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Destiny 2 - Ombre dal Profondo e Una Nuova Luce

Dopo la separazione da Activision, Bungie ha preparato la strada per il nuovo corso Destiny 2 grazie a due iniziative in corrispondenza del terzo anno del gioco: il rilascio della nuova espansione Ombre dal Profondo e la trasformazione del gioco base in un titolo free-to-play, con il titolo di Una Nuova Luce. Abbiamo analizzato entrambe le iniziative: ecco le nostre impressioni.
Ombre dal Profondo ripropone come protagonista del sistema solare di Destiny la Luna, location molto apprezzata nel primo capitolo della serie e qui riproposta in un'interessante commistione di scenari noti e luoghi inediti. La minaccia che emerge dalle viscere del nostro satellite viene portata all'attenzione dell'Avanguardia da Eris Morn, altro personaggio già incontrato in passato, e ha il volto della figlia di Crota. L'Alveare, in cerca di vendetta per quello che i Guardiani hanno fatto ad una delle sue divinità, si riversa sui mari della Luna attraverso le porte della Fortezza Scarlatta e porta con sé una nuova minaccia: gli Incubi.

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Incarnazioni spettrali, e più forti, di nemici del passato, gli incubi ricordano un po' i Corrotti del primo Destiny, anche se visivamente meno caratterizzati in quanto si presentano come una versione leggermente alternativa dei soliti avversari noti. Ciò che potrebbe mettere davvero in difficoltà l'Avanguardia sono gli Incubi dei nemici più forti già sconfitti in passato, che in Ombre dal Profondo tornano in cerca di vendetta. Si tratta forse di una soluzione un po' pigra, ma che prova a giustificarsi con la rivelazione di qualcosa di più grande dell'Alveare stesso. Qualcosa che giace sepolto sotto la superficie della Luna e che molto probabilmente sarà il punto di partenza per tutta la narrativa delle prossime espansioni (se non di un vero e proprio Destiny 3).

MX Video - Destiny 2

Basandosi su tali premesse, Ombre dal Profondo offre ai giocatori una breve campagna (circa 5 ore) dove le Cacce all'Incubo, che costituiscono gli scontri più interessanti, si alternano a compiti minori che spingono i giocatori a esplorare la Luna. Per questo motivo è forse più utile distanziarsi da ciò che è Ombre dal Profondo in senso stretto e provare ad analizzare il nuovo corso di Destiny 2, che ha preso il via il giorno stesso dell'arrivo dell'espansione, nel suo insieme.

Come sappiamo, Bungie non è più legata ad Activision e molte delle novità giunte nelle ultime settimane possono essere viste attraverso la lente della ritrovata libertà della software house. L'arrivo del cross-save (che permette ad esempio di continuare su Xbox una partita iniziata su PS4) e del gioco su Steam, una diversa organizzazione dei nuovi contenuti e la versione free to play sottotitolata Una Nuova Luce sono le mosse fatte da Bungie per organizzare il sistema Destiny in un qualcosa più vivo e mutevole, dove le novità arrivano ai giocatori in modo più frequente. Se analizzato da questo punto di vista, Ombre dal Profondo, può trarre parte del suo motivo d'essere dal fatto che i giocatori che decidono di acquistarlo ottengono anche il pass annuale, grazie al quale possono partecipare alle nuove stagioni del gioco (il pass è comunque anche acquistabile a parte).

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Questo perché, se presa nella sua pura essenza di espansione, Ombre dal Profondo non ha la stessa profondità e la stessa capacità di cambiare le carte in tavola de I Rinnegati (basti pensare a quanto succede all'inizio della campagna su Riva Contorta) e, quasi al contrario, punta tutto sul finale, utile per stuzzicare i giocatori circa il futuro della serie, ma limitante in termini di soddisfazione per quanto promesso, o anche solo accennato, durante la nuova campagna.

All'atto pratico, quindi, l'arrivo di Ombre dal Profondo, con la sua breve campagna, i due nuovi assalti e l'attività Offensiva Vex, non rappresenta una grande aggiunta al gioco vero e proprio, ma piuttosto una sorta di pietra miliare, un checkpoint atto a dividere il prima e il dopo di Destiny 2, con un dopo pensato per essere in costante evoluzione grazie a scadenze più strette (la stagione appena iniziata, definita dell'Intramontabile, terminerà la seconda settimana di dicembre) e quella che, secondo le intenzioni palesate dallo stesso team di sviluppo, sembra essere una maggior organicità degli eventi. Come a dire che, sì, Offensiva Vex alla fine è un modo come un altro per proporre nuove missioni, ma le conseguenze di ciò che sta accadendo saranno visibili nel futuro della serie e qualcosa si è messo in moto.

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Una Nuova Luce
Come accennato prima, l'arrivo di Ombre dal Profondo, coincide anche con Una Nuova Luce, sottotitolo dato alla versione free-to-play di Destiny 2, che introduce diverse novità nella gestione dei personaggi e del gameplay. La più rilevante è il sistema di mod legato alle armi e alle armature, che rispetto al passato non consiste più in una serie di potenziamenti consumabili da applicare alle armi. Le nuove mod, oltre a rimanere a disposizione una volta sbloccate, cambiano in modo abbastanza considerevole il gameplay vero e proprio perché vanno a modificare gli effetti che le armi hanno su alcuni particolari nemici.

Anche il sistema di progressione, ora, è affiancato da un percorso suddiviso in 100 livelli, per ognuno dei quali i giocatori ricevono una ricompensa (doppia nel caso siano in possesso del Pass Stagionale). Questo sistema, fra l'altro, si resetterà al termine della Stagione in corso.

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Nuova anche l'introduzione del Manufatto, un oggetto non lontano da quanto visto nel primo Destiny con l'Artefatto, che salendo di livello sblocca nuovi mod e aggiunge un bonus luce al totale del Guardiano. Un sistema che permette in questo modo di superare il tetto massimo dei 960 punti potere, attualmente settato da Bungie. Come per la progressione dei livelli, anche il Manufatto attualmente a disposizione, cambierà al termine della Stagione dell'Intramontabile.

Il risultato complessivo di queste novità rende Destiny 2 un gioco forse meno casual rispetto a due anni fa, e più indicato a chi ha davvero la voglia e la possibilità di dedicare un monte ore settimanale al gioco Bungie. Questo forse avvicina di più la serie alla definizione di MMO persistente, ma potrebbe allontanare chi, fino ad ora, aveva visto in Destiny un'occasione per giocare insieme agli amici ad un titolo che, almeno dal punto di vista della soddisfazione data dal gameplay, ha ancora pochi rivali.

Sarà interessante, sotto questo aspetto, vedere se il futuro di Destiny 2 avrà l'aspetto di un treno in corsa sul quale è difficile salire, o se Bungie, nei prossimi mesi, abbia in previsione la sosta in alcune stazioni utili ad accogliere eventuali nuovi arrivati.

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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