Left 4 Dead 2 - The Sacrifice
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
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The Sacrifice racconta come i Survivor del primo Left 4 Dead siano arrivati fino al porto di The Passing dov’è avvenuto il sacrificio di uno di loro, Bill, in modo da poter salvare il resto della squadra e, come si è letto nell’ultima parte del fumetto online, farli fuggire con una barca verso un’isola sperduta dove non ci dovrebbe essere traccia di nessuna infezione zombie. La scelta del sacrificio nel gioco però non è predefinita e sarà il giocatore a scegliere quale personaggio far morire, che si dovrà prima fare strada tra orde di zombie e ben quattro terrificanti Tank per poter salvare tutti gli altri.
L’espansione, composta da tre livelli, è ambientata durante il pomeriggio in una zona urbana vicino al mare, lontana però dai grandi centri cittadini, dominata da diverse industrie. Diversamente da tutte le altre missioni, l’introduzione vede, al posto della visuale dall’alto di una porzione della mappa, i Survivor che già combattono alcuni zombie mentre sta arrivando al capolinea un treno merci. Le prime due mappe sono state sviluppate da Turtle Rock Studios, la software house prima acquisita da Valve insieme alla proprietà intellettuale di L4D ed ora tornata indipendente, e mantengono così un design degli interni più ricercato con quadri, librerie e scrivanie, così come delle strutture e delle aree esterne ed una palette cromatica più opaca e scura, rispetto a tutte le altre campagne ambientate di giorno e sviluppate da Valve che avevano, soprattutto in “Dead Center” e “The Parish”, interni scialbi e ripetitivi.
Nel corso della campagna il giocatore si trova di fronte a nuove meccaniche di gioco che sicuramente verranno riprese più avanti, in DLC futuri o nel terzo capitolo della serie. Una di queste è l’introduzione di barili infiammabili, simili a quelli visti nell’universo di Half-Life, che permettono sia di uccidere all’istante un Infected nascosto nelle immediate vicinanze che bruciare quanti più zombie possibili. Sicuramente più importanti i nuovi “rischi” attira-orda: al posto degli allarmi delle vetture presenti per le strade sono presenti dei corvi che potranno richiamare l’attenzione degli Infected e la stessa funzione verrà svolta dal Tank che saremo costretti a liberare per proseguire fino alla fine del livello.
Per quanto riguarda il finale, ecco che arriva l’unica nota dolente dell’espansione: oltre che essere un semplice riciclo dell’ultima mappa di The Passing ma con diversi obiettivi, è principalmente concepita per la cooperativa. Il giocatore deve infatti attivare tre diversi generatori, ognuno dei quali farà nascere un Tank nelle vicinanze oltre a tutti gli zombie e Special Infected. Ma non basta: una volta abbassato il ponte dovremo, in caso si giochi in singolo, sacrificare noi stessi e visto che l’intelligenza artificiale non potrà far altro che coprirci dall’alto è molto facile, anche a difficolta minima, perire più volte a causa di quattro Tank e ricominciare di conseguenza tutto il livello.
Oltre a The Sacrifice, solo per la versione di Left 4 Dead 2, Valve ha riproposto la missione più giocata online del primo capitolo, ovvero “No Mercy”, apportando alcune modifiche al finale per prevenire il campeggio dei giocatori in determinate aree e inserendo dei parapetti nella parte iniziale per non permettere ad un Charger di uccidere l’intera squadra, buttandola giù dal tetto senza nemmeno aver dato inizio al finale.
In conclusione Valve è riuscita, con la collaborazione dei Turtle Rock, a confezionare un’ottima espansione sia per Left 4 Dead che Left 4 Dead 2, dando nuova linfa vitale ai due giochi. Per 560 Punti Microsoft i giocatori potranno sicuramente divertirsi per molto altro tempo grazie anche alle nuove pazze Mutazioni e mappe per modalità Cercatore e Survival.
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