Recensione - Injustice 2
Il Gioco
Gran bel posto, la Terra: clima piacevole, paesaggi spettacolari, un bel po’ di movimento il sabato sera e belle donne. Probabilmente non sono questi i fattori che la rendono così drammaticamente appetibile ai palati dei vari supercattivi , ma tant’è; una nuova pericolosa figura ha rivolto le proprie tutt’altro che desiderabili attenzioni verso l’amato pianeta azzurro, ed in un momento peraltro non esattamente idilliaco. La Justice League è infatti in frantumi: la rottura tra Batman e Superman, a seguito degli eventi narrati nel primo Injustice che hanno visto il kriptoniano impazzire a causa di un subdolo piano di Joker con la conseguente nascita di due blocchi di supereroi contrapposti (la dittatura di Superman e l’insurrezione guidata da Batman), appare assolutamente insanabile. E se è vero che l’unione fa la forza, per contro un contesto di lotta intestina e profonda confusione tra i paladini della giustizia non può che rappresentare una ghiottissima opportunità per il cattivone di turno, personificato nella fattispecie da Braniac, simpatico extraterrestre con l’hobby del collezionismo su vasta scala (ama infatti rimpicciolire intere città e conservarle in speciali sfere a bordo della propria nave).Molti gli eroi che proveranno a cavalcare l’onda dell’invasione per guadagnare un briciolo di potere, molti quelli che vi si opporranno, anche se con motivazioni e modi d’azione diversi, spesso inconciliabili o addirittura contrastanti. A dispetto di quanto si potrebbe pensare, in Injustice 2 la trama non è un mero pretesto, un escamotage raffazzonato alla bell’e meglio per permettere agli eroi dell’universo DC Comics di sfidarsi a suon di mezzelune, combo ed attacchi speciali, ma ha invece un ruolo molto importante nell’autonomia del titolo, come vedremo insieme a breve. Per il momento mi soffermo ad analizzare il gameplay fine a sé stesso ed il feedback gamepad alla mano nei match veri e propri.
Injustice 2 offre un sistema di controllo piuttosto classico, con i combattenti che si muovono su un piano bidimensionale e si fronteggiano utilizzando un ricco parco di attacchi che si basano su tre colpi fondamentali: leggero, medio e pesante. Come da tradizione, se combinati sapientemente e con il giusto tempismo, queste mosse fondamentali danno vita ad attacchi più potenti e a combo spettacolari. I numerosi eroi selezionabili vantano attacchi e movenze molto disparate che spaziano dagli attacchi a “proiettile” (come nel caso del tridente che Aquaman può scagliare contro gli avversari), agli attacchi ad urto (ne è un esempio il colpo di scudo dell’amazzone WonderWoman che può causare seri danni agli avversari lanciandosi in avanti usando il proprio scudo come ariete) o ancora prese, proiezioni e relative contromosse, nonché le immancabili combo-breaker.
MX Video - Injustice 2
I combattimenti offrono la giusta dose di tatticismo, pur mantenendosi sempre su ritmi piuttosto sostenuti, e necessitano anche di un pizzico di strategia data ad esempio dalla scelta del momento più propizio per utilizzare la supermossa del nostro eroe. Una volta riempita la speciale barra della special-move, il cui livello cresce gradualmente in base agli attacchi eseguiti o ai colpi parati, avremo infatti la possibilità di utilizzare un colpo particolarmente devastante e spettacolare, una "signature move" che potremmo paragonare alla fatality di Mortal Kombat per spettacolarità (ma non per eccessiva violenza, intendiamoci) grazie alla quale infliggere pesantissimi danni al malcapitato avversario. Poison Ivy evocherà ad esempio un’enorme pianta carnivora che dopo averci masticato a dovere ci sputerà con violenza al suolo, il Joker si divertirà invece a legarci su una sedia elettrica e, dopo averci percosso un po’ con un piede di porco ci folgorerà per poi farci detonare con della dinamite, Catwoman ci trascinerà via con una motocicletta legati alla sua frusta, per poi lanciare la stessa sul nostro corpo immobile a terra e così via. Benché abbiano una durata di diversi secondi, questi stacchi non influenzano negativamente l’esperienza di gioco, dando magari la sensazione di spezzarne eccessivamente il ritmo, ma al contrario risultano divertenti ed appaganti anche alla lunga.
Se piuttosto classici risultano essere control system e gameplay, meno lo è la divisione dei “round” che compongono un match: si vince al meglio delle tre riprese, ma non c’è un vero stacco tra un round e l’altro e l’energia del vincitore non viene ripristinata all’inizio della ripresa successiva: questo vuol dire che vincere un round con un briciolo di energia residua vi darà poco vantaggio rispetto al vostro avversario, che potrebbe rimettere in parità l’incontro anche con un singolo colpo.
Oltre alla modalità storia, Injustice 2 offre una vasta gamma di altri contenuti in grado di tenerci occupati per un bel po’ di tempo, alcuni fruibili in solitaria, altri in multiplayer locale od online. Tra questi ricopre un ruolo da protagonista la modalità “multiverso”. Esistono migliaia di dimensioni parallele differenti le une dalle altre, migliaia di diversi pianeta Terra con conseguenti migliaia pericolosi criminali. Il supercomputer di Batman, Brothereye, monitora costantemente gli accessi interdimensionali alla ricerca di potenziali pericoli e li segnala dandoci la possibilità di stroncarli sul nascere. Questo è l’espediente alla base di questa interessante modalità che ci permette di affrontare un’infinità di sfide diverse generate in maniera random ogni giorno, costituite da un susseguirsi di incontri in ambienti che offrono variabili diverse, come l’assenza di gravità, l’impossibilità di utilizzare una determinata mossa, determinati ostacoli supplementari e cosi via. Ogni dimensione rimane attiva unicamente per un periodo di tempo prefissato, variabile dalle poche ore a qualche giorno, durante il quale dovremo cercare di concludere tutte le sfide proposte per aggiudicarci un ricco premio.
Immancabile ovviamente un comparto multiplayer di prim’ordine, grazie al quale testare le nostre abilità in match online praticamente esenti da lag grazie all’egregio net-code del gioco.
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