Life is Strange - Episodio 3: Chaos Theory
Continua la settimana epocale di Max Caulfield. Ci eravamo fermati alla sera di martedì, in cui Max e la sua migliore amica Chloe riprendevano fiato dopo aver vissuto una giornata molto intensa. La più provata tra le due ragazze è di certo la povera Max, che ha dovuto utilizzare i suoi poteri fino allo stremo delle forze per salvare una compagna di liceo da una situazione critica, ed è stata costretta dal preside a denunciare pubblicamente un ipotetico responsabile di tutti gli episodi di bullismo che si sono verificati all’interno delle mura scolastiche. Una scelta che avrebbe avuto conseguenze importanti e avrebbe modificato inevitabilmente le sorti dell’avventura. Abbiamo infine salutato le due amiche con la promessa di far luce sul mistero ancora insoluto della sparizione di Rachel Amber e punire il vero responsabile del video pornografico che ritraeva la povera Kate Marsh.
Life is Strange: Chaos Theory, il terzo dei cinque capitoli che compongono l’avventura, comincia proprio nella notte di martedì, in cui Max e Chloe decidono di sgattaiolare nel buio dei corridoi deserti della scuola per cercare delle prove utili a carico di Nathan Prescott, odioso e abbiente figlio di papà e papabile indiziato per il fattacci legati al video porno di cui sopra. Anche in questo caso potremo dare fondo ai poteri di Max, riavvolgendo il tempo in modo creativo per avere accesso all’ufficio del preside Wells in cui consultare i fascicoli personali degli alunni del liceo. Dopo una notte di bagordi e un mezzo buco nell’acqua, le due amiche dovranno affrontare un altro annoso problema, stavolta legato alla scomparsa di Rachel Amber. Durante lo scorso episodio infatti, abbiamo fatto la scomoda conoscenza di Frank, spacciatore, strozzino, nonché ex amico di letto di Chloe, la quale gli deve anche una discreta somma di denaro. I sospetti delle due ragazze su Frank sono cominciati proprio quando hanno notato che lo spacciatore indossava il bracciale di Rachel. Quale rapporto c’è o c’era tra i due? Per questa ragione le ragazze decidono di perquisire il camper di Frank, da sempre parcheggiato nella rimessa adiacente al ristorante dove lavora la madre di Chloe. E anche in questo caso ci faranno comodo i poteri di Max, mediante i quali dovremo avere accesso ad informazioni riservate da usare a nostro vantaggio, parlando con dei personaggi presenti all’interno del ristorante. In questo modo riusciremo ad ottenere le chiavi del camper di Frank e cominciare così la nostra perquisizione. La vera svolta presente in Life is Strange: Chaos Theory avviene solo poco prima della fine, in cui assistiamo ad un piccolo twist narrativo che mette in luce un’ennesima evoluzione dei poteri di Max, ovvero la possibilità di tornare indietro nel tempo osservando delle vecchie fotografie. Ma se la teoria del caos ci insegna che “una farfalla sbatte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece che il sole” e che cambiare anche una piccola parte del passato potrebbe scatenare avvenimenti avversi nel presente, cosa succederebbe se ad esempio la piccola Max di appena 10 anni tentasse di impedire che il padre genetico di Chloe muioa nell’incidente d’auto che lo ha strappato alla sua famiglia? Quali ripercussioni avrebbe questo evento, nel presente?
Tirando le somme dell’esperienza offerta da Life is Strange: Chaos Theory, non mi ritengo particolarmente appagato. La trama continua a mettere carne al fuoco, ma a distanza di due capitoli dall’epilogo ancora non propone risoluzioni degne di questo nome. Un plauso va comunque fatto ai ragazzi di Dontnod per aver reso molto bene il reale evolversi degli eventi in base alle scelte da noi approntate e a rendere così accattivante un’avventura dal ritmo narrativo incostante e forse un po’ troppo rilassato. La caratterizzazione dei personaggi e dei comprimari è sempre ottima, così come le atmosfere: tangibili, ricche di vita e ineccepibili dal punto di vista sonoro, e avvalorate dagli ottimi brani musicali degli Spaklehouse, Angus & Julia Stone e di Lua. Di contro, s’ingarbuglia sempre più la matassa di misteri, alcuni dei quali lambiscono anche la deriva paranormale, come il tornado nelle visioni di Max e l’inspiegabile morìa di volatili ad Arcadia Bay, ma finora nessuna spiegazione tangibile è stata offerta dal titolo, che continua a destinare i preziosi minuti utili alla narrazione come colpi di scena finali. Sebbene abbia apprezzato molto la variante sul tema dei poteri di Max in chiave Ritorno al Futuro proposta in questo capitolo, che arricchisce senza dubbio uno scenario già pregno di questioni insolute, avrei preferito almeno un piccolo giro di vite sulla trama del gioco che a quanto sembra, in Life is Strange tarda ad arrivare.
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