Controller Razer Wolverine V2 - messo alla prova
Ogni nuovo accessorio commercializzato da Razer è sempre motivo di grande interesse per i giocatori: la casa californiana ci ha infatti abituati nel tempo a prodotti di qualità e dall'ottimo design, pensati per i giocatori più esigenti ma con un occhio di riguardo anche al loro portafogli. Il Razer Wolverine V2 segue questa filosofia: un controller wired, quindi utilizzabile unicamente con connessione via cavo alla console, che integra una tecnologia di pulsanti a switch meccanici e pulsanti aggiuntivi con possibilità di rimappatura, il tutto con un design ergonomico ben studiato.
La prima cosa che salta agli occhi non appena rimosso il nuovo controller dalla confezione (elegante e ben curata come da tradizione Razer) è la presenza del nuovo pulsante di "condivisione" introdotto da Microsoft con il controller di Xbox Series X e S; questo accessorio è infatti pensato per essere utilizzato con le nuove console, anche se è perfettamente compatibile sia con Xbox One che con i PC Windows, ed il pulsante di sharing replica la funzionalità del controller ufficiale permettendoci di catturare velocemente screenshot e registrare clip di gioco. Risulta poi subito evidente la presenza del lungo cavo di 3 metri, che a differenza dei precedenti modelli del Wolverine non è sganciabile e si presenta con una normale guaina di gomma nera, invece delle più raffinate quaine telate del passato.
Continuando con l'esame visivo del controller, notiamo che i due classici pulsanti "Visualizza" e "Menu" sono ora in una posizione più alta ed inclinati rispetto a dove siamo abituati a trovarli, mentre sotto al pulsante di condivisione è presente un secondo tasto che, premuto insieme alle direzioni della croce direzionale, aiuta a regolare il volume dell'audio di gioco e della chat quando si gioca con un headset connesso tramite la presa 3.5mm, situata nella parte frontale del controller. Ed a proposito di croce direzionale, qui la troviamo nella forma classica invece di quella che riprende il pad Elite, adottata sui nuovi controller Xbox.
Passando alla parte posteriore/inferiore del pad, notiamo i due pulsanti dorsali aggiuntivi, ereditati dal precedente modello di Wolverine, e lo switch per ridurre la corsa dei grilletti, utile negli shooter ed in tutti quei giochi in cui non serve calibrare la pressione dei trigger. Notiamo infine alcune mancanze rispetto ai precedenti modelli Wolverine Ultimate e Wolverine Tournament Edition: nella parte superiore manca la striscia di led colorati con supporto Razer Chroma, mentre in quella inferiore non troviamo i paddles aggiuntivi. Non c'è infine la possibilità di cambiare gli stick o la croce direzionale: il nuovo Razer Wolverine V2 risulta meno personalizzabile che in passato, a favore però di una maggior solidità generale come leggerete di seguito.
Alla prova su strada, infatti, il controller risulta estremamente solido, con un ottimo bilanciamento del peso ed un'ergonomia che lo rendono molto comodo tra le mani. Il peso e la soliditià complessiva ricordano maggiormente quelli dell'Elite Series 2 di Microsoft, ma rispetto a questo semba avere anche alcuni vantaggi: ho ad esempio assolutamente adorato i pulsanti meccanici con tecnologia "mehca-tattile" di Razer, estremamente reattivi e con un gradevole suono "clickoso" che dà quasi l'impressione di premere i bottoni di un mouse piuttosto che quelli di un controller per console. Altra sorpresa di questo controller è stata l'intensità della vibrazione, che se regolata alla massima potenza risulta essere molto possente, senza dubbio di più rispetto al controller standard ed all'Elite. Probabilmente un vantaggio del collegamento wired: i progettisti non hanno dovuto badare al consumo delle batterie.
Vale comunque la pena di notare che questo controller non presenta gli impulse trigger, i motori di vibrazione posizionati sui grilletti introdotti da Microsoft con Xbox One e che erano invece presenti nei precedenti modelli di Wolverine. Segnalo anche la posizione scomoda dei pulsanti "Visualizza" e "Menu", posizionati troppo i alto rispetto alla normale posizione dei pollici e quindi difficili da raggiungere: mantenere la posizione classica che hanno sul pad Xbox sarebbe stata la scelta migliore.
Gli switch per accorciare la corsa dei grilletti risultano estremamente comodi, anche se hanno due sole posizioni (piena corsa e metà corsa) invece delle tre dell'Elite Series 2, ma anche così questa funzione è di grande aiuto per chi gioca principalmente sparatutto e titoli non automobilistici. Per il resto l'esperienza di gioco risulta senza dubbio piacevole e soddisfacente: il controller è comodo, i pulsanti sono reattivi ed il cavo, grazie alla sua lunghezza, non è particolarmente d'intralcio. Tramite l'apposita applicazione "Razer Controller Setup" scaricabile gratuitamente dallo Store Xbox, è possibile creare profili multipli per rimappare i due pulsanti dorsali aggiuntivi o anche i pulsanti "Visualizza" e "Menu", regolare l'intensità della vibrazione o creare una "sensibilità secondaria" per gli stick, attivabile unitamente alla pressione di un pulsante appositamente mappato. Il cambio di profilo avviene comunque solo nell'app, visto che il controller non presenta un pulsante apposito.
Tirando le somme, il Razer Wolverine V2 si presenta come un vaildo prodotto, a metà strada sia per prezzo che funzionalità tra il controller Xbox classico e l'Elite Series 2, al quale però si avvicina maggiormente per qualità costruttiva, riuscendo persino a superarlo nella sensibilità dei pulsanti e nell'intensità del rumble. Il prezzo non economico - 110 Euro su Amazon o 119,99 sul Razer Store - e l'assenza della connessione wireless lo rendono ovviamente sconsigliabile ai giocatori occasionali, mentre potrebbe risultare maggiormente allettante per i giocatori più esigenti che giocano anche su PC e ritengono eccessiva la spesa necessaria per un controller Elite o altri modelli professionali wireless.
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