Life is Strange - Episodio 5: Polarized
“Il destino è quel che è, non c’è scampo più per me!” Così gridava nel sonno l’esilarante dottor Frankenstein del celebre film di Mel Brooks, durante una notte tempestosa. La stessa tempesta che negli incubi di Max Caulfield si abbatte impietosa su Arcadia Bay, nella forma di un gigantesco tornado. Ma Max è una tosta e, come scrivevo sulle recensioni dei precedenti capitoli di Life Is Strange, non è solo una teenager alternativa che si siede all’ultimo banco: Max non lascia che il destino faccia semplicemente il suo corso. Durante l’ultima settimana ha viaggiato in lungo e in largo nel tempo, riavvolgendolo e dilatandolo, cambiando più volte il suo destino e quello dei suoi cari, in particolare lo sfortunato destino di Chloe, la sua migliore amica. Quando ha scoperto di poter viaggiare fisicamente nel tempo sfruttando le vecchie foto come portali spazio-temporali, è persino tornata bambina nel disperato e purtroppo vano tentativo di cambiare il corso di eventi che hanno visto Michael, il dolce padre di Chloe, morire in un incidente automobilistico. In pratica Max farebbe tutto per la sua amica, persino sacrificare sé stessa.
Nel corso dell’intenso precedente capitolo abbiamo visto le due amiche scoprire i macabri altarini della famiglia Prescott, attraverso alcuni indizi che hanno condotto Max e Chloe alla Camera Oscura, un bunker sotterraneo nascosto in una remota proprietà dei Prescott, teatro di torture e omicidi nonché laboratorio fotografico segreto di una mente malata e perversa. Abbiamo visto anche le due ragazze venire a capo del mistero che circonda la tragica scomparsa di Rachel Amber, fino ad arrivare al pazzesco colpo di scena finale che ha svelato la vera identità del mostro di Arcadia Bay, pegno che purtroppo Chloe ha pagato con la vita. Alla povera Max è andata relativamente meglio, infatti si risveglia in Life Is Strange - Episodio 5: Polarized legata e a malapena cosciente all’interno della camera oscura, in compagnia del suo aguzzino intento a fotografarla compulsivamente. L’unica via di fuga della ragazza, una volta essersi ripresa dai sedativi iniettati, è dare fondo ai suoi poteri per tornare indietro nel tempo e salvare la sua amica. Ancora una volta dovremo combinare il nostro spirito di osservazione e il potere di riavvolgimento del tempo di Max per portare il nostro torturatore a fornirci inconsapevolmente gli strumenti necessari alla nostra evasione, fattore che comporterà tutta una serie di conseguenze, alcune decisamente inaspettate.
Durante la ricerca della giusta via di fuga, alcuni paradossi temporali che creeremo ci daranno addirittura speranza e ci faranno tirare un sospiro di sollievo, che per nostra sfortuna si dimostrerà soltanto momentaneo. Max scoprirà presto che tutti i suoi spostamenti nel tempo volti a salvare sé stessa, i suoi amici e a cercare di mettere le cose a posto, hanno generato delle singolarità nel normale flusso spazio-tempo, ingarbugliandolo sempre di più e creando delle ripercussioni tangibili che vanno ben oltre un’emicrania o del sangue del naso. Infatti l’imminente apocalisse metereologica abbattutasi su Arcadia Bay, così come la moria di uccelli e mammiferi, sono strettamente collegati all’utilizzo dei poteri speciali di Max e diventano sempre più pericolosi ogni volta che questa crea un nuovo paradosso temporale. Fin qui tutto bene, ma è proprio quando penserete che Life Is Strange - Episodio 5: Polarized abbia sparato tutte le sue cartucce, che rimarrete stupiti dalla piega delirante e a tratti orrorifica che il gioco prenderà, conducendo Max su un cammino surreale sospeso tra la veglia e il sonno, in bilico sulla linea sempre più sottile che demarca il confine tra ragione e follia. Una marcia estenuante fatta di immagini e suoni distopici, di scene e dialoghi disturbanti, che evocherà come un demone gli incubi della povera Max e che ci condurrà ad un commovente epilogo in cui verremo chiamati per l’ennesima volta a compiere una scelta cruciale. Una scelta che vi spezzerà il cuore, che comporterà delle inevitabili conseguenze, ma soprattutto delle dolorosissime rinunce.
Life Is Strange - Episodio 5: Polarized, proprio come il precedente episodio, è una montagna russa di emozioni dove i colpi di scena si susseguono ad un ritmo sostenuto. Alcune scelte morali - una tra tutte quella finale - saranno così dure che vi troverete a posare il pad e a fissare il vuoto per riflettere sulla dannata decisione da prendere, scelte da cui non sempre è possibile tornare indietro. Nonostante il ritmo narrativo incostante dei primi capitoli, posso tranquillamente considerare Life Is Strange un’opera videoludica strepitosa, dotata di una sceneggiatura concepita in modo quasi matematico. Un’opera che non riesce a sorprendere solo dal punto di vista meramente tecnico viste le limitazioni di budget e del motore grafico utlizzato, ma che durante i suoi cinque capitoli sfoggia un comparto artistico originale, un’utilizzo magistrale della colonna sonora e che, nonostante la sua trama fitta di misteri, risponde a tutti i suoi interrogativi nel migliore dei modi, facendo cuocere a puntino tutta la carne messa abilmente sul fuoco. L’unico vero difetto -se così si può definire- riscontrabile durante l’intera esperienza di gioco è la totale assenza della localizzazione italiana, fattore che purtroppo rende fruibile il titolo solo agli anglofoni. Resta la speranza che in una ipotetica versione pacchettizzata della serie, i ragazzi di Dontnod facciano ammenda inserendo almeno i sottotitoli in italiano. Ad ogni modo se vi ritenete veri appassionati di videogiochi di tipo narrativo e siete in grado di destreggiarvi con la lingua oiriginale, Life Is Strange è senza ombra di dubbio il titolo che avete l’obbligo di giocare.
Commenti