The Evil Within - The Assignment
La storia narrata da questa espansione, che verrà conclusa nel prossimo DLC intitolato The Consequence, inizia con l'incidente dell'ambulanza utilizzata da Castellanos e Kidman per fuggire dal manicomio alla fine del primo capitolo del gioco originale. Come ricorderete, al suo risveglio Castellanos non trovò più nessuno nell'ambulanza ribaltata e questa nuova storia ci spiega proprio cosa avvenne a Juli in tale occasione. La storia procede, proprio come accaduto in passato, tra l'onirico ed il reale raccontandoci il perché del coinvolgimento della co-protagonista in tutta questa faccenda e mostrandoci che altre forze vegliavano nell'ombra, interessate al fato del giovane Leslie e del malvagio Ruvik.
Gli eventi di The Assignment sono quindi fortemente interconnessi a quelli della storia originale, tanto che ogni tanto capita di rivivere alcune delle scene chiave del gioco dal punto di vista di Juli, cosa che spesso le stravolge completamente mostrandoci come in realtà i fatti fossero ben diversi da quel che sembravano. Questo fa capire come l'intreccio narrativo generale fosse ben chiaro sin dall'inizio agli sviluppatori: Mikami ed i suoi collaboratori hanno architettato la storia del gioco tenendo conto anche delle vicende di Juli, arrivando così ad integrarle in questa espansione.
Una critica che potrei muovere al riguardo è però che il titolo non fa abbastanza per contestualizzare gli avvenimenti rispetto a quanto vissuto nel gioco originale; a volte ho faticato a ricordare perché ci si trovasse in una data situazione, per cui avrebbero fatto comodo magari una sorta di video-richiami che mostrassero gli avvenimenti così come li avevamo vissuti all'uscita del gioco. Ovviamente se l'avete giocato da poco o comunque avete un'ottima memoria, questo non sarà un problema.
Oltre alle molte rivelazioni e sorprese relative alla trama, The Assignment si presenta molto diverso rispetto a The Evil Within anche per quanto riguarda il gameplay; come se non bastasse che Juli è più esile e debole di Castellanos, infatti, la detective è costretta ad esplorare i terrificanti ambienti del gioco priva di una pistola. Questo dà vita ad un gameplay molto più orientato allo stealth che in passato, nel quale piuttosto che confrontarci con i nemici-zombi dobbiamo cercare di evitarli sgattaiolando dietro a ripari o sfruttando tunnel d'aerazione che collegano gli ambienti, e ricorrendo a sotterfugi come tirare bottiglie e fare rumore per attirarli in un punto mentre noi li aggiriamo; di tanto in tanto capiterà anche di trovare delle accette "monouso" con le quali possiamo far fuori un nemico arrivando silenziosamente alle sue spalle. Anche il sistema di gestione della salute è completamente diverso rispetto al passato: la guarigione non è affidata alle siringhe usate da Castellanos, ma basta restare immobili per rigenerare completamente tutta la salute. D'altro canto, però, se veniamo afferrati da un nemico questo ci toglierà gran parte della salute prima che riusciamo a scrollarcelo di dosso e sarà impossibile recuperarla se ce ne sono altri nei paraggi.
Così com'è cambiata la gestione della salute è completamente assente il sistema di potenziamento del personaggio, mentre per i salvataggi non c'è più l'onirica ala di ospedale che visitavamo con Castellanos; di tanto in tanto incontriamo delle poltrone con una simpatica gattina che ci saluterà ad ogni memorizzazione della partita.
Altro importante elemento del gameplay del titolo è la torcia che Kidman porta costantemente con sé, utile sia per esplorare le ambientazioni spesso buie (una volta terminata la storia, c'è addirittura la possibilità di rigiocarla completamente al buio, senza alcuna fonte di luce e con la sola torcia a disposizione), sia per puntarla verso determinati oggetti per risolvere degli enigmi, spesso legati al reperimento di oggetti collezionabili. C'è anche un particolare tipo di nemici che appaiono visibili solo alla luce della torcia, cosa che ci costringerà a farne largo uso.
E come nel gioco originale c'era il terrorizzante Custode, l'energumeno con la testa a cassaforte, anche qui i ragazzi di Tango Gameworks hanno dato del loro meglio per ideare un nemico altrettanto terrificante: una creatura dal corpo femminile e con un faro al posto della testa, velocissima e che in alcuni frangenti ci cercherà incessantemente. Questa è peraltro la protagonista di una delle sequenze più frustranti nel gioco, una boss fight stile nascondino che mi ha richiesto numerosi tentativi prima di essere completata.
In generale, comunque, il nuovo approccio stealth-oriented al gameplay (che sicuramente prende spunto da un titolo come Outlast, al quale anche Alien Isolation si ispira) risulta una mossa sicuramente azzeccata, capace di far aumentare in più occasioni la concentrazione d'adrenalina nel nostro sangue; ho trovato solo un po' scomodo il sistema di copertura, che non permette di passare velocemente da un riparo all'altro o di girare facilmente attorno all'angolo di un riparo, ma è qualcosa alla quale ci si fa l'abitudine. Ovviamente le ottime ambientazioni concorrono all'effetto generale, infondendo le nostre esplorazioni con una costante sensazione di pericolosità e claustrofobia.
L'intera storia di The Assignment vi impegnerà sulle tre-tre ore e mezza, con la possibilità di rigiocare nella già citata modalità a luci spente, chiamata "Kurayami", e l'immancabile Nuova Partita+. Al costo di 9,99 Euro è sicuramente un'espansione consigliata, soprattutto se amate gli stealth-survival alla Outlast; fatelo però nella consapevolezza che la storia non finisce qui e che dovrete quindi continuarla acquistando il successivo DLC o il Season Pass.
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