Recensione - Just Cause 2
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
P
Il Gioco
Just Cause 2 è il seguito del primo omonimo titolo uscito nell’ormai lontano 2006. Ancora una volta vestiamo i panni di Rico Rodigruez, agente segreto dell’ “agenzia”, una fantomatica sezione del governo degli Stati Uniti che si occupa di risolvere delicate situazioni di politica estera, ovviamente con la forza se necessario. Questa volta siamo chiamati in causa per sovvertire una dittatura instaurata con la violenza e che opprime l’economia e la popolazione della fantomatica isola di Panau. La mappa di gioco è una delle più grandi che si siano viste in un gioco di questo tipo: il piccolo arcipelago di isole offre tutti i tipi di vegetazione e sfondi ambientali vari e sempre diversi. Si passa da una zona prettamente desertica ad una foresta pluviale, passando dalla città e quindi per una zona più civilizzata e industrializzata fino ad arrivare ad un’altissima montagna dalla cima innevata che sovrasta tutte le isole sottostanti. Ogni location dell’isola è raggiungibile a piedi, con uno dei 104 mezzi a nostra disposizione oppure con il rampino ed il nostro paracadute.Già protagonista del primo titolo, l’accoppiata rampino e paracadute torna anche questa volta, notevolmente migliorata. Oltre ad utilizzarlo per issarci su varie strutture, ora è possibile connettere due oggetti qualsiasi alle due estremità della corda, creando combinazioni spettacolari ed esilaranti: provate ad esempio a legare un nemico ad una jeep e poi partire a tutto gas, oppure a legare una cassa ad una bombola del gas alla quale poi sparerete facendola schizzare in aria. Le possibilità che offre il titolo sono potenzialmente infinte, più o meno tutto quello che vediamo su schermo può essere distrutto o combinato per essere usato contro i nostri nemici, il tutto supportato da un’ottima simulazione fisica.
Lo scopo principale del gioco è quello di portare scompiglio sull’isola in modo da farci notare dalle tre fazioni presenti ed essere assoldati da loro. Distruggendo i militari e le strutture governative riceviamo dei punti “caos” che andranno a riempire una barra che servirà per sbloccare missioni dell’agenzia o missioni delle fazioni. Queste si sono rivelate tutte piuttosto varie, impostate principalmente sulla spettacolarità dell’azione. Ovviamente con una mappa di tali dimensioni troviamo molti obiettivi secondari e oggetti collezionabili da raccogliere sparsi in tutto l’atollo, utili per potenziare armatura e vita di Rico. Inoltre completare le missioni ci permette di guadagnare del denaro spendibile sul mercato nero: in qualsiasi momento possiamo chiamare un contrabbandiere che, alla giusta somma, ci darà la possibilità di acquistare armi, mezzi oppure semplicemente un passaggio in elicottero per spostarci velocemente da un punto all’altro dell’isola. Infine mezzi e armi possono essere anche potenziati, sempre attraverso oggetti sparsi per il territorio di gioco.
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