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GC 09: Electronic Arts - Parte II

Electronic Arts è probabilmente l'editore di terze parti che ha fato la parte del leone alla GamesCom: non solo per il numero di giochi presentati, ma anche per l'elevata qualità complessiva. I giorni della EA che produceva aridi sequel spremendo all'osso i propri franchise sono finiti, e ci troviamo ora con un editore capace di stuzzicare il nostro interesse con titoli estremamente interessanti. Eccovi le nostre impressioni su tutti i giochi EA visti e provati a Colonia: buona lettura! Parte II: Mass Effect 2, NFS Shift, Rage e The Beatles: Rock Band.

GC 09: Electronic Arts - Parte II


Attenzione: potete leggere la prima parte dell'articolo in questa pagina.


Mass Effect 2
Impressioni di Vincenzo Valerio - "EsOasis"

Uno dei titoli che più attendevo di vedere in fiera. Appena arrivato sul posto la prima splendida sorpresa: invece di una presentazione svolta dagli sviluppatori, posso provare direttamente il gioco! Mi accoglie uno sviluppatore che, dopo avermi regalato una maglietta del gioco, mi fa indossare le cuffie e mi illustra il sistema di controllo, pressochè identico a quello del primo Mass Effect. Faccio partire la demo che ci vede nella cittadella in compagnia di una nostra vecchia conoscenza: preferisco non svelare nulla per non rovinare la sorpresa ai lettori. All'interno di un veicolo volante mi trovo a parlare con la mia compagna, e i dialoghi mi danno subito la possibilità di testare il nuovo Interrupt System: premendo LT in alcuni momenti, possiamo usare delle forzature che potranno poi portare il discorso su percorsi che sembrano non avere limiti. Percorsi che, quando ho riprovato successivamente la demo, hanno cambiato la trama ed una sezione del gioco: alcuni alleati erano presenti la prima volta ed assenti invece dopo.

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Arrivati in Cittadella sono stato subito attaccato dalla torre di guardia dei nemici, questi infatti hanno preso possesso della zona della Asari che ci ha chiesto aiuto. La battaglia è furiosa, androidi sparano ed avanzano verso la nostra copertura inesorabili, ma sparando alle loro fragili gambe riusciamo a fermarli. Immediatamente notiamo come il macchinoso sistema di copertura del primo episodio è ormai lasciato alle spalle: Shepard corre verso un riparo ed immediatamente si mette coperto al sicuro, Gears of War ha fatto scuola ed in questo capitolo la cosa è graditissima vista la maggiore enfasi action che dovrebbe avere rispetto al predecessore. Finito il combattimento e ripreso fiato, mi soffermo sulla realizzazione tecnica che gia è straordinaria. Le luci sono fantastiche e le texture perfette, mi guardo attorno e scorgo una nuova cittadella che sembra essere immensa. Sullo sfondo, in lontananza, migliaia di macchine volanti ci sovrastano mentre un ponte ventoso ci aspetta li a pochi metri. Avvicinandosi è di nuovo tempo di battaglia: da poco è stato annunciato che Mass Effect girerà a 30 frame costanti e questa demo è la conferma più bella che potessimo avere. I micro-blocchi che si presentavano (alcuni anche pesanti) nel primo gioco soprattutto in combattimento sono spariti, nessun rallentamento è stato riscontrato nelle cinque volte in cui ho rigiocato la demo nel corso della fiera.

Finita anche questa battaglia mi affaccio dall'altissimo ponte e scorgo una strada attraversata da migliaia di luci, una città viva e pulsante come non mai. La prepotente atmosfera alla Blade Runner che sognavo è proprio qui, sotto al mio Shepard. Dopo un'altra battaglia nella zona successiva parte un bellissimo filmato che non vi svelerò, dopo di che la demo finisce lasciandomi enormemente soddisfatto. Immediatamente interrogo il produttore sull'uscita di una eventuale demo: la risposta è negativa visto che, come mi sono accorto io stesso la demo non dura moltissimo e giustamente non potrebbe venire apprezzata da un videogiocatore che non ha provato il primo capitolo. La seconda domanda è sulla data di uscita, confermata per i primi mesi del 2010.

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Need For Speed Shift
Impressioni di Davide Mapelli - "MAPO78"

Dopo il controverso e non certo apprezzato NFS Undercover, EA ha cambiato completamente strategia riguardo a questa longeva serie, passando da un titolo prettamente arcade, a più titoli legati allo stesso brand, ma indirizzati a gusti differenti. SHIFT rappresenta la svolta simulativa di questa serie, affidato a sapienti mani già autrici di ottimi racing game su PC: Slighty Mad Studios. Queste le premesse e finalmente abbiamo potuto vedere da vicino, ed anche provare, quella che per Electronic Arts è una vera e propria scommessa.

Il primo impatto è stato più che positivo, con molti dettagli grafici davvero degni di nota, in particolare la visuale dall'abitacolo. Questo è realizzato con una cura per i particolari davvero ottima, come consueto potremo muovere la testa del pilota con l'analogico destro e questo ci consentirà di notare la superba realizzazione degli interni, con tutti gli strumenti riprodotti alla perfezione e funzionanti. Un'altra eccezionale caratteristica è rappresentata dal punto di vista stesso; dimenticatevi una visuale fissa e preparatevi ad un' esperienza certamente più coinvolgente, proprio come se foste voi stessi al volante. Infatti la visuale è letteralmente viva, con sobbalzi e reazioni alle sconnessioni del terreno, lievi spostamenti in occasione delle curve e sfuocamenti del cruscotto a favore di una concentrazione visiva rivolta al tracciato, arrivando ad effetti davvero immersivi in caso di incidente che provocheranno un momentaneo peggioramento della vista. Ovviamente sono solo piccoli dettagli estetici, ma è innegabile quanto più forte si faccia l'atmosfera, la sensazione di essere realmente in gara.

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Oltre ai dettagli interni del nostro bolide, il motore grafico flette i muscoli anche in altri settori; la gestione dei riflessi sulla carrozzeria è ottima, anch'essa forte di una grandissima cura dei dettagli, stesso dicasi per il tracciato, davvero ricco di particolari molti dei quali interattivi come le cataste di gomme che "esplodono" e invadono il circuito quando le urtiamo, il tutto senza mai pregiudicare la fluidità d' azione. Il gioco scorre infatti senza alcun tentennamento a 30 fps, e tramite l'uso di particolari filtri e motion blur, la sensazione di velocità è comunque soddisfacente. Degno di nota anche il sistema dei danni in grado di deformare in modo molto vistoso la carrozzeria.

Come abbiamo già detto il gioco vuole porsi come una simulazione pura, ma attraverso gli aiuti sarà possibile personalizzare il modello di guida secondo le proprie esigenze; questi non si limiteranno al classico ON/OFF, ma avranno dei valori regolabili, consentendoci di trovare il compromesso ideale. Immancabile in un NFS, anche in questo episodio sarà presente la possibilità di personalizzare la propria auto; purtroppo non ci è stato mostrato nulla a riguardo, ma ci è stato detto che si potrà arrivare anche alla personalizzazione del cruscotto stesso, notevole.

A concludere quella che sembra un'offerta ricchissima, un parco di 70 e più auto, senza nessun clone. Pad alla mano, la differenza abissale rispetto ad un qualunque altro NFS si è fatta immediatamente sentire; purtroppo la versione provata era tutt'altro che completa, e mancava la possibilità di regolare gli aiuti, permettendoci solo di attivarli e disattivarli. Questo pesa su un giudizio del modello di guida, che comunque si è rivelato solido ed efficace anche nei pochi minuti di prova. Le impressioni finali sono più che buone, grazie ad una realizzazione grafica davvero pregevole e da alcune trovate davvero intelligenti. Fremiamo dalla voglia di avere un vero e proprio hands-on su quello che potrebbe rivelarsi un ottimo racing game.

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Rage
Impressioni di Giuseppe Genga - "Neural"

Rage è uno dei titoli che più attendevamo di vedere a Colonia, non fosse altro perchè si tratta della nuova creatura del papà di Doom, Quake e tanti altri gloriosi FPS, John Carmack. In una affollatissima saletta, lo sviluppatore addetto alla dimostrazione inizia spiegandoci che il gioco è ambientato sulla terra dopo il violento impatto di un meteorite: l'umanità si è preparata all'evento creando una serie di bunker sotterranei, le Arche, in cui mettere in salvo una parte della popolazione. La collisione con il meteorite devasta completamente il pianeta, e dopo un po' in sopravvissuti delle Arche iniziano ad uscire all'aria aperta cercando di sopravvivere in un mondo che è diventato ormai estremamente violento.

Dopo questa introduzione, lo sviluppatore inizia a giocare partendo da un'area simile a quelle viste negli screenshot del titolo: arida e desertica, rocce ovunque, montagne spoglie ed un fantastico cielo azzurro segnato da rare nubi. Le texture degli oggetti non fanno gridare al miracolo, mi aspettavo di meglio visto soprattutto che per la dimostrazione è stata usata la versione PC, ma tutto è estremamente dettagliato e dotato di una splendida illuminazione, così da renderlo comunque un titolo capace di competere visivamente con i migliori giochi visti finora. Dopo aver esplorato un po' la zona, lo sviluppatore si dirige verso una delle cittadine/baraccopoli presenti nel gioco, Wellspring, mostrando come si possa interagire e parlare con tutti i personaggi e spiegandoci che, finchè non faremo qualcosa per guadagnarci la loro fiducia, verremo trattati con diffidenza. Vedendo l'esplorazione della città e il dialogo dei personaggi mi è venuto in mente il parallelo con Fallout 3: le ambientazioni sono molto simili, anche se la grafica è nettamente migliore.

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Dopo essere entrato in una abitazione, il protagonista si dirige verso l'ufficio dello sceriffo locale e, dopo una chiacchierata, ottiene una missione da portare a termine: stanare una banda di malviventi nel loro quartier generale. Dopo essersi diretto in auto sul luogo dell'azione, inizia una sparatoria in pieno stile FPS contro numerosi nemici in cui vediamo il protagonista far uso, oltre che di armi convenzionali, anche di torrette automatiche posizionabili a terra e di ragni robot esplosivi telecomandati. Il combattimento è frenetico e i nemici mostrano una buona intelligenza artificiale, usando efficacemente i ripari: il tipo di azione che ci si aspetterebbe da uno sparatutto di id Software.

Terminato il combattimento e rivelata un'area nascosta della base nemica usando un ragno telecomandato, è ora di verificare la guida dei veicoli. Già per arrivare sul posto ci era stata mostrata velocemente la guida di una dune buggy, ma ora lo sviluppatore entra in una delle corse su pista che sono presenti in molti dei paesi presenti nel gioco, tramite le quali è possibile guadagnare denaro o pezzi per potenziare la propria vettura oltre che cercare di scalare le classifiche online. La guida del veicolo appare molto intuitiva e la corsa, su circuto, sembra simile a quella che ci potremmo aspettare da un racing game off-road di impostazione arcade, con l'aggiunta di armi e power-up per far fuori gli avversari. L'automobile sfreccia tra canyon di roccia, colline e fango tra nemici che sbandano, rotolano ed esplodono senza il minimo rallentamento: i ragazzi di id Software hanno sicuramente creato un ottimo motore grafico, capace di adattarsi senza sofferenza a diversi tipologie di gameplay.

Arrivo alla fine della dimostrazione decisamente soddisfatto: l'idea è quella di trovarsi di fronte ad una sorta di Fallout 3 senza la componente RPG e maggiormente d'azione, con una splendida grafica in un misto tra fotorealismo e disegno pittorico. L'impostazione free-roaming ci permetterà di seguire la storia o esplorare il mondo per contro nostro, cercando le numerose missioni secondarie che gli sviluppatori hanno promesso di inserire. Prima di lasciare la saletta chiedo allo sviluppatore se ci saranno problemi di frequenti cambi di disco, visto che su Xbox 360 il gioco sarà su più dischi. La risposta è confortante: la storia è realizzata in modo che, una volta passati da un disco al successivo, non dovremo mai più tornare indietro, e potremo comunque continuare ad esplorare liberamente tutte le ambientazioni. Quindi rischio disk-swapping scongiurato!

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The Beatles: Rock Band
Impressioni di Vincenzo Valerio - "EsOasis"

Nell'area stampa di EA siamo riusciti a dare un'occhiata anche all'atteso (soprattutto dai fans del quartetto inglese) The Beatles: Rock Band. Arrivato in leggerissimo ritardo a causa di altri appuntamenti nell'area andati un po' per le lunghe, mi accomodo sulla poltrona e noto subito i nuovi bellissimi strumenti che la casa americana metterà a disposizione ai giocatori che acquisteranno il gioco, tutti fedeli riproduzioni di quelli utilizzati dai Fab Four. A un metro dal sottoscritto erano presenti fedeli riproduzioni della batteria Ludwig di Ringo, la chitarra Rickenbacker 325 e la novità principale: il microfono con asta caro a Paul, John e George.

A parte l'estetica comunque, tutti gli strumenti di The Beatles: RB sono uguali a quelli degli altri episodi: qualitativamente ottimi, precisi e soprattutto robusti. L'atmosfera nella sala è decisamente diversa rispetto a quella che si assapora in qualunque altra presentazione a cui abbia assistito, qui sembra quasi di presenziare ad un programma simile al vecchio ma intimo Roxy Bar di Red Ronnie. Luce bassa, interviste discrete, poco baccano di sottofondo e la demo del gioco che gira sullo sfondo. Decisemante d'atmosfera.

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The Beatles: Rock Band è un titolo che riesce comunque ad essere molto di più di uno spin-off, e gli ancora numerosi fans dei Beatles avranno veramente di che divertirsi, soprattutto cantando. Si, perchè vista la presenza di tre voci, la vera novità del gioco è la possibilità di dare a ben tre cantanti l'onore di impersonare John Lennon, Paul McCartney e George Harrison, aiutati dal cambio di layout dell'interfaccia di gioco, che ora vede le tre tracce di testo perfettamente integrate e visualizzate nella parte alta dello schermo.

Oltre a questa nuova componente, il vero punto di forza di Beatles è l'immenso stile che lo contraddistingue: come nelle scorse edizioni del fratello maggiore Rock Band, infatti, i programmatori di Harmonix hanno cercato di catturare tutte le emozioni di un vero concerto, ed anche le rappresentazioni poligonali dei quattro di Liverpool sono fenomenali. La telecamera virtuale simula quella regia che distingueva le apparizioni pubbliche della band: come anni fa, questa si concentra sulle loro espressioni e soprattutto sulle emozioni dei fans, facendo panoramiche aeree e riavvicinate simili a quelle che ogni fan conosce a memoria. La modalità principale inoltre segue gli inizi della carriera del gruppo, con la scaletta contenente le prime canzoni suonate con il loro look da bravi ragazzi, passando poi agli anni "ribelli" con capelli lunghi e look più particolare, fino alla fine.

Riassumendo il tutto, The Beatles: Rock Band si è dimostrato un titolo pieno di stile ed un grandioso omaggio ai Fab Four: gli innumerevoli fans della band appassionati di videogiochi troveranno sicuramente il loro paradiso.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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