GWENT: The Witcher Card Game - provato alla Gamescom
di
Mirko Rossi / Thor
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GWENT: The Witcher Card Game includerà 4 diverse fazioni al lancio (Reami del Nord, Skellige, Scoia’tael e Mostri), tutte dotate di unità e caratteristiche differenti ispirate all’universo fantasy creato da Andrzej Sapkowski. Queste le nozioni di base del gioco di carte ideato dagli sviluppatori di CD Projekt, magistralmente riassunte dal level designer Miles Tost durante la presentazione alla Gamescom, che hanno permesso al titolo di differenziarsi dalla concorrenza. La presenza di più round, la “limitazione” delle 10 carte scelte in modo casuale e la presenza di numerosi effetti a “doppio taglio” delle carte speciali rende il Gwent un gioco in cui la strategia può davvero fare la differenza. Gwent: TWCG ovviamente manterrà inalterato lo spirito del suo predecessore, includendo al contempo alcune sostanziali differenze. La versione completa del titolo permetterà infatti ai giocatori di affrontare amici ed avversari in rete, sia attraverso sfide veloci che con un interessante matchmaking competitivo, ma includerà anche una corposa campagna in single-player che, almeno nelle intenzioni degli sviluppatori, dovrebbe garantire oltre 10h di sano divertimento in compagnia di Geralt e compagni. La trama alla base di questa modalità racconterà alcune storie inedite alternando sezioni esplorative, dialoghi e, ovviamente, tanto Gwent.
MX Video - GWENT: The Witcher Card Game
Per darci una dimostrazione di cosa troveremo nel gioco completo, gli sviluppatori ci hanno mostrato un breve filmato con protagonisti Geralt, Falibor e Milaen. I tre sono sulle tracce di Torina, la figlia di un nobile scomparsa misteriosamente nei boschi vicino alla città di Malleor, e la trovano in stato di shock di fianco al cadavere dilaniato di uno sconosciuto. Ognuno di loro ha una diversa opinione sull’accaduto e da queste divergenze nasce una accesa discussione, che potremo cercare di indirizzare nella direzione voluta attraverso un sistema di dialogo a scelta multipla. Gli sviluppatori ci hanno assicurato che le nostre decisioni, come da tradizione della serie, avranno conseguenze più o meno tangibili sullo sviluppo delle missioni e sulla composizione del nostro party. Conclusa la conversazione, Geralt e i suoi compagni decidono di prendere Torina con loro e di tornare a Malleore per riportarla a casa. Questo ci permette di scoprire come si svolgeranno le fasi esplorative del gioco, visto che Gwent: TWCG, non contento di essere un “semplice” gioco di carte, strizza l’occhio agli RPG isometrici includendo una vasta mappa che i giocatori potranno attraversare imbattendosi in antiche rovine, villaggi, città e molto altro ancora.
Avvicinandosi ad un luogo potranno decidere se esplorarlo o meno e questo permetterà di raccogliere informazioni utili, di approfondire la lore del gioco o di recuperare qualche nuova carta. Carte che si riveleranno fondamentali per proseguire visto che, nella campagna, gli scontri verranno risolti proprio attraverso il Gwent e che il mazzo a nostra disposizione rifletterà sia l’attuale composizione del gruppo che le eventuali carte speciali raccolte in precedenza. Nella demo, per esempio, Torina rivelava la sua vera natura ai suoi salvatori trasformandosi in Zaphire, una spaventosa creatura conosciuta anche come il “Terrore dei boschi”, e questo dava il via ad un’appassionante sfida a Gwent tra la nostra fazione, capitanata dall’Eroe Falibor, e la fazione dei mostri, capitanata proprio da Zaphire. La dimostrazione si concludeva dopo il primo round vinto da Faribor ma, come ricordato proprio da Miles Tost, questo non basterà ai protagonisti per portare a casa la pelle, lasciandoci intendere che la misteriosa creatura non sarà poi così semplice da sconfiggere. Come prevedibile le meccaniche di gioco viste durante il duello non si discostano molto da quanto già mostrato ma vale la pena di sottolineare come tutti i protagonisti abbiano continuato a dialogare tra loro e a commentare le giocate durante la sfida, talvolta facendo anche riferimento a scelte fatte durante i dialoghi precedenti o nelle sezioni esplorative, a riprova della grande profondità che la software house sta cercando di infondere anche in questo titolo.
Conclusa la parte dedicata alla modalità per giocatore singolo gli sviluppatori ci hanno finalmente permesso di mettere le mani su una demo di GWENT: The Witcher Card Game e di sfidare la persona seduta di fronte a noi. Le meccaniche di gioco sono le stesse viste nell’ultima avventura dello Strigo che vi ho riassunto all’inizio di questo articolo. Le differenze principali riguardano l’interfaccia, ora decisamente più chiara ed impreziosita dall’uso di modelli 3D per le carte più significative, ed il numero delle abilità presenti su ogni carta. Diversamente dal titolo originale, quasi tutte le unità ora possiedono sia un’abilità attiva che una passiva e questo rende più complessa la costruzione della propria strategia. A domanda diretta gli sviluppatori mi hanno confermato che questa è solo una delle numerose modifiche apportate al gameplay per adattarlo alla natura stand-alone del gioco. In TW3 il Gwent accompagnava Geralt durante il suo percorso e pertanto il gioco seguiva l’evoluzione del personaggio, mentre qui le cose sono diverse e trovare il giusto equilibrio nelle modalità 1VS1 ha richiesto un notevole sforzo da parte del team.
Sempre per lo stesso motivo il gioco completo includerà molte carte inedite e potrà contare su un supporto post-lancio costante. CDPR ha già in mente di rilasciare nuovi contenuti, comprese nuove fazioni e nuove modalità, con una buona frequenza dopo il lancio, così da mantenere vivo l’interesse dei giocatori senza complicare troppo le meccaniche di base. L’obiettivo dichiarato del team è quindi quello di creare un gioco facile da padroneggiare ma difficile da abbandonare e per quanto visto sembra che la strada scelta sia quella corretta, soprattutto se si considera che il titolo, così come tutti gli aggiornamenti, verrà rilasciato come free-to-play. Ovviamente saranno presenti delle microtransazioni, ma pur non potendo darmi maggiori dettagli gli sviluppatori mi hanno garantito che il gioco non avrà derive pay-to-win. Come già detto i mazzi da utilizzare nella campagna dipenderanno dalle nostre azioni ma saranno differenti da quelli disponibili nelle modalità multi giocatore. Allo stato attuale sembra che Gwent: TWCG permetterà ai giocatori di acquistare i pacchetti di carte necessari sia tramite la moneta di gioco che con valuta reale ma, per evitare frustrazioni, gli sviluppatori stanno anche valutando se includere una specie di “anteprima” del pacchetto e se dare la possibilità di scartare una o più carte per ottenerne delle altre. La beta prevista per il mese di ottobre servirà agli sviluppatori proprio per testare ed affinare tutti questi aspetti quindi è probabile che alcune delle idee vengano abbandonate o modificate prima dell’uscita, prevista per il 2017.
In definitiva devo ammettere di essere uscito più che soddisfatto da questa dimostrazione. Tutte le meccaniche viste ed apprezzate nell’ultimo capitolo della saga di Geralt sembrano aver superato indenni la promozione a titolo stand-alone e le molte novità presenti in GWENT: The Witcher Card Game, prima su tutte la modalità in singolo, dovrebbero garantire al titolo una longevità più che notevole, soprattutto se si considera che il gioco verrà proposto come free-to-play . Ora non ci resta dunque che aspettare la beta per valutare in modo approfondito tutte le meccaniche di gioco e scoprire se le buone impressioni si trasformeranno in piacevoli conferme. Quello che è certo è che CD Projekt RED sta facendo un gran lavoro per confezionare al meglio la sua ultima creazione e conoscendo le capacità del team di sviluppo sono sicuro che il risultato finale sarà più che all’altezza delle aspettative.
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