Recensione - Alien Breed Evolution
Il Gioco
In seguito alla collisione con una nave spaziale alla deriva, apparentemente priva di equipaggio, ed al conseguente danneggiamento del proprio scafo, la Leopold viene invasa da un’orda di creature aliene estremamente aggressive conosciute col nome di “La Razza”. La situazione appare subito gravissima, con la nave seriamente danneggiata e branchi di creature fameliche a caccia di umani lungo i suoi ponti. L’unico modo per cercare scampo dall’inevitabile massacro è quello di imbracciare il nostro fido fucile e farci largo tra le immonde creature sino a trovare una via d’uscita. Questo è quanto ci sia da sapere sulla trama di Alien Breed Evolution, uno sparatutto con visuale isometrica della più classica tradizione e dall’ancor più classico gameplay che, come tipicamente avveniva per i games dell’epoca, non punta sicuramente sull’aspetto narrativo per generare divertimento.Per superare i cinque livelli che compongono la modalità storia, il giocatore sarà impegnato in una serie di scontri a fuoco con gli indesiderati ospiti in una mattanza apparentemente interminabile e dovrà nel contempo sbrogliare determinate problematiche che spesso gli precluderanno la possibilità di proseguire lungo il cammino. Il più delle volte tali inconvenienti sono costituiti da semplici porte bloccate, da aprire attivando determinati meccanismi remoti o recuperandone le relative chiavi magnetiche. Quest’ aspetto contribuisce a spezzare l’incessante e copioso fluire di piombo dai nostri fucili, conferendo al titolo del Team 17 una connotazione leggermente esplorativa, anche se va detto che gli aiuti visivi che vengono attivati sul radar, sempre presente sull’interfaccia di gioco, aiutano non poco il player nell’individuazione dell’oggetto richiesto, accompagnandolo per mano forse anche un po’ troppo.
Commenti