Call of Duty: Black Ops II - Revolution pack
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
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Entrando nel dettaglio delle mappe proposte, ci troviamo di fronte a quattro ambientazioni inedite e particolari, ognuna caratterizzata da elementi interni che sfruttano le diverse peculiarità del multiplayer tipico di Call of Duty.
Quella che sicuramente spicca su tutte si chiama Hydro e consiste in una diga estremamente tecnologica posizionata in Pakistan; una mappa estremamente interessante e divertente da giocare per via dei mille passaggi e cunicoli posti su diversi livelli che offrono come da tradizione della serie numerose vie alternative e di conseguenza approcci differenti allo scontro. A tutto questo si aggiunge un flusso d’acqua che allaga a cadenza regolare la mappa di gioco nella sua parte centrale. Inutile sottolineare che chi si troverà nel posto sbagliato al momento sbagliato verrà sommerso dall’impeto dell’ondata. Gli unici che potrebbero trovarsi penalizzati su questa mappa potrebbero essere i cecchini, dato che la conformazione molto stretta dei passaggi lascia poco spazio all’appostamento e allo sfruttamento di un campo visivo ampio.
Cecchini che viceversa saranno felici di sfruttare le distese innevate e i diversi possibili punti di appostamento che regala Downhill. Ambientata in un impianto sciistico sulle Alpi Francesi, questa mappa offre diversi spunti di combattimento. Oltre ad un ambiente chiuso e votato quindi allo scontro ravvicinato, nei pressi dell’ovovia funzionante situata anch’essa al centro della mappa sono stati realizzati ambienti aperti che favoriscono per l’appunto l’uso delle armi di precisione. Tuttavia bisogna dare atto agli sviluppatori che anche in questo caso il perfetto bilanciamento del level design non fa pendere l’ago della bilancia a favore di uno o dell’altro approccio.
Dalla neve delle Alpi francesi si passa al decisamente più caldo ed esotico deserto del Gobi per la mappa Mirage, all’interno di un vecchio resort di lusso abbandonato e probabilmente funestato dalle diverse tempeste di sabbia tipiche della zona. La caratteristica principale della mappa è un grosso palazzo centrale in cui si consuma la stragrande maggioranza degli scontri. Sono presenti anche in questo caso costruzioni decisamente più periferiche e che fanno da contorno al grosso albergo, ma che rimangono secondarie nell’economia del match. Per quanto bella dal punto di vista estetico, delle quattro proposte questa è sicuramente la meno ispirata (oltre che la più classica ) sotto l’aspetto del level design.
Chiudiamo infine con Grind, ambientata in un inusuale skate park di Venice Beach. Delle quattro, questa è sicuramente la mappa più piccola e la particolare struttura “chiusa” fatta di grind ed half pipe (il deja vu con un livello della serie Tony Hawk è fortissimo!) la rende decisamente la più votata per le schermaglie close quarter. Mitragliette e fucili a pompa saranno le armi predominanti nelle diverse modalità di gioco che si consumeranno su Grind.
MX Video - Call of Duty: Black Ops II
Passando alla modalità Zombie, viene a galla tutta la fantasia che gli sviluppatori hanno inserito in questo pacchetto aggiuntivo. La nuova modalità di gioco chiamata Turned ci mette infatti per la prima volta nei panni degli zombie: prese le sembianze di questi mostri, i giocatori devono cercare nella mappa l’antidoto per tornare umani e, una volta trovato, uccidere i restanti giocatori rimasti ancora in forma di mangiacervelli, stando ovviamente attenti a non farsi infettare nuovamente, capovolgendo di fatto i ruoli. Turned si è rivelata una modalità estremamente competitiva e perfettamente bilanciata nel calcolo del punteggio che prende in considerazione le volte che si è stati infettati e il numero di camminatori uccisi; forse la migliore sorpresa del pacchetto, una variante di gioco immediata e divertente che si amalgama perfettamente con il contesto della serie pur offrendo un punto di vista totalmente inedito oltre che validissimo. Purtroppo però ogni medaglia ha il suo risvolto, e troviamo in Turned anche l’unica, grande limite dell’intera espansione: la nuova modalità è infatti giocabile su un’unica mappa. Scelta inspiegabile, che rischia di affossare in pochissimo tempo una delle varianti più divertenti proposte negli ultimi capitoli della serie.
Nuovo livello anche per la modalità sopravvivenza, e anche qui la fantasia non viene sprecata. In Die Rise lo scopo dei giocatori è quello di arrivare alle fondamenta di un grattacielo partendo dal tetto, sfruttando come sempre la collaborazione. Anche in questo caso la pianificazione e l’utilizzo del denaro in modi corretto si rivelerà l’arma vincente per sopravvivere.
Ma Revolution porta novità anche nell'arsenale di Call of Duty: Black Ops II, con la Pacekeeper: inserita ufficialmente tra le mitragliette, ho trovato questa nuova bocca da fuoco come il giusto compromesso tra la mobilità e il rateo di fuoco delle mitragliette classiche e la gittata dei fucili automatici. Insomma, un’ottima scelta per gli eterni indecisi.
Come avrete sicuramente intuito, di una cosa bisogna dare atto a Treyarch: il lavoro che c’è alle spalle di ogni loro progetto, anche in termini di DLC, è sempre tanto e riescono ogni volta a proporci qualcosa di ben realizzato e piacevole da giocare. Inoltre in termini di contenuti non ci troviamo di fronte al classico pacchetto aggiuntivo, ma una serie di contenuti inediti, corposi e sopratutto apprezzati; per contro c'è da dire che 1200 MSP/14 Euro per un contenuto aggiuntivo mi sembra ancora un prezzo troppo esagerato che, nonostante i numeri che fanno i DLC della serie, rischia di penalizzare molti giocatori che non posso sborsare una cifra così importante dopo aver già comprato il titolo a prezzo pieno. In ogni caso, per quel che mi riguarda Revolution è promosso a pieni voti nonostante i piccoli nei segnalati. Per tutti gli amanti della modalità zombie e sopratutto del multiplayer si tratta di un acquisto che regala sicuramente qualità, varietà e ovviamente moltissime ore di gioco aggiuntive. Consigliato.
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