision permetteva ovviamente di testare solo alcune di queste novità, tra cui una nuova modalità 6 vs 6 denominata Supremazia e uno degli assalti inediti per tre giocatori che troveremo all’interno dell’espansione. La modalità Supremazia non è nient’altro che una variante dei classici deathmatch a squadre nella quale, oltre ad uccidere i Guardiani avversari, è necessario raccogliere gli oggetti che le nostre sfortunate vittime lasciano sul terreno, chiamati “Crest”. Se non riusciamo a farlo o se qualcuno dei nostri avversari recupera questo oggetto prima di noi il punto non viene assegnato. Semplice ma al contempo ricco di risvolti interessanti, almeno se si considera le modalità viste fin’ora in Destiny. La necessità di “confermare” ogni uccisione e di recuperare prontamente gli oggetti lasciati sul terreno dai nostri compagni caduti obbliga il team a lavorare in squadra così da non vanificare gli sforzi fatti. Durante la prova io e il mio team abbiamo trovato fin da subito la giusta intesa mentre gli avversari sembravano preoccupati solo ad accumulare uccisioni e questo ci ha permesso di vincere entrambi i match, disputati su alcune delle nuove mappe incluse in questa espansione come i “Floating Gardens” di Venere
MX Video - Destiny
Messa in archivio anche la seconda vittoria ho dovuto mio malgrado “salutare” una parte del mio team poiché l’assalto presente nella demo, intitolato “The Wretched Eye”, prevedeva la partecipazione di soli tre giocatori. Come spiegato rapidamente dagli sviluppatori l’obiettivo della nostra missione è di infiltrarci in una struttura militare situata in una delle aree dell’Antica Russia cadute sotto il controllo del nemico ed individuare un presunto “sacerdote”, arruolatosi tra le fila dei Caduti per eseguire alcuni esperimenti sulla misteriosa tecnologia rinvenuta dal Casato dei Diavoli. Come prevedibile lo stile di gioco degli Assalti è rimasto praticamente invariato e vede i giocatori esplorare la mappa abbattendo orde di nemici via via sempre più forti fino ad arrivare al boss finale. Nel nostro caso la missione iniziava nella gelida steppa dell’Antica Russia, a poca distanza dal nostro obiettivo. Una volta raggiunta la struttura io e i miei compagni abbiamo dovuto attraversarla ed infiltrarci sempre più in profondità , attivando alcuni interruttori sparsi qua e là che permettevano di aprire o sbloccare passaggi obbligatori all’interno della base.
L’ultima parte della struttura ricordava vagamente un alveare, con percorsi a spirale ricchi di biforcazioni posizionate con sapienza per separare i membri del team e metterli in difficoltà. La discesa terminava infine in quello che possiamo chiaramente definire come un nido, il luogo “ideale” per uno scontro epico. Infatti è qui che il “Sommo Sacerdote” sta compiendo i suoi esperimenti ed è lui che dovremo abbattere per completare la nostra missione. Peccato solo che uno dei suoi ibridi, quello più grosso e minaccioso, decida di frapporsi tra noi e il nostro obiettivo, costringendoci ad affrontare una faticosa battaglia. Il gigantesco essere dispone infatti di un’ottima resistenza e per abbatterlo sarà necessario dare fondo alle nostre scorte di munizioni mentre il “Sommo Sacerdote” continuerà ad aizzarci contro innumerevoli e fastidiosissimi servitori. Una volta sconfitto il gigante ed il suo creatore la missione raggiungeva la sua conclusione e con lei anche la nostra prova.
Da un punto di vista tecnico questa espansione ovviamente non porta con sé particolari novità visto che i nemici incontrati, boss escluso, rappresentano delle semplici variazioni di quanto già visto nel gioco. Vale però la pena di sottolineare l’ottimo impatto grafico delle ambientazioni viste durante l’Assalto. La missione iniziava sotto una fitta ed evocativa nevicata, perfettamente ricreata dal motore di gioco, e la stessa base militare, per quanto inizialmente non mi sembrasse particolarmente ispirata, si è rivelata davvero ben progettata. Scendendo nelle profondità della struttura si ha proprio l’impressione di addentrarsi in un nido visto che gli spazi diminuiscono, i passaggi diventano sempre più claustrofobici e le pareti metalliche lasciano il posto ad una viscida patina organica che ricopre ogni cosa. Se questo è lo standard qualitativo di tutte le ambientazioni presenti ne I Signori del Ferro, il rischio di incappare in fastidiosi deja-vu è sicuramente scongiurato.
In definitiva sembra quindi che questa quarta espansione dedicata a Destiny porti con sé una buona dose di interessanti novità, tra cui spiccano la nuova sottotrama e l’introduzione delle partite personalizzate. La campagna dedicata ai Signori del Ferro sembra dotata di una buona profondità e l’introduzione di tante piccole innovazioni dovrebbe garantire al titolo una discreta longevità. Ovviamente il tempo passato in compagnia de I Signori del Ferro non è sufficiente per valutare il bilanciamento delle varie modalità nè il peso che avranno i nuovi equipaggiamenti sulle meccaniche di gioco ma per ora sembra che tutto funzioni bene e lo dimostra il fatto che, pur non conoscendo compagni ed avversari, mi sono davvero divertito durante tutta la prova. Ora non ci resta dunque che attendere il rilascio di questo DLC, previsto per il 20 Settembre 2016, per scoprire se I Signori del Ferro sapranno meritarsi un posto d’onore all’interno del gigantesco universo creato da Bungie e se le novità introdotte nel Crogiolo sapranno soddisfare fino in fondo le aspettative dei molti fan in attesa!
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