Master Chief: Biografia di un Eroe - Capitolo II
Capitolo II
Gli strumenti degli dei
È solamente grazie alle informazioni offerte dall’Ammiraglio Hood che posso scrivere questo capitolo e gran parte di quelli successivi. Nel pieno della guerra contro il Covenant l’ONI decise di rivelare i suoi Spartan-II che aveva per lungo tempo custodito con gelosia quasi materna.
La macchina propagandistica si mise in moto per diffondere fra le colonie i video e le immagini delle azioni compiute da questi soldati corazzati, carri armati viventi. Si tratta di propaganda, e la propaganda non racconta le missioni fallite, le perdite subite o i valori morali ed etici che sono stati calpestati per giungere al risultato sbandierato in giro. È giusto supporre che prima dell’impiego contro le forze aliene, John-117 e i suoi compagni fossero stati schierati in missioni segrete atte a colpire i Ribelli e le cellule terroristiche. Molti danno il merito della cattura di Robert Watts proprio agli Spartan. Ma cos’hanno di preciso questi soldati specializzati da farli apparire alieni quasi quanto i Sangheili o i Kig-Yar agli occhi di molte persone?
Dato che il programma è considerato concluso mi è possibile entrare nei dettagli. I 33 Spartan hanno subito dei miglioramenti bio-chimici e chirurgici, definiti accrescimenti, che hanno conferito loro caratteristiche fuori dal comune anche senza il bisogno di indossare le armature che li hanno sempre caratterizzati. Le operazioni effettuate sugli individui appartenenti al programma possono essere divise in cinque fasi:
- Rivestimento dello scheletro con Carburo di ceramica: tale composto applicato ai soggetti ha reso le ossa praticamente indistruttibili.
- Modifica della circolazione capillare occipitale: una modifica alla retina in grado di aumentare enormemente la vista notturna e la percezione visiva in generale
- Innesti tiroidei: per aumentare la crescita dei tessuti muscolari e delle ossa
- Accrescimento intramuscolare: si tratta di un’iniezione proteica che riduce i tempi di recupero dopo sforzi considerevoli
- Fibre di Superconduttore in sostituzione ai dendri nervosi: un’operazione del genere, secondo le stime, avrebbe aumentato del 300% la velocità di reazione e i riflessi dei soggetti
A questo bisogna aggiungere le armature Mjolnir, un miracolo tecnologico in grado di trasformare definitivamente i soldati Spartan in vere e proprie macchine da guerra. Alcuni di essi inoltre potevano interfacciarsi con delle IA di classe Smart, come la Cortana dello stesso John 117. Un episodio registrato nelle cronache militari dei primi anni del progetto Spartan può rendere l’idea della forza raggiunta da John 117: poco dopo il completamento del processo di accrescimento, John era in palestra per poter riadattare i suoi movimenti alle modifiche appena subite. Venne raggiunto da alcuni soldati del 105° battaglione, ODST. Le cronache riportano che ci fu un diverbio, probabilmente scatenato dagli stessi Helljumpers, degenerato in rissa. John uccise a mani nude due di loro. Soldati veterani altamente addestrati, uccisi da un quattordicenne. Inoltre si può far risalire a quest’episodio il rancore che i reparti ODST provano tutt’oggi nei confronti degli Spartan. Ma rancori o meno, i due reparti hanno dato il massimo in operazioni congiunte durante la guerra, una guerra che sarebbe iniziata di lì a poco.
Qualche giorno prima che gli Spartan subissero il processo di accrescimento, il 25 Febbraio 2525, Harvest, una colonia agricolo ai margini dello spazio UNSC, interruppe le comunicazioni. Inviata ad indagare, la nave scout Argo scomparve dai radar poco dopo essersi avvicinata al pianeta. Altre tre navi furono mandate a controllare, delle quali solamente una fece ritorno dopo una fuga nell’iperspazio. I superstiti riferirono di una nave affusolata in grado di sparare letali dardi di plasma con precisione devastante. La nave aveva lanciato un messaggio agli incrociatori UNSC: “La vostra distruzione è il volere degli dei, e noi siamo i loro strumenti.”
L’umanità era in guerra.
Negli anni a seguire quella che venne ribattezzata come il Covenant, un’alleanza di razze aliene spinte dalla fede comune in un Grande Viaggio, spazzò via quasi tutte le colonie esterne. Furono trent’anni di massacri in cui l’umanità si trovò di fronte ad un nemico invincibile negli scontri navali, che poteva vetrificare la superficie dei pianeti dall’orbita, rendendoli inabitabili. Harvest nel 2526 subì questa sorte e solamente una feroce battaglia con una flotta tre volte superiore a quella Covenant riportò il pianeta devastato nelle mani dell’UNSC. A capo della flotta c’era l’Ammiraglio Cole, eletto a simbolo di lotta e resistenza dall’umanità intera.
Per proteggere il maggior numero possibile di colonie e la Terra stessa dalla flotta Covenant, l'Ammiraglio varò un protocollo di difesa contenente una serie di misure cautelative affinché il nemico non venisse a conoscenza delle posizioni dei pianeti abitati. Fra le varie clausole c’era la più importante: la salvaguardia delle IA di bordo nelle navi catturare o in lotta con vascelli Covenant. Tale clausola prevedeva che in caso una nave avesse dovuto ritirarsi dal campo di battaglia, lo avrebbe dovuto necessariamente fare attraverso una serie di salti nell’iperspazio con vettori casuali, prima di dirigersi verso un qualunque pianeta umano. Questo avrebbe impedito alla nave nemica di seguirla, soprattutto perché il Covenant era in grado di eseguire dei salti nell’iperspazio estremamente più precisi, riuscendo a ritornare nello spazio normale con uno scarto di poche centinaia di migliaia di chilometri.
Per quasi trent’anni il protocollo riuscì a salvaguardare i punti nevralgici dell’UNSC, la Terra, il sistema Eridani e molti altri pianeti importanti per l’addestramento di forze e la costruzione di navi e artiglieria. Anche se le informazioni a riguardo sono scarse, è lecito pensare che durante questo periodo gli Spartan-II furono responsabili di diverse vittorie campali e del salvataggio di milioni di civili attraverso campagne di evacuazione in grado di svuotare interi pianeti prima della loro vetrificazione. Durante questo periodo di piccole vittore, rese amare dalla perdita del pianeta che veniva comunque vetrificato dalle gigantesche navi Covenant, John 117 fu insignito del comando del gruppo di Spartan-II, meritandosi l’appellativo che lo ha portato nella leggenda: Master Chief.
Nonostante gli sforzi degli Spartan-II, le gesta eroiche di molti ufficiali della marina e dell’ONI, disposti a sacrificare la loro vita per rallentare l’avanzata Covenant, e le rare, ma moralmente importanti, vittorie conseguite da alcuni capitani con doti eccezionali (si veda ad esempio la strategia del Capitano Jacob Keyes, in grado di affrontare quattro navi Covenant distruggendone tre, mentre si trovava al comando della UNSC Iroquois), arrivò infine il momento tanto temuto, il giorno in cui l’umanità scoprì che il baratro non era mai stato così vicino. Anticipando, probabilmente in maniera involontaria, una missione voluta dall’ONI e dall’UNSC con lo scopo di catturare uno dei leader Covenant per usarlo come ostaggio e chiave di volta nell’apertura di un trattato di pace, il Covenant localizzò, raggiunse e attaccò il pianeta militarmente più importante. In meno di pochi giorni quello che era considerato il bastione più sicuro e forte cadde, lacerato dai bombardamenti al plasma che ne vetrificarono la superficie.
Il 30 Agosto 2552 cadde Reach, e con esso furono spazzati via gli Spartan-II. Serse aveva superato le Termopili.
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