Recensione - Metro 2033
di
Fabio Rossi / fbhell
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Il Gioco
Metro 2033 non è altro che la trasposizione videoludica dell'omonimo romanzo dello scrittore russo Dmitry Glukhovsky, letto da diversi milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di un FPS con meccaniche classiche, basato su un'ambientazione e una storyline decisamente credibili e profonde. Il protagonista è il giovane Artyom, che ha vissuto praticamente da sempre in una stazione della metropolitana di Mosca: un olocausto nucleare ha infatti reso il mondo esterno inabitabile e i pochi sopravvissuti hanno creato delle comunità nei meandri della metro. Artyom ha più volte manifestato il desiderio di uscire per esplorare l'esterno, e l'occasione si presenta quando, Hunter, un impavido esploratore, fa visita alla sua stazione portando cattive notizie circa l'evoluzione di alcune specie animali; tale evoluzione, dovuta alle radiazioni, sta diventando una minaccia per l'intera razza umana. Il giovane Artyom decide così di rischiare tutto intraprendendo un lungo viaggio nel tentativo di affrontare la minaccia.Le meccaniche FPS di Metro 2033 sono parzialmente arrichite da un'atmosfera in stile survival horror: spesso, più che lanciarsi in scontri a fuoco, è fondamentale cercare di aggirare l'ostacolo, risparmiare munizioni e attraversare zone molto pericolose ricche di oscure presenze. I programmatori hanno puntato moltissimo sulla paura psicologica, creando situazioni incerte, insicure e giocando molto con le ombre e i suoni.
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