Gears of War 2 – Dark Corners
Gears of War 2 – Dark Corners
Scena Tagliata - Via di Fuga
Via di Fuga è il nome della sezione inedita di campagna che ci attende, selezionabile come capitolo a parte direttamente dal menù principale del gioc. Appena avviata siamo accolti direttamente da Cliff Bleszinski in persona che ci introduce all'azione vera e propria, spiegandoci in cosa consista questa "Via di Fuga"; non si tratta di un atto ulteriore o di un approfondimento di quanto successo nella trama di Gears of War 2, ma di una vera e propria scena tagliata dal gioco originale, rispolverata e riproposta per l'occasione, proprio come capita spesso nei DVD dei film con i contenuti extra. Purtroppo questa scelta potrebbe deludere in parte le attese di chi si aspettava un vero e proprio approfondimento su un aspetto della trama originale; non verrà aggiunto praticamente nulla a livello di plot narrativo, ma è innegabile quanto sia sempre piacevole devestare qualche altra locusta!
L'episodio si incastra esattamente nel bel mezzo della storia del gioco originale, durante il nostro avvicinamento al Nexus, il cuore pulsante del regno sotteraneo delle Locuste. Appena terminata la piccola sequenza introduttiva, avremo la possibilità di scegliere come affrontare questo capitolo: normalmente, a Lancer spianato, o in una nuova modalità Stealth. Cominciamo ad analizzare quest'ultimo caso, una novità assoluta per questo franchise.
Dopo aver indossato un'armatura delle Locuste Theron, possiamo infiltrarci in questa autostrada infestata di nemici che porta al Nexus e sarà il nostro compagno Dom ad indicarci la via da seguire. Grazie al travestimento, davvero suggestivo, non verremo riconosciuti a vista dal nemico, ma il nostro odore umano ci costringe comunque a girare alla larga onde evitare un indesiderato scontro a fuoco. La struttura della mappa è lineare, divisa da porte azionabili manualmente tra un settore e l'altro. Non siamo certamente di fronte a meccaniche Stealth elaborate o particolarmente raffinate, la nostra unica preoccupazione è quella di seguire il nostro compagno e mantenere la maggior distanza possibile dai nostri rivali, eccezion fatta per alcuni scontri che saremo costretti ad affrontare, alcuni dei quali davvero massicci.
Nulla di nuovo invece nel caso in cui la nostra scelta ricada sulla via tradizionale, ossia valanghe di piombo nei denti dell'esercito delle Locuste. Escludendo alcuni piccoli passaggi, lo svolgimento delle azioni è pressochè identico tra i due "modus operandi", sfruttando le stesse identiche parti dell'autostrada. Utilizzando l'approccio tradizionale c'è ben poco da aggiungere, semplicemente sfrutteremo gli amati ripari per raggiungere la nostra meta attraverso questa evocativa ambientazione.
Oltre alla pressochè totale assenza narrativa, l'aspetto che ci ha in parte deluso è la scarsa longevità di questo capitolo aggiuntivo; a meno che non lo si affronti direttamente al maggior livello di difficoltà, un giocatore appena smaliziato non metterà troppo tempo a finirlo, calcolando che in poco più di un'ora di gioco si potranno concludere entrambe le "modalità" di Via di Fuga. Assolutamente encomiabile invece la solita, superba realizzazione tecnica del tutto: da questo punto di vista Gears of War 2 mostra ancora una volta la sua tremenda superiorità a qualsiasi altro gioco abbiamo visto su Xbox 360, forte di ambienti creati alla perfezione ed iperdettagliati grazie al celebre Unreal Engine. In conclusione possiamo affermare che non siamo di fronte a qualcosa di irrinunciabile o che ci sveli dettagli oscuri della trama principale, ma ad un ulteriore, piccolo, massacro di Locuste, cosa certamente gradita ai fan di Gears of War.
Mappe multigiocatore
Eccoci ora all'aggiunta più corposa di questa espansione, composta da ben sette mappe multigiocatore nelle quali dar luogo a nuovi ed entusiasmanti scontri attraverso Xbox Live oppure in locale. Diciamo subito che purtroppo, visto che le mappe devono ancora uscire pubblicamente, non siamo stati in grado di partecipare a scontri online anche dopo estenuanti ricerche, e quindi non possiamo esprimere un parere sugli aggiustamenti del net-code del gioco, aspetto che purtroppo ha sofferto di parecchi problemi in passato. Possiamo però soffermarci sulle mappe stesse, come al solito realizzate a regola d'arte.
Direttamente dal primo Gears troviamo il ritorno di Trincea, ribattezzata per l'occasione Macchina da Guerra; niente di nuovo in questo caso a parte le nuove scelte cromatiche che danno un look più oscuro all'intera mappa, caratterizzata da ampi spazi aperti esattamente come la ricordavamo. Le altre mappe sono invece completamente inedite.
In Autostrada il background dell'azione sarà lo stesso dell'inedita parte in giocatore singolo, con tanto di Brumak urlante sullo sfondo. Assolutamente affascinante per via dell'ispiratissima architettura delle locuste, questa mappa è caratterizzata dalla presenza di passaggi stretti e cunicoli, aspetti che danno la possibilità di pianificare strategie di attacco e imboscate.
Giardino Antenati è prevalentemente caratterizzata da ampi spazi aperti e zone più tortuose ricche di porticati e colonne dove proteggersi; l'azione è frenetica e si presta a devastanti scontri frontali, ma attenzione ai cecchini: gli spazi aperti garantiscono buone possibilità per gli amanti della lunga distanza. Una particolare nota di merito all'atmosfera che caratterizza questa mappa: il cielo plumbeo, le antiche statue, i continui tuoni ed il tono cupo dell'ambiente circostante le conferiscono un aspetto davvero suggestivo e ben riuscito.
Monumento, ambientata nelle vicinanze dell'Eternal Flame in ricordo ai caduti, è una mappa disposta su due livelli molto diversi; in superficie abbiamo a disposizione spazi aperti che ci hanno riportato alla mente alcuni paessaggi già visti in passato, per via della vegetazione, in Giardino, mentre nel livello inferiore passaggi stretti e ripari la faranno da padroni prestandosi a tattiche di scontro ravvicinato.
Una grande cattedrale farà da sfondo ad un'altra mappa davvero suggestiva, Riparo: quello che era un luogo di pace e riflessione è ora teatro di furiose battaglie caratterizzate da scontri frontali nel bel mezzo di un piccolo cimitero, con l'imponente costruzione come sfondo. Da applausi anche questa ambientazione, caratterizzata da una forte e ben riuscita atmosfera cupa, quasi gotica.
Stazione Secondaria ci catapulta direttamente in quella che sembra una fonderia delle Locuste, con canali di lava che ne contraddistinguono l'aspetto. Caratterizzata da due livelli e da spazi ristretti, anche in questo caso i violenti scontri ravvicinati a suon di fucile a pompa dovrebbero farla da padroni.
Infine una mappa che si discosta nettamente dai temi classici a cui Gears of War ci ha abituato: Nel Nulla. L'azione si svolge in un accampamento in mezzo ad una zona desertica, composto da piccole costruzioni, palme e spazi assolutamente aperti. La conformazione ci consente sia di attuare tattiche di cecchinaggio, sfruttando i tetti delle costruzioni per sorprendere il nemico dall'alto, sia di affrontarsi in terribili scontri faccia a faccia nel mezzo della mappa. Inoltre una tempesta di sabbia comparirà ad intervalli regolari, fornendoci un valido scudo contro i tiratori appostati.
Nulla da dire sulla qualità delle sette mappe proposte: tutte sono basate sui soliti, altissimi standard del gioco Epic e siamo sicuri che regaleranno ore ed ore di divertimento a tutti i fans di quella che è e resta una delle punte di diamante della line-up della console di casa Microsoft. In conclusione, possiamo affermare che Dark Corners sarà sicuramente un buon acquisto per tutti gli amanti del multiplayer di GOW2, mentre se lo stavate aspettando unicamente per l'espansione single-player, potreste uscirne delusi o comunque non pienamente appagati. Appuntamento quindi con il download al 28 luglio: il massacro continua!
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