Bioshock 2: Minerva's Den - prova su strada
In realtà le due cose non avvengono in contemporanea: il soggetto Sigma è operativo nel 1968, circa un anno prima del risveglio di Delta. In quell'anno Wahl e Porter, dopo aver scoperto che la loro creazione oltre a gestire praticamente l'intera città era in grado di predire eventi futuri tramite calcoli matematici, scoprono di avere una visione delle cose decisamente all'opposto uno dall'altro. Porter non riusciva a convincere il suo collega della pericolosità della cosa, e nel tentativo di distruggere la macchina venne incastrato e fatto arrestare proprio da Wahl, che nel pensatore vedeva un potere in grado di farlo arricchire e divenire padrone di Rapture. Dalla sua prigionia Porter riuscì a trovare degli alleati (chi altri se non la Tenenbaum?) che si avvalsero dei servizi, appunto, di Sigma.
Dal punto di vista tecnico e del gameplay quest'espansione non si differenzia praticamente in nulla da Bioshock 2 se non per l'introduzione di una nuova arma, il fucile laser, e di un nuovo plasmide: buco nero. Il primo è inutile quanto il secondo è interessante. Con il plasmide, infatti, non solo è possibile risucchiare i nemici e gli oggetti intorno a loro in un buco nero per poi scaraventarli brutalmente addosso al primo muro, ma il tutto è condito con una pioggia di acido corrosivo provvidenziale come la celeberrima ciliegina sulla torta. Inoltre tale plasmide si rivela utile anche nella risoluzione di alcuni enigmi presenti nel Minerva's Den.
Per quanto riguarda il fucile laser, una volta provato contro qualche nemico, si torna molto volentieri al piombo.
Suddiviso in tre livelli per un durata complessiva di circa 4 ore di gioco (non poco, per un DLC), Minerva's Den s'incastra perfettamente con lo stile portato avanti lungo tutta la serie 2K, pur proponendo delle zone di gioco visivamente interessanti. Se a questo aggiungiamo il fatto che la storia alla base dell'espansione presenta momenti più interessanti e coinvolgenti dell'epopea del soggetto Delta, possiamo affermare tranquillamente che gli sviluppatori hanno creato Minerva's Den per divertire ed emozionare e non solamente per “incassare con la moda dei DLC”.
Personalmente le uniche pecche che ho rilevato riguardano una partenza leggermente spaesante, con il soggetto Sigma praticamente in balia dei nemici perchè sprovvisto di plasmidi e armi degne di nota, seguita però da un incremento dell'arsenale forse troppo veloce. Si passa dal difendersi a randellate e preghiere nella prima mezz'ora di gioco (fra l'altro nella zona artisticamente meno ispirata di tutto il contenuto aggiuntivo) al guadagnare un plasmide ogni 10 minuti una volta fatta decollare la trama. Comunque all'appello non manca nessuno dei nemici già incontrati, nemmeno le Big Sister che tornano di gran carriera per dar vita a dei duelli che sono la cosa più adrenalinica di tutta la serie. E ci sono anche dei nuovi arrivati quali i Bruti Feroci, una versione infiammata e incazzata dei Bruti di Bioshock 2, e un nuovo tipo di Big Daddy: il lanciere. Leggermente più slanciato dei suoi colleghi (quali Rosie, Buttafuori ecc ecc), il lanciere è armato di fucile laser. Sarà l'abitudine, sarà che effettivamente erano più deboli, ma ho trovato l'abbattimento di tali Big Daddy decisamente facile. Addirittura con una buona dose di munizioni e un plasmide quale ghiaccio o buco nero, non è stato nemmeno necessario preparare quelle trappole che davano tanta soddisfazione quando si attivavano sugli ignari palombari.
In conclusione Minerva's Den è un'espansione altamente consigliata a chi ha voglia di tornare a Rapture ancora per qualche ora. Una storia interessante a condimento di meccaniche ormai rodate regalano (in senso lato, visto che sul Marketplace è disponibile alla cifra di 800 Microsoft Points) quattro ore di divertimento in un DLC che nella sua assenza di pretese rivoluzionarie avvolge nuovamente il giocatore in quelle atmosfere che hanno portato al successo la serie 2K, riuscendo comunque ad evitare il rischio di annoiare con la sensazione di “già visto” sempre dietro l'angolo in occasioni del genere.
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