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Xbox - Accessori

Cuffie Wireless Astro Gaming A50 – provate su Xbox One

Astro Gaming è storicamente riconosciuta come una garanzia di qualità in fatto di cuffie e headset destinate all’esperienza videoludica. Abbiamo avuto modo di testare il modello Astro A50 Wireless Headset, top di gamma e fiore all’occhiello dell’intero catalogo Astro: eccovi le nostre impressioni.
L'Astro A50 Wireless Headset è un headset surround 7.1 senza fili progettato appositamente per i videogiocatori: un prodotto per gli appassionati più esigenti e che desiderano un'esperienza senza compromessi, come il prezzo di 299 Euro fa chiaramente intuire. Si presenta con un design essenziale senza fronzoli e con un aspetto massiccio, quasi spartano e ben lontano dall’estetica intrisa di colori sgargianti e di forme accattivanti proposta dagli altri competitor del settore. All’interno dell’imponente confezione troviamo in prima battuta le cuffie poste su un alloggiamento di plastica trasparente, dietro il quale è presente uno scomparto che racchiude il MixAmp, ovvero una centralina alimentabile via USB che gestisce i segnali audio in ingresso e in uscita, uno stand di plastica assemblabile per riporre le cuffie, la necessaria cavetteria e infine il manuale d’istruzioni.

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Una volta collegato il MixAmp alla porta USB e all’uscita ottica della nostra console mediante i relativi cavetti in dotazione, siamo in grado di accendere l’headset e iniziare la procedura di pairing tra il ricevitore e le cuffie, che ci ruberà solo pochi secondi. Un fattore che stupisce subito delle Astro A50 è l’integrità del segnale audio che viene riprodotto in cuffia, del tutto privo degli sganci e strappi tipici dei sistemi di trasmissione audio senza fili, specie in presenza di telefoni cellulari, router o altri elettrodomestici capaci di generare interferenze. La frequenza portante del segnale tra il MixAmp e le cuffie viaggia infatti su 5.8 Ghz anziché i canonici 2.4 Ghz di altri sistemi wireless, per cui la qualità del suono che ascoltiamo è costante e quasi del tutto immune da disturbi di eventuali dispositivi vicini dotati di antenna. Non solo: ho notato che la qualità del flusso sonoro rimane costante anche allontanandomi di svariati metri dal MixAmp e passando da una stanza all’altra di casa.

Una volta indossate, le Astro A50 tradiscono il loro aspetto massiccio e spigoloso offrendo un’ergonomia e una leggerezza (neppure 400 grammi) fuori dal comune. L’arco superiore è dotato di un morbido cuscinetto e i due ampi padiglioni foderati di tessuto risultano subito soffici sulle orecchie, avvolgendole ma senza comprimere le tempie rendendo l’ascolto confortevole anche dopo qualche ora di gioco consecutivo. Parlando dei padiglioni notiamo subito la presenza di un’asta microfonica reclinabile e flessibile montata sulla parte sinistra delle cuffie che ci servirà per le sessioni di chat e un grosso selettore posto sull’intera facciata del padiglione destro che ci permetterà di dosare il volume dei suoni provenienti dal gioco o le voci della chat. Sempre sul padiglione destro troviamo il tasto di accensione/spegnimento delle cuffie, un potenziometro senza fine che gestisce il volume generale e un piccolo selettore a slitta con cui potremo scegliere una tra le tre equalizzazioni proposte da Astro: Media, Core e Pro. Sulla parte inferiore del padiglione sinistro troviamo invece una mini porta USB con la quale potremo ricaricare la batteria interna delle cuffie e anche un connettore mini jack 2.5 a cui è possibile collegare il cavo in dotazione ed utilizzare l’headset per chattare su Xbox One previo l’acquisto dell’apposito adattatore ufficiale Microsoft da attaccare al pad. L’utilizzo della funzione di chat sui sistemi Xbox 360 e PlayStation 4 invece avviene senza l’ausilio di periferiche aggiuntive, basta soltanto collegare il cavo audio dalla cuffia direttamente al pad e il gioco è fatto, mentre su PlayStation 3 il tutto avviene più facilmente senza fili.

Il mio test sulle Astro A50 ha necessitato quindi anche dell’acquisto dell’Xbox One Stereo Headset Adapter, accessorio ufficiale che è possibile connettere al pad di Xbox One e che, a differenza di quello in dotazione presente all’interno della confezione della console, presenta un ingresso mini jack 3.5 (convertibile in 2.5 mediante una piccola prolunga inclusa nella scatola) a cui è possibile connettere qualsiasi headset compatibile in nostro possesso.

La prova su strada delle Astro A50 ha dato ottimi risultati: la qualità del suono della voce è limpida e le persone con cui chattavo mi hanno confermato che la resa del microfono è anche migliore di quella dell’headset di Xbox One. L’Xbox One Stereo Headset Adapter presenta un design molto simile alla sua controparte comprensiva di microfono, anche se il layout dei tasti presenta delle variazioni. Troviamo infatti due tasti aggiuntivi mediante i quali è possibili gestire indipendentemente i volumi della chat e quelli di gioco dato che l’adattatore offre anche la possibilità di ascoltare l’audio stereo delle nostre partite su Xbox One e non solo le voci dei nostri amici in chat, sfruttando la funzione di streaming dei flussi audio tra la console e il pad. Va inoltre detto che per l’utilizzo di questo adattatore è necessario un aggiornamento del firmware del pad di Xbox One che verrà richiesto automaticamente nel momento in cui collegheremo la periferica per la prima volta.

Ma veniamo al sodo: come suonano le Astro A50? La risposta è bene, anzi benissimo! La cosa che colpisce maggiormente fin dal primo ascolto è la stupefacente qualità sonora dell’effetto Dolby Surround 7.1, generosa (forse anche troppo) di basse frequenze che faticano a distorcere anche a volumi elevati. La pasta sonora offerta dalle tre equalizzazioni presenti differisce sostanzialmente nella dosatura proprio delle basse frequenze: la prima, chiamata Media, presenta un particolare incremento di queste ultime privilegiando l’esperienza videoludica ricca di azione o la visione di film con effetti audio roboanti mentre la seconda, detta Core, offre un equilibrio più bilanciato tra basse e medio-alte frequenze risultando per questo più gradevole. Infine la terza denominata Pro è a detta di Astro più votata al gaming online in quanto propone un notevole aumento delle alte frequenze per permettere al giocatore di distinguere maggiormente i passi o i rumori dei nemici durante le sfide in multiplayer.

Dopo aver provato sistemi similari e per lo più senza fili, mi sento di dire che i valori costruttivi delle Astro A50 e il suono caldo e avvolgente che queste restituiscono durante il gioco e la visione di film è unico e non teme confronti con i competitor del settore. I fattori positivi dei questo headset risiedono quindi in una grande stabilità del segnale del tutto privo di interferenze, in un’elevata ergonomia e un peso risibile, nella presenza di una batteria interna ricaricabile di circa 10-12 ore di durata e di una strepitosa e avvolgente qualità sonora. Vanno notate anche una discreta qualità di forme e di materiali utilizzati in fase di progettazione, che restituiscono alle Astro A50 un feeling professionale e non giocattoloso sia alla vista che al tatto e una grande attenzione ai dettagli, come la possibilità di mutare automaticamente il microfono della chat sollevando verso l’alto l’asta microfonica. Ultima ma non meno importante è la possibilità di aggiornare il firmware delle cuffie e del MixAmp tramite un'interfaccia utente intuitiva e pulita. Menzione speciale anche per il supporto tecnico di Astro Gaming, molto attento alle esigenze della community e che in tempi da record ha testato i nuovi firmware per risolvere alcune imperfezioni delle A50 che rendevano farraginosa la compatibilità con Xbox One e PlayStation 4 durante il periodo di lancio.

Quello che invece non ho apprezzato è la pochezza di preset (come dicevo prima, solo tre) presenti sul selettore dell’equalizzatore e l’assenza del protocollo Bluetooth che avrebbe permesso alle Astro A50 di connettersi anche ai telefoni cellulari e gestire in parallelo le telefonate. Discutibile anche la scelta di dover lasciare necessariamente le cuffie accese in fase di caricamento della batteria e dell’assenza di una funzione di standby automatico una volta terminato il processo di carica. Tra le invalidanti va segnalato anche il prezzo, 299 Euro, che seppur in larga parte giustificato dai grandi pregi elencati sopra, risulta comunque elevato per un pubblico non audiofilo o semplicemente meno esigente.

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L'autore

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Classe '79, sound designer di professione. La sua incrollabile passione per i videogiochi nasce solo all'inizio degli anni '90 e viene presto affiancata da quella per il doppiaggio. Col passare del tempo la sua carriera di videogiocatore onnivoro si focalizza sulla scena PC, ma poi assume sembianze più mature con l'avvento di PlayStation e di tutte le successive console che prenderanno lentamente possesso di casa sua.

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