PES 2017 - anteprima hands-on
di
Mirko Rossi / Thor
P
Non possono poi mancare alcune chicche dedicate agli appassionati, come la presenza di alcune leggende del calcio legate alla squadra quali Xavi, Ronaldo e Ronaldinho, tutti ricreati alla perfezione ed utilizzabili nella modalità My Club insieme ad altre vecchie glorie, o la possibilità di sbloccare le divise storiche più rappresentative del team spagnolo. Come prevedibile la partnership avrà effetti anche sulla copertina del gioco, sulle edizioni speciali e sui bonus pre-order. La confezione standard del titolo, almeno allo stato attuale, vedrà i giocatori del Barça intenti a festeggiare mentre l’edizione limitata “FCB Editon”, prevista solo per il mercato europeo, includerà una steel book a tema. Chiunque prenoterà il gioco riceverà infine alcuni bonus esclusivi dedicati principalmente alla modalità My Club, tra cui la possibilità di assoldare uno scout di alto livello o un gradito omaggio di 100.000gp che verrà elargito “a rate” nelle 10 settimane successive al lancio. E’ stato inoltre confermato che anche “Pes Club Manager” e “Pes Collection”, le due app dedicate al mondo mobile già rilasciate da Konami, beneficeranno della collaborazione con il Barcellona permettendo ai giocatori di creare e gestire il proprio team e la propria collezione anche tramite smartphone. Queste dunque le novità principali riguardanti la partnership con il Barça che, come sottolineato durante l’evento proprio da Manorito Hosoda, potrebbe non essere l’unica considerati i risultati raggiunti. Collaborare con squadre di alto livello permette infatti al team di sviluppo di raccogliere preziose informazioni e di rappresentare al meglio lo spirito del singolo club o di uno specifico campionato. Nessuno dei presenti ha voluto sbottonarsi su questo argomento ma l’invito è quello di continuare a seguire le news riguardanti la serie visto che nelle prossime settimane potrebbero essere ufficializzate altre interessanti novità.
MX Video - PES 2017
Terminata la presentazione siamo stati invitati a raggiungere la zona di gioco, dove era possibile provare una build recente del titolo. La demo permetteva di giocare solo partite amichevoli con 8 squadre diverse, 6 club e 2 nazionali, selezionando uno dei due stadi presenti, tra cui proprio il leggendario Camp Nou. Tra i club era ovviamente presente il Barcellona di Messi e Suarez insieme ad altre squadre come Atletico Madrid, Boca Junior e River Plate mentre la scelta delle due nazionali è ricaduta su Francia e Germania. In totale ho potuto disputare 8 partite, sia contro il nostro Diego “Pipco” che contro la CPU, così da farmi una buona idea dei progressi svolti rispetto al passato.
Partiamo dunque da quello che è uno dei pilastri fondamentali su cui si basano i giochi di calcio, ovvero la giocabilità. Già PES 2016, almeno da questo punto di vista, era un ottimo titolo e questa nuova edizione dimostra fin da subito di non voler rivoluzionare quanto di buono fatto finora, restituendo sin dai primi istanti lo stesso feeling visto lo scorso anno. Le novità principali riguardano l’introduzione di alcune nuove meccaniche come il Real Touch, che permette di disorientare gli avversari spostando il corpo prima di ricevere la palla utilizzando la levetta sinistra o di prenderli in controtempo spostando il pallone nella direzione opposta al suo movimento utilizzando uno dei tasti dorsali e la levetta sinistra. Questa tecnica, almeno nelle intenzioni degli sviluppatori, dovrebbe riprodurre fedelmente le abilità e i movimenti dei singoli giocatori e, per quanto ho potuto provare, sembra funzioni. Effettuare finte di corpo utilizzando Messi o Tevez permette di godere della loro abilità nel difendere il pallone e garantisce un risultato più incisivo rispetto a quanto capita con altri giocatori meno “dotati” sotto questo punto di vista. Portare a termine con successo una di queste manovre garantisce un indubbio vantaggio sui marcatori diretti e, spesso, permette ai giocatori di liberarsi per provare a sfruttare un’altra delle novità introdotte da Konami, denominata “Precise Pass”.
Questa nuova feature sfrutta l’ottima riproduzione della fisica e delle caratteristiche dei giocatori per “premiare” con lanci perfetti i giocatori che sapranno scegliere la giusta traiettoria ed il giusto tempismo per servire al meglio uno dei propri compagni. Durante la mia prova ho provato ad utilizzare volontariamente questa tecnica frequentemente, con risultati via via più incoraggianti. Trovare il giusto tempismo e la giusta traiettoria richiede infatti parecchia pratica, anche utilizzando giocatori dai piedi sopraffini, e non è dunque possibile pensare di sfruttare questa innovazione in modo sistematico visti i molteplici fattori da cui dipende.
Le altre novità presenti in PES 2017 riguardano la gestione tattica dei corner, durante i quali è ora possibile selezionare varie strategie, sia offensive che difensive, e dare indicazioni specifiche alla propria squadra sui movimenti da effettuare utilizzando la croce direzionale. Sempre utilizzando la croce direzionale è inoltre possibile modificare l’atteggiamento della squadra passando da un sistema di gioco estremamente difensivo, che vedrà i giocatori attendere gli avversari dietro la linea della palla, ad uno vistosamente più aggressivo, che coinvolgerà spesso e volentieri anche il portiere nella costruzione della manovra per creare superiorità numerica. Abbinando all’uso della croce direzionale anche la pressione del dorsale sinistro è poi possibile accedere alle “Istruzioni avanzate”così da indicare alla squadra lo stile di gioco da adottare tra quelli disponibili, che includono il Tiki Taka, la marcatura stretta o l’utilizzo costante del contropiede. Nei match disputati ho provato a variare spesso sia l’atteggiamento delle varie squadre che le tattiche e devo ammettere che il risultato è davvero apprezzabile. Selezionando un atteggiamento prudente i giocatori propongono quasi sempre linee di passaggio elementari limitando al minimo sovrapposizioni e tagli in profondità mentre aumentando l’aggressività si nota una maggiore predisposizione agli inserimenti.
Stesso discorso per quanto riguarda le tattiche avanzate. Selezionando il Tiki Taka avremo quasi sempre uno o più compagni vicini a noi, pronti per ricevere un nostro suggerimento mentre puntando tutto sul contropiede ogni qualvolta entreremo in possesso palla la squadra cercherà di salire rapidamente verso la porta avversaria. Nuove features a parte questa nuova edizione mantiene tutte le caratteristiche viste l’anno scorso. I giocatori dimostrano sempre una buona fisicità, tangibile soprattutto durante gli scontri spalla contro spalla o quando, un po’ incautamente, decidiamo di ripartire in contropiede affidando la manovra ad uno dei nostri difensori più massicci mentre i controlli,precisi e abbastanza reattivi, permettono sempre di orchestrare azioni spettacolari. Insomma, la sensazione riguardo alle novità introdotte in PES 2017 è buona anche se bisognerà ovviamente giocare molte più partite per dare un giudizio concreto sul sistema di gioco.
Anche dal punto di vista tecnico PES 2017 rappresenta più un’evoluzione che una rivoluzione, ma questo non è necessariamente un male. Il Fox Engine migliora di anno in anno e mai come in questa edizione sembra capace di garantire un’ottima riproduzione dei giocatori in tutte le occasioni unita ad una fluidità ineguagliabile. Il livello di dettaglio raggiunto nel rappresentare i giocatori del Barcellona è ovviamente altissimo ma anche tutte le altre squadre presenti nella demo sembrano beneficiare delle potenzialità del motore grafico, capace di restituire animazioni realistiche e volti ultra-dettagliati impreziositi da stupendi effetti di luce e dai riflessi del sudore (ora meno “finto” rispetto al passato). Ottima anche la rappresentazione degli stadi presenti nella demo che però, almeno allo stato attuale, mostrano ancora alcuni margini di miglioramento soprattutto per quanto riguarda le tifoserie e gli addetti a bordo campo. Il Camp Nou è uno spettacolo di luci e striscioni che viene purtroppo penalizzato dalla presenza di moltissime maglie grigie sugli spalti e da alcuni modelli poligonali poco rifiniti. Da segnalare anche qualche difetto grafico di troppo visibile nelle sfide giocate sotto la pioggia, che rende il terreno di gioco poco gradevole soprattutto durante i replay. Queste imperfezioni, visibili solo durante le sequenze iniziali o con specifiche inquadrature, ovviamente non influiscono sul gioco in sé ma si tratta comunque di aspetti che speriamo vengano migliorati nella versione finale.
Anche l’I.A. di compagni ed avversari mostra qualche miglioramento, soprattutto in fase di copertura dei filtranti e nella lettura globale dell’azione, ed i portieri sembrano aver perso (o quasi) la fastidiosa predisposizione a commettere errori clamorosi, dimostrando un buon senso della posizione e un’ottima reattività in quasi tutte le situazioni. Purtroppo in sole 8 partite non ho potuto verificare a fondo né questi nuovi aspetti né la nuova I.A. “adattabile”, che dovrebbe reagire dinamicamente per contrastare i vari stili di gioco, ma devo ammettere che già durante la prova sono più volte rimasto colpito dalle prestazioni dei giocatori e dalle ottime chiusure difensive. Anche in questo caso sarà dunque necessario approfondire in fase di recensione ma la sensazione è senz’altro positiva. 2 gli aspetti che invece non mi hanno convinto del tutto e che andranno dunque approfonditi in sede di recensione: arbitri e “peso “ del pallone. I primi dimostrano una buona capacità di interpretazione delle azioni e delle situazioni di “vantaggio” rispetto al passato ma tendono ancora a fischiare inspiegabilmente alcuni contrasti, forse perché ritenuti troppo fisici, e ad estrarre cartellini in quantità anche per contatti fortuiti mentre la sfera, soprattutto nelle situazioni di tiro da lontano, risulta spesso troppo leggera ed incapace di trasmettere la giusta sensazione di potenza che ci si aspetterebbe.
A conti fatti sembra dunque che lo sviluppo di PES 2017 proceda decisamente nella giusta direzione. Le aggiunte ed i miglioramenti introdotti da Konami alla solida struttura costruita negli ultimi anni appaiono ben bilanciati e capaci di rendere il gioco ancor più coinvolgente rispetto al passato. La partnership con il Barcellona ha permesso al team di sviluppo di riprodurre con dovizia di particolari l’universo blaugrana ma soprattutto sembra aver dato il via ad una serie di proficue collaborazioni che ci auguriamo prosegua come promesso, così da vedere sempre più squadre coinvolte attivamente sia per quanto riguarda le licenze che per quanto riguarda lo sviluppo. La speranza è inoltre che Konami abbia definitivamente risolto le problematiche di aggiornamento delle rose che affliggevano la scorsa edizione, così da non infastidire ulteriormente i fan più esigenti. Le premesse per un gran gioco di calcio ci sono tutte e se la versione completa saprà confermare le ottime impressioni avute finora, il 2017 potrebbe davvero rivelarsi come un anno di svolta per la serie. Continuate dunque a seguirci per non perdere nessun aggiornamento in vista dell’uscita, prevista per il 15 settembre 2016.
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