Burnout Revenge: uno sguardo al nuovo capitolo
di
Jamm3r
P
La grafica
Come sa bene chiunque abbia giocato ad almeno uno dei titoli della serie, Burnout è sempre stato caratterizzato da colori molto vivi e luminosi, al limite della “plasticosità”. Basta, fine: i grafici sono già al lavoro per rendere le schermate di Burnout Revenge molto più realistiche di quanto siano state negli altri titoli; non stiamo parlando esclusivamente di dettaglio grafico, che non mancava già in Burnout 3, ma di illuminazione e palette dei colori, che nel futuro titolo saranno molto più aderenti alla realtà di quanto lo siano mai state, come dimostrano le prime immagini del gioco diffuse dagli sviluppatori.
I tracciati
I percorsi di gara su cui gli appassionati della serie hanno fin’ora gareggiato, pur essendo modellati su strade realmente esistenti nel mondo, non sono mai stati “ufficiali”; in Burnout 3, ad esempio, formalmente non siamo mai stati a correre a Chicago; eppure, la pista denominata “Downtown” ricalca proprio una parte della metropoli di Al Capone. Gli sviluppatori non hanno mai voluto spiegare la ragione di questa scelta, ma hanno per contro annunciato che dal quarto capitolo della serie, anche questo aspetto cambierà: Detroit, Tokio, Hong Kong e l’italianissima Roma sono quattro delle location già annunciate, sulle cui strade si sfideranno i videogiocatori di tutto il mondo. Noi della redazione non vediamo sinceramente l’ora di poter sfrecciare e sfidarci sulle strade della Capitale, e già fantastichiamo su quali possano essere i percorsi possibili. Insomma, abbiamo già l’acquolina in bocca!
Sempre con un occhio puntato sui tracciati di gara, uno dei grossi problemi di Burnout 3, come si sono resi conto gli stessi sviluppatori, era riuscire a mandare fuori strada un avversario: molte piste infatti erano troppo ampie e troppo “vuote” per mettere a segno un takedown ben assestato in poco tempo. L’obiettivo per il quarto episodio è porre rimedio a queste lacune e, in breve, questo significherà fondamentalmente tre cose: strade più strette, maggior numero di ostacoli sul tracciato e, soprattutto, più traffico! Due delle novità più rilevanti in fatto di tracciati saranno inoltre delle rampe disseminate lungo il circuito, tramite cui potremo diventare novelli Icaro (e realizzare i nuovi “vertical takedown” atterrando su un avversario) e ancora, percorsi alternativi e scorciatoie, novità assolute per la serie Burnout.
Traffico e incidenti
Altro difetto rilevato da molti nel terzo episodio era una quantità di traffico troppo bassa. Detto fatto! Burnout Revenge porterà con sé strade molto trafficate, ingorghi (chi ha detto “Grande Raccordo Anulare” ??) e, per farla breve, molta più adrenalina nelle vene dei giocatori. Già che c’erano, i ragazzi di Criterion, hanno deciso di aumentare anche il numero dei nostri avversari, anche se, come loro stessi ammettono, stanno ancora cercando il modo di bilanciare bene il livello di complessità delle sfide. Altra novità: in questo episodio, se avremo un contrasto un po’ troppo duro con un’auto che non partecipa alla gara, non necessariamente finiremo fuori strada; infatti, mentre nel precedente episodio le auto del traffico erano praticamente da evitare, in Burnout Revenge potremo seminare il panico dietro di noi, magari rovesciando un camion in mezzo all’incrocio (si, pare sarà possibile!). Inoltre, sembra anche che la famosa “bomba” che in Burnout 3 era presente nel Crash Mode, in questo episodio sarà inserita in ogni tipo di competizione, anche se ancora non sappiamo in che termini. Pare comunque che, una volta fatto un incidente, potremo farci esplodere in mezzo alla strada e creare un vero e proprio ammasso fumante di lamiera fusa.
Crash, Crash, CRASH!!
Novità in vista anche per il celebre crash mode, e non esattamente marginali: la prima è che le cosiddette “Crash Junctions” non saranno più ricavate da incroci già presenti negli stessi tracciati su cui si svolgevano le gare, ma saranno assolutamente indipendenti da questi. La seconda, non meno importante, sarà il carattere “verticale” degli incidenti; in uno dei video mostrati dagli sviluppatori, la partenza di una Crash Junction era il tetto di un palazzo; alla vostra immaginazione il resto.
Verrà probabilmente abbandonato l’uso delle icone di moltiplicazione del punteggio seminate sul percorso, mentre rimarrà l’icona per la “bomba”; a differenza di prima, però, la potenza dell’esplosione sarà direttamente proporzionale alla velocità a cui vi schianterete.
I programmatori sono anche al lavoro per risolvere due dei grossi problemi che affliggevano questa modalità: innanzitutto i ripetuti caricamenti; per ritentare la Crash Junction su cui ci troveremo, non sarà più necessario uscire e aspettare un nuovo caricamento, ma sarà possibile farlo immediatamente. Secondo problema, era l’impossibilità di controllare la telecamera dopo aver fatto esplodere la bomba, senza così poter direzionare adeguatamente il nostro proiettile a quattro ruote. In Burnout Revenge, invece, avremo il controllo della telecamera a partire dal momento esatto dello scoppio.
Le auto (quelle poverine)
In Burnout non abbiamo mai avuto l’occasione di vedere e guidare auto reperibili sul mercato, e il perché è presto detto: nessun produttore è molto propenso a mostrare quanto facilmente le proprie auto vadano in frantumi. E come non capirli? Così, fino ad ora, i grafici si limitavano a prendere auto originali e a modificarne il design in modo che fossero sì riconoscibili, ma diverse quanto basta da non avere grane legali. In Burnout Revenge anche questo cambierà. No, niente auto ufficiali, però (forse grazie anche all’imponente appoggio di Electronic Arts) i Criterion hanno ingaggiato Lee Walton e Dan Walker, designer d’auto professionisti che in passato hanno già collaborato con marchi quali Peugeot, Nissan, Ford e Jaguar; il duo avrà il compito di creare delle auto ad-hoc per il quarto titolo della serie, con uno stile personalizzato e assolutamente in linea con il resto del gioco. Verrà inoltre migliorata ulteriormente la fisica delle singole auto, che saranno così molto più inclini a rompersi in migliaia di pezzi, piuttosto che a perdere solo una ruota o il cofano.
Live, che passione!
Come se tutto questo non bastasse, gli sviluppatori si sono anche “sbottonati” un po’ sul gioco online: se è vero infatti che tramite internet i giocatori di Burnout 3 avevamo a disposizione alcune modalità di crash aggiuntive, oggettivamente il lavoro fatto dai Criterion per il gioco in multiplayer via internet non è che fosse poi un granché. Per questo motivo gli sviluppatori sono al lavoro per migliorare anche questo aspetto del gioco, probabilmente inserendo dei premi specifici. Ancora però non sappiamo in che termini questo aspetto verrà sviluppato, dal momento che loro stessi sono ancora in fase di studio; è comunque certo che delle novità ci saranno anche sotto questo aspetto, e non possiamo che rallegrarcene.
Insomma, tante novità e tutte di assoluto rilievo per il gioco di corse arcade più adrenalinico di sempre. Come al solito, rimanete sintonizzati su MondoXbox per sapere tutte le novità riguardanti questo promettente Burnout: Revenge!
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