Gears of War 3 - la Beta messa alla prova
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
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Checkout è una mappa dalla struttura classica, di medie dimensioni, ambientata in un piccolo centro commerciale ormai distrutto dagli eventi che stanno avendo luogo sul pianeta Sera, che porta con sé solo una nuova arma di quelle presentate per il nuovo titolo, vale a dire il Digger Launcher. Durante tutte le partite che ho giocato in questa mappa, l’azione di gioco si è sempre concentrata maggiormente nella zona di respawn del Mulcher e delle granate esplosive, dove si trova anche il reparto di elettronica che attiva un allarme assordante in caso ci sia troppa confusione nella zona. Nei pressi della zona di rinascita ho potuto anche testare la nuova versione della Gorgon SMG, ora trasformatasi quasi in un fucile d’assalto al pari del Lancer, con ovviamente meno potenza e precisione ma che finalmente diventa utile in diverse situazioni, a differenza di Gears of War 2 in cui era necessario un minimo d’abilità per poterla padroneggiare.
Old Town è una mappa ambientata in una piccola cittadina disabitata, che ricorda architetturalmente quasi l’Albion dei giochi della serie Fable, caratterizzata da una palette cromatica calda e da due zone laterali in cui vengono concentrate le armi più potenti (Arco Torque, Sniper, Lanciafiamme, Boomshot, Digger Launcher). Old Town si presta perfettamente per provare tutte le novità che Gears of War 3 ha da offrire, comprese le nuove granate incendiare, molto più potenti rispetto a quelle velenose. Con il Digger Launcher è possibile sparare anche a distanza dei “piranha-bomba” che fanno fuori gli avversari con un solo colpo, ma che è consigliabile non utilizzare se il nemico si trova nelle immediate vicinanze: i “piranha” non guardano in faccia nessuno, e possono uccidere anche i loro “padroni”. Il Boomshot in GOW3 è stato migliorato e reso quasi identico alla versione di Gears of War 1, mentre lo Sniper registra perfettamente ogni singolo colpo alla testa; l’Arco Torque non ha invece mutato alcuna delle sue caratteristiche.
Thrashball è una mappa ambientata in uno stadio in cui venivano ospitate le partite dello sport più famoso di Sera, suddivisa in tre zone di cui una sopraelevata ed in cui è possibile interagire con l’ambiente facendo cadere sopra la testa degli avversari il tabellone dei punti, che eliminerà anche una delle armi presenti (Arco Torque o Digger Launcher, a seconda del turno). Grazie alla presenza di molte coperture e alle sue relative piccole dimensioni, sono certo che Thrashball diventerà presto uno dei classici di Gears of War 3 e di questa beta, soprattutto per quando sarà sbloccata la modalità King of the Hill. Un punto che va subito conquistato è quello accessibile dalla zona sopraelevata, in cui è possibile riservarsi il Mulcher o il Mortaio a seconda del round che giocheremo: due armi che possono veramente cambiare l’esito della partita grazie alla posizione centrale che permette al giocatore di osservare l’intero campo di battaglia.
Trenches è invece ambientata in una roccaforte delle Locuste nel mezzo del deserto, spesso soggetta a tempeste di sabbia. Qui è possibile provare il letale One-Shot, una sorta di fucile di precisione che uccide istantaneamente l’avversario con un sol copo se questo viene agganciato correttamente. È una mappa molto piccola e concentrata, e proprio per questo motivo è quella più soggetta al fenomeno del camperaggio: se una delle due squadre sarà presente nei pressi dei punti di respawn e costringerà gli avversari ad indietreggiare, la partita si trasformerà in una guerra di posizione, in cui le due parti saranno sempre costrette a rimanere nei posti in cui si trovano. L’unico metodo per poterli eliminare è utilizzare le granate incendiare oppure il mortaio al centro della mappa.Ricevuti alcuni feedback negativi riguardo il bilanciamento di questa mappa, Epic Games ha già dichiarato che verrà modificata pesantemente nella versione finale del gioco, andando probabilmente a rendere più aperta la zona di respawn. Nonostante questo difetto, Trenches risulta essere una delle mappe più belle visivamente, grazie ai toni caldi e al paesaggio circostante.
Riguardo alle modalità provate, ho provuto testare tutte quelle sbloccabili nella beta, vale a dire Team Deathmatch, Capture the Leader e King of the Hill. L’obiettivo del primo tipo di gioco è riuscire ad uccidere i 15 giocatori della squadra avversaria fino a che siano impossibilitati a rigenerarsi; non c’è molto altro da aggiungere, visto il semplice meccanismo. Capture the Leader merita invece un approfondimento: come ben saprete, questa modalità è un ibrido tra Guardiano e Capitolazione di Gears of War 2, e di conseguenza ingloba le regole dei due tipi di gioco citati con l’aggiunta del fatto che dovremo tenere in ostaggio il leader per 30 secondi e che questo potrà liberarsi se interverranno i suoi compagni di squadra. Nel caso in cui entrambe le squadre abbiano in ostaggio il leader, entrambi i conti alla rovescia si fermeranno fino a che uno dei due leader verrà liberato. CTL è una modalità di gioco che probabilmente non piacerà a tutti, vista la pazienza e la strategia necessarie per vincere e visto anche che ha perso del tutto il fascino del Guardiano originale, tuttavia può regalare delle soddisfazioni giocare nei panni della Regina o di Prescott e cercare di sopravvivere. King of the Hill è invece la modalità più frenetica di tutte, che regalerà moltissimi punti ed uccisioni: il cerchio da conquistare si muoverà in continuazione per la mappa, i respawn di compagni e nemici non saranno mai fissi aumentando il fattore sorpresa ed il gioco potrà infine decidere se attivare un bonus che diminuisce il tempo necessario per conquistare i ring.
Per quanto riguarda le armi base, le novità introdotte consistono in un nuovo fucile d’assalto ed un nuovo fucile a pompa, oltre che a una versione rinnovata dell’Hammerburst. Il Retro Lancer (ovvero quel Lancer utilizzato durante le guerre Pendulum e che è munito di baionetta) risulta molto efficace a corto e medio raggio, grazie alla sua potenza di fuoco. Se lo utilizzeremo per sparare a qualcuno molto lontano, perderà di precisione e non si riuscirà ad abbattere efficacemente gli avversari. In caso si voglia quindi essere più strategici o si preferisca utilizzare un fucile d’assalto per abbattere nemici lontani, è consigliato utilizzare il normale Lancer. Un’altra novità introdotta con il Retro Lancer è la possibilità di caricare i nemici con la baionetta tenendo premuto il tasto B: bisognerà però prendere bene la mira per ucciderli, perchè mancarli anche solo di pochi millimetri significherà una probabile morte.
Rimanendo sui fucili d’assalto, il nuovo Hammerburst si dimostra veramente utile grazie al suo mirino che ci porterà ad assumere una visione in prima persona e che ci permetterà di colpire con molta precisione l’avversario. E’ anche molto potente e se qualcuno tenterà di avvicinarsi a noi, probabilmente morirà. L’ultima novità tra le armi di base è rappresentata dal Sawed-Off Shotgun, un fucile a pompa con 4 colpi che va utilizzato solo ed esclusivamente quando si è veramente vicini al nemico: utilizzando questo fucile conviene rischiare buttandosi direttamente verso il nemico, visto che è molto potente ed è capace di far fuori anche due persone con un solo colpo. Un’aggiunta gradita che può essere però alla portata solo di alcuni giocatori: la ricarica dell’arma è molto lenta e se si commette un solo errore di calcolo, lo si paga con la vita. Per quanto riguarda le granate, quella fumogena risulta finalmente utile ai fini strategici della partita grazie al grande fumo bianco che viene generato. Inoltre, se si viene colpiti dalla granata, non si cadrà più a terra come succedeva nei primi mesi di vita di Gears of War 2, ma non saremo capaci di utilizzare la nostra arma per qualche secondo mentre potremo comunque muoverci. La nuova granata incendiaria è invce capace di compiere, letteralmente, delle stragi grazie all’ampio raggio d’azione e ai danni che può provocare, fino ad una morte istantanea se colpiti direttamente.
Durante tutto il periodo di prova ho potuto godere dei server dedicati, che non hanno mai dato problemi di sorta ai partecipanti: lag assente o impercettibile, nessun bug o glitch dei giocatori, armi perfettamente funzionanti, inizio e fine partita scorrevoli senza problemi. È comunque troppo presto per dare una parola definitiva sul funzionamento dei server: anche se sono stati testati in presenza di americani, europei e di soli italiani, i giocatori presenti in tutto il mondo erano meno di 100. La capacità dei server dovrà essere ben superiore per il 18 ed il 25 aprile, giorno d’inizio della beta rispettivamente per i possessori della Epic Edition di Bulletstorm e per chi ha preordinato il gioco. Per il momento posso dirmi comunque veramente soddisfatto del gioco online ed anche del rapido matchmaking; se queste premesse verranno mantenute potremo finalmente parlare di capolavoro completo per Gears of War 3. In mattinata ho inoltre sperimentato la manutenzione dei server attraverso un avviso nel menù principale, con conseguente utilizzo dell’host per le partite, ma visto l’orario (in america era notte fonda) e la presenza di pochissimi giocatori, non ho potuto provare nessuna partita in questa modalità.
Appuntamento quindi online con tutti voi per poter toccare con mano questo gioiellino, che rappresenterà il prodotto di punta della line-up di Microsoft per il 2011 e che, grazie anche al nostro aiuto di giocatori, potrà migliorare ancor di più in vista del 20 settembre, giorno di rilascio mondiale di Gears of War 3.
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