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Batman: The Enemy Within

Batman: The Enemy Within - Episode 3: Fractured Mask

I ragazzi di Telltale Games festeggiano il giorno del Ringraziamento con l'uscita del terzo capitolo dell'Uomo Pipistrello, arrivando quindi alla metà del racconto che vede il povero Bruce Wayne invischiato in una scomoda faccenda in cui deve agire sotto copertura al cospetto di un raduno di supercriminali. Dopo la pochezza di risvolti vissuta nel secondo episodio, saranno riusciti i Telltale ad accendere finalmente i reattori della trama e a far decollare i personaggi? Scopritelo nella nostra recensione di Batman: The Enemy Within - Episode 3: Fractured Mask!
SPOILER WARNING: Batman: The Enemy Within è una serie episodica, per cui questo articolo parla di eventi accaduti nel precedente episodio ed, inevitabilmente di parte degli episodi di questo episodio. Ne consigliamo quindi la lettura solo qualora non vogliate rovinarvi la sorpresa o abbiate già giocato i capitoli in questione.

Per Bruce Wayne le cose si complicano, e non di poco. Non bastava l'aver assistito alla morte del fido Lucius Fox per mano dell’Enigmista, aver visto la sua identità segreta violata da Amanda Waller e il dover agire sotto copertura come un criminale al soldo dell'Agenzia: ora a mettergli i bastoni tra le ruote ci si mettono anche i suoi legami affettivi. Nel precedente capitolo abbiamo visto il povero Bruce appendere al chiodo il costume di Batman a favore dei suoi costosi abiti civili, per guadagnarsi il rispetto dei suoi nuovi amici supercriminali, capeggiati da un'implacabile quanto volubile Harley Queen. La tenacia e la furia omicida della bella psicopatica è tale da tenere sotto scacco anche un omone come Bane o il pericoloso mr. Freeze, entrambi riuniti assieme al più morbido John Doe (destinato presto o tardi a divenire il Jocker) al fine di pianificare il furto di un carico ignoto ma molto importante.

Nonostante il filo diretto tra Wayne e la Waller, il colpo della gang di super cattivi è andato a buon fine, provocando non pochi spargimenti di sangue tra criminali, membri dell'Agenzia e, non ultimo, gli agenti del dipartimento di Gotham accorsi sul luogo. A bocce ferme, dopo essere tornati al sicuro nel covo sotterraneo, il gruppo comincia a farsi delle domande sulla strana tempestività d'intervento delle forze dell'ordine durante il colpo e proprio quando cominciano a fioccare ipotesi su chi sia la talpa all’interno del clan, ecco comparire la rediviva Selina Kyle avvolta nel succinto costume di Catwoman, che consegnerà a Bane un dispositivo che le era stato chiesto di rubare.

MX Video - Batman: The Enemy Within

Scopriamo infatti che il colpo architettato dalla Queen era solo una parte di un piano ben più grande, che vede al centro di tutto la salma di Edward Nigma, recuperata durante l’assalto al camion portavalori. Nonostante la sua violenta dipartita sul primo episodio, infatti, l’Enigmista continua a far parlare di sé, soprattutto per via dello scomodo testamento che si è portato nella tomba. Un testamento fatto di preziose informazioni, capaci di scoperchiare un vaso di Pandora di dimensioni spropositate, che metterebbe in ginocchio persino i più alti vertici dell'Agenzia. Indipendentemente dalla ricchezza d’informazioni di cui sopra, Harley Queen sembra avere una motivazione ulteriore e molto più personale per seguire le tracce post mortem di Nigma, fattore che la spinge ad agire con estrema determinazione costi quel che costi. Ma l'Enigmista è un osso duro e non ha lasciato nulla al caso: neppure il ritrovamento dei suoi effetti personali dopo la sua uccisione. In compagnia di John e di Catwoman dovremo quindi riuscire a trovare e decrittare il computer di Nigma in una caccia al tesoro all’ultimo indovinello e metterci così sulle tracce di un luogo segreto a Gotham in cui vengono praticati improbabili esperimenti sugli esseri umani, il tutto facendo la spola tra un Bruce Wayne impegnato nella sua vita di imprenditore e giustiziere mascherato e intrappolato tra i tentacoli della criminalità organizzata.

Fractured Mask condivide la stessa sorte del secondo capitolo, essendo anche questo un episodio di passaggio dove non succede nulla di realmente rilevante. Ormai sembra chiaro che la dinamica di impersonare Bruce Wayne anzichè Batman è consolidata e anche in questo caso non particolarmente apprezzata dal sottoscritto. Se su alcuni capitoli della prima stagione dell'Uomo Pipistrello targato Telltale ci si lamentava della ripetitività delle dinamiche di gameplay, fondate per lo più sui minigiochi di quick time events e sullo studio delle scene del crimine, in questo caso invece ci si ritrova a bramarle poiché quasi del tutto assenti. E ahimè, su Fractured Mask non bastano nemmeno i cinque minuti in cui si vestono nuovamente i panni del Cavaliere Oscuro per salvare la situazione, dato che vengono impiegati solo per interagire verbalmente con il commissario Gordon e con John Doe. L'azione e la diversità di meccaniche di gioco viste sul primo capitolo latitano anche in questo episodio, rimpiazzate da innumerevoli linee di dialogo grazie alle quali è possibile consolidare o sfaldare i rapporti tra Bruce e i suoi alleati o nemici. Per certi versi è un vero peccato, anche perché all'approssimarsi della fine delle due ore di durata complessiva dell'episodio, fa capolino una nuova e interessante dinamica di gameplay basata sulla perlustrazione di un’area di gioco mediante un particolare visore di Wayne che purtroppo non fa neppure in tempo a essere impiegata, dato che il titolo torna a focalizzarsi nuovamente sui dialoghi.

Cosa aggiungere su Batman: The Enemy Within - Episode 3: Fractured Mask, quindi? Nulla di più direi, proprio come i progressi fatti dalla trama generale del gioco. Nonostante le perplessità legate al ritmo di questo e del precedente episodio, va comunque riconosciuto alla seconda serie Batman il grande valore dell'atmosfera che sta lentamente montando e la complessità dei suoi personaggi, tutti fattori che lasciano auspicare a imminenti risvolti cruciali della trama e ad un gran finale col botto, complice anche il potente cliffhanger di questo episodio, carico di tensione.

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L'autore

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Classe '79, sound designer di professione. La sua incrollabile passione per i videogiochi nasce solo all'inizio degli anni '90 e viene presto affiancata da quella per il doppiaggio. Col passare del tempo la sua carriera di videogiocatore onnivoro si focalizza sulla scena PC, ma poi assume sembianze più mature con l'avvento di PlayStation e di tutte le successive console che prenderanno lentamente possesso di casa sua.

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