The Evil Within - The Executioner
The Executioner ci svela infatti che il Custode non è un semplice villain messo lì solo per terrorizzarci, ma che ha un'interessante storia alle sue spalle: si tratta di un soggetto degli esperimenti della Mobius nello STEM, il deviato sistema di realtà virtuale che tiene in piedi il mondo di gioco grazie al cervello di Ruvik. Scopriamo così che il Custode era un individuo posto nello STEM con il compito di trovare la figlia dispersa all'interno del sistema, e per proteggerla dai molti pericoli presenti all'interno deve uccidere un'elenco di individui o mostri, in gran parte già conosciuti nel gioco principale. Questo conferisce alla creatura un inatteso lato positivo ed umano, quasi come una sorta di Big Daddy.
A differenza dei DLC precedenti, le componenti di storia ed esplorazione di questa espansione sono estremamente ridotte: la narrazione si limita ad una serie di documenti della Mobius e di lettere della figlia del Custode rinvenibili nell'ambiente, mentre la location non è composta che da due hub di piccole dimensioni - una villa ed un ospedale/prigione - dai quali si accede poi, tramite una serie di porte che si sbloccano progressivamente, a delle arene ambientate in location note del gioco (opportunamente riadattate) nelle quali dobbiamo sconfiggere i vari obiettivi del Custode.
Anche il gameplay cambia radicalmente rispetto al passato: con l'arrivo della visuale in prima persona spariscono le meccaniche stealth e survival lasciando posto ad un'azione più diretta e senza fronzoli. Il Custode ha dalla sua un potente martellone che con un paio di colpi riesce a stordire la maggior parte dei nemici, dopo di che possiamo afferrarli per lanciarli contro gli altri (o contro elementi mortali dell'ambiente, come spuntoni di ferro), oppure semplicemente giustiziarli con una spettacolare animazione. I nemici principali però, ossia quelli che la Mobius ci ha inviato ad uccidere, sono molto più pericolosi e difficili da abbattere: martellarli di colpi ci esporrebbe solo ai loro devastanti attacchi, quindi è bene utilizzare tutte le frecce al nostro arco. Queste consistono principalmente in una potente schivata (che rivela peraltro un'agilità che il Custode non aveva mai mostrato in passato) ed una serie di accessori che possiamo guadagnare o acquisire durante il gioco. Uccidendo nemici o spaccando casse e anfore, infatti, guadagniamo monete da spendere poi in un apposito store rappresentato da una cassaforte piena di carne sanguinolenta e pulsante; possiamo così acquistare una motosega (il cui uso è limitato alla quantità di carburante in nostro possesso), bombe molotov, granate, mine a filo spinato e perfino un lanciarazzi. Tutti questi strumenti ci permettono di tenere a bada sia le orde di mostri minori che ci si parano davanti, che i boss più potenti; inoltre sempre dal negozio è possibile potenziare alcuni tratti del protagonista come velocità, salute massima e resistenza ai danni.
C'è da dire comunque che, rispetto ai combattimenti del gioco originale, quelli presenti in The Executioner non si sono mai rivelati troppo impegnativi e l'intera storia è completabile in meno di due ore; per chi vuole allungare l'esperienza di gioco sono presenti alcune stanze sfida ed una modalità Nuovo Gioco+.
A conti fatti, The Executioner è forse il DLC più debole dei tre che hanno seguito l'uscita di The Evil Within: più corto e con meno storia (che peraltro non aggiunge nulla di importante alla mitologia del gioco) ed atmosfera, non è altro che una raccolta di boss battles da affrontare con visuale in prima persona e nei panni della più carismatica creatura vista nel gioco. C'è però da dire che il tutto è rapportato al prezzo: il contenuto costa infatti la metà rispetto alle altre due espansioni, per cui se non avevate preso il Season Pass potrebbe essere comunque consigliabile l'acquisto anche solo per passare un paio d'ore con meccaniche diverse da quelle che il gioco ci ha proposto finora.
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