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img DmC - Devil May Cry
copertina

DmC - provato alla GC

All'annuncio di DmC - Devil May Cry durante il Tokyo Game Show del 2010, i fan della serie sono rimasti basiti davanti al nuovo look del protagonista Dante. Tuttavia, come si dice, l'abito non fa il monaco e, pad alla mano, abbiamo avuto modo di provare il titolo nel corso della GamesCom per capire le vere qualità del titolo.
Di cosa si tratta
La serie di Devil May Cry non è mai stata molto coerente nell'ordine di uscita dei giochi e la loro collocazione temporale nell'universo di Dante. Con un terzo episodio che fa da prequel al primo Devil May Cry, un quarto titolo che si pone tra il primo e il secondo ma con un Dante che sembra molto più vecchio rispetto a quello visto in DMC2 e l'introduzione di Nero, un nuovo protagonista di cui non si è più saputo nulla, in casa Capcom devono essersi resi conto che la trama si stava facendo troppo ingarbugliata e con troppi punti oscuri e incongruenti. Come risolvere allora la situazione? Semplicemente resettando tutto e ricominciando la serie dall'inizio, con un nuovo team di sviluppo (gli inglesi Ninja Theory), una nuova ambientazione, una nuova storia, ma soprattutto un nuovo look per Dante. Molti fan hanno visto questo come un colpo basso da parte di Capcom, che si è giustificata dicendo che il nuovo aspetto serve per distinguere il vecchio Dante da quello nuovo made in Ninja Theory.

Ed eccoci quindi con un Dante privato dei suoi tipici capelli bianchi e sfoggiante un taglio più moderno di colore nero, che unito ad un volto quasi adolescenziale rende praticamente irriconoscibile il nostro amato ammazzademoni rispetto ai capitoli precedenti. Il gioco è ambientato a Limbo City e Dante deve evitare di farsi riconoscere da delle particolari telecamere, altrimenti verrà attaccato da orde di demoni e la stessa città si trasformerà e cercherà in tutti i modi di intrappolarlo in un limbo senza via d'uscita. Della trama non si conosce molto se non che all'inizio dell'avventura Dante continua a sopravvivere senza uno scopo preciso della propria vita, almeno fino a quando suo fratello Vergil non lo fa entrare in una organizzazione segreta chiamata “L'Ordine”, il cui scopo è annientare i demoni che vogliono schiavizzare l'umanità.

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Cosa abbiamo visto
Durante la mia prova di DmC - Devil May Cry ho avuto modo di giocare due livelli (Under Watch e Overturn) ed una boss fight. Under Watch è il primo livello del gioco che funge da tutorial, ed in questa occasione vediamo Dante mentre fugge per le strade di Limbo City accompagnato da una misteriosa ragazza (o meglio, quello che sembra lo spirito di una ragazza). Una telecamera demoniaca ci individua, la città si deforma, orde di demoni attaccano Dante e le cose si mettono male... o almeno in teoria dovrebbe essere così. Dante infatti non sembra per nulla spaventato dai mostri che tentano di ucciderlo, e sfoggiando il suo tipico atteggiamento strafottente si prepara ad affrontare gli avversari.

Il gioco si interrompe momentaneamente e delle scritte di spiegano i controlli base dell'ammazzademoni: A per saltare, X per sparare con le fidate Ebony e Ivory, Y per gli attacchi con la spada Rebelion, B per lanciare in aria i nemici, LB o RB per schivare. Con questi semplici comandi Dante si esibisce in spettacolari combo, facendo piazza pulita di tutti i demoni presenti nell'area. Tuttavia la minaccia non è finita, infatti finché le telecamere sono ancora attive la città stessa modifica la propria architettura in modo da ostacolarci. Proprio questo è uno degli aspetti che mi ha colpito maggiormente: nonostante avessi già visto in video alcune sequenze, vederle da vivo è stata una gioia per gli occhi, con pareti che scompaiono, strade che improvvisamente si dividono creando delle voragini e altri ostacoli di vario genere, lasciando a volte spiazzati quando tutto questo avviene anche durante la più normale delle camminate. Questo porta ad una buona dose di sezioni platform, nonché ad una nuova parte del tutorial. Qui scopriamo che premendo il tasto RT Dante equipaggia l'Arbiter, ovvero una falce demoniaca potente ma piuttosto lenta, e premendo contemporanemente X si possono tirare verso di noi dei muri o altri oggetti in modo da creare delle piattaforme. Tramite LT invece potremo usare Osiris, una falce angelica veloce ma che infligge pochi danni, grazie alla quale saremo noi ad essere attirati verso il bersaglio, rivelandosi fondamentale sia nelle sezioni platform sia in combattimento per raggiungere nemici volanti.
Oltre a ciò Osiris ci consente di effettuare uno scatto in aria, chiamato Angel Boost, tramite la pressione del tasto A mentre è equipaggiata. Grazie a queste abilità Dante si fa strada tra gli edifici fino a raggiungere e distruggere le telecamere demoniache, facendo tornare normale la città e continuando il suo viaggio. Il gioco ha risposto prontamente ai comandi e l'alternanza di Arbiter e Osiris mi ha dato parecchia soddisfazione, soprattutto nelle fasi in cui bisognava cambiare rapidamente arma in volo creando piattaforme e spostandosi rapidamente in una zona apparentemente insuperabile. Una volta presa confidenza con i comandi non è stato particolarmente difficile padroneggiare Dante, arrivando più volte ad un grado di stile SSS grazie all'esecuzione di lunghe combo date dall'uso in concatenazione di spada, pistole, lanci e attacchi speciali con le due falci.

Degna di nota anche la colonna sonora thrash metal, che (come tipico della serie) aumenta di intensità, ritmo e con cori aggiuntivi in base alle combo eseguite. Infine si è finalmente sbloccata l'abilità Devil Trigger: attivandola l'ambientazione e i nemici diventano in bianco e nero, Dante diventa molto più veloce e potente ma soprattutto ritorna con il look di un tempo. Di certo Capcom ha concesso l'uso del look classico di Dante per far contenti i fan, e non nego che vedere di nuovo i capelli bianchi e il soprabito rosso volteggiare mentre si affettano demoni è stato veramente piacevole, tanto che mi ha spronato ad eseguire il maggior numero di combo possibili per riempire più velocemente l'apposita barra e attivare nuovamente il Devil Trigger.

La seconda missione, Overturn, è stata presentata per la prima volta durante la GamesCom. Qui Dante si ritrova in una parte di Limbo City letterlamente capovolta, facendosi strada tra le macerie fluttuanti nel vuoto. Lo schema della partita è stato simile a quello di Under Watch, con combattimenti e sessioni platform, ma mi è stata data la possibilità di provare una nuova arma, Eryx, ovvero dei guantoni infuocati. Come per Arbiter e Osiris, i guanti Eryx hanno una doppia utilità: sono indispensabili nelle fasi platform, in quanto solo grazie alla loro potenza è possibile spostare alcuni ostacoli, mentre in combattimento il loro impatto pesante li rende particolarmente utili per spezzare la difesa dei nemici dotati di scudi. Inoltre ho fatto la conoscenza di alcuni demoni che possono essere sconfitti solo con determinate armi, e di solito si riconoscono dal loro colore: i demoni blu subiscono danni solo da armi angeliche come Osiris, mentre quelli rossi solo da armi demoniache come Arbiter ed Eryx. Anche in questo livello uno degli aspetti che mi ha colpito di più è stata l'architettura della città, questa volta completamente sottosopra, con palazzi che partivano dal cielo e con la punta rivolta verso la terra, mentre intorno a noi l'unica strada era composta da macerie e il limbo intorno a noi di colore verde scuro/blu creava un'atmosfera più cupa rispetto al giallo luminoso che dominava in Under Watch.

MX Video - DmC - Devil May Cry


Infine ho avuto modo di provare una boss fight contro quello che Dante ha chiamato “Ingrediente segreto”, ovvero una specie di verme gigante con una faccia umana (se si escludono i quattro occhi) e diverse zampe con artigli. Dopo un colorito scambio di battute a suon di “Fuck you”, il combattimento si è presentato piuttosto classico, ovvero colpire le zampe e schivare gli attacchi fisici finché il mostro non vomitava dell'acido, costringendoci a spostarci rapidamente verso un'altra piattaforma e ripetere il tutto. Una volta esaurita la prima barra di vita, il nemico rimane stordito, dandoci il tempo di raggiungere e distruggere uno dei suoi supporti vitali, cosa che dovremo ripetere per tre volte. Fatto questo il livello si sposta su un fiume di lava, con il mostro impegnato a salvarsi aggrappandosi a dei massi fluttuanti nel magma: qui dovremo usare le abilità di Arbiter e Osiris per creare o spostare piattaforme in modo da avvicinarci ai suoi appigli e colpirlo, per fargli mollare la presa e farlo infine cadere in una turbina: potete immagine la sua triste fine.

Come già detto il combattimento si è rivelato piuttosto classico, forse anche troppo: il demone ha usato sempre lo stesso pattern di attacchi prevedibili e non ha offerto una sfida particolarmente impegnativa, ma forse questo “difetto” è dato dalla bassa difficoltà a cui era impostata la demo, in quanto anche gli altri scontri non si sono mai rivelati troppo ostici.

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Tiriamo le somme
E' il grande ritorno di Devil May Cry che i fan si aspettavano? Personalmente direi di sì. Indubbiamente il lavoro fatto sul fronte del gameplay da Ninja Theory è ottimo: i comandi rispondono più che bene e le combinazioni date dalle varie armi creano degli scontri altamente spettacolari e molto più soddisfacenti di quelli di DMC 4, ed anche le sezioni platform si sono rivelate interessanti e piacevoli. Purtroppo rimane sempre la sensazione che il personaggio non sia il Dante che conosciamo, anche se pad alla mano buona parte di questa sensazione scompare, lasciando spazio al puro divertimento. C'è sempre da ricordare che questo è un nuovo inizio per la serie e già si parla di un possibile sequel, per cui il fatto che non sia il vecchio Dante può anche essere giustificato, altrimenti il gioco si sarebbe chiamato Devil May Cry 5.

Vedendo il gioco in quest'ottica potrei azzardare che DmC ha il potenziale per diventare il miglior Devil May Cry di sempre, ed era da diverso tempo che un action game non mi divertiva ed entusiasmava in questo modo, anche con le sue battute volgari, a volte banali ma che strappano sempre un sorriso. Le premesse per un ottimo titolo ci sono tutte, e se siete tra i fan di vecchia data che all'annuncio hanno inorridito, vi consiglio di dargli ameno una possibilità perchè potreste ricredervi e, chissà, anche apprezzare questa nuova linea presa dalla serie.

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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