Recensione - Call of Duty Classic
di
Domenico Rodà / Nico_89
P
Il Gioco
Call of Duty Classic risulta, in tutto e per tutto, identico alla controparte originale per PC, a partire dalla celebre schermata iniziale. Avrete la possibilità di intraprendere la Storia o immergervi direttamente nella classica modalità multiplayer, anch’essa rimasta invariata. Come molti di voi già sanno, la campagna è suddivisa per capitoli, ognuno dei quali vede come protagonista due fazioni diverse: nel corso della storia, infatti, prenderete le redini di due soldati appartenenti rispettivamente all’esercito russo e a quello americano. Il gioco, naturalmente, è ambientato verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel momento in cui Americani e Russi stanno per accerchiare definitivamente l’esercito Tedesco, costringendolo al progressivo dispiegamento. Nei panni del soldato americano verrete paracadutati esattamente in Normandia, proprio in occasione del D-Day e, da lì, proseguirete con i vostri compagni verso la conquista del territorio francese. Nei panni di quello russo, invece, attraverserete gelide steppe innevate per liberare l’amata Madre Patria dall’occupazione nazista.Il gameplay è rimasto altrettanto fedele, proponendo un sistema di controllo semplice ed intuitivo, fattore che viene evidenziato dall’immancabile livello di allenamento, tipico dell’intera serie, che funge sostanzialmente da prologo alla campagna single player. Ad ogni missione, inoltre, corrispondono diversi obiettivi, evidenziati con la classica stella dorata sulla bussola, quali: sabotare postazioni flak tedesche, liberare determinati edifici dalla presenza nemica o, ancora, salire in cima ad una torre e difendere la posizione con un fucile da cecchino. Non mancano, inoltre, le sezioni a bordo di un carro armato. Lo scorrimento è, di per se, lineare, così come la narrazione, che segue comunque, con una certa attenzione cronologica, gli eventi più importanti del periodo in cui è ambientato il gioco.
Amore
Gameplay sempreverde
- Nonostante qualche incertezza iniziale, l’adattamento al joypad si può dire riuscito: la disposizione dei comandi di gioco vi risulterà da subito familiare. Il sistema di controllo, difatti, sottolinea l’importanza che ebbe il gioco nell’evoluzione degli FPS fino ad oggi, confermandosi ancora una volta come vero progenitore degli sparatutto odierni. Il sistema di mira è preciso e vi consente di adottare strategie di attacco differenti in qualsiasi momento ed in base alle armi a vostra disposizione. Servitevi di una carabina in caso preferiate restare al coperto ed attaccare il nemico, oppure, rubate un mitra leggero da un soldato caduto ed avanzate con prepotenza: il gioco, spesso, vi lascerà libera interpretazione.Sei anni e non mostrarli
- Call of Duty Classic si presenta in forma smagliante, a dimostrazione che il lavoro compiuto all’epoca da Infinity Ward è stato svolto con cura e dedizione. L’accoppiata “gioco + HD” non deteriora minimamente lo spessore grafico del titolo originale, risultando ancora godibile. Il sonoro, poi, rappresenta uno dei punti forti del comparto tecnico, caratterizzato da una campionatura ben variegata e, soprattutto, da una localizzazione italiana di buona fattura.Odio
Multiplayer sacrificato
- A fronte di un’ottima conversione dal punto di vista della campagna e delle relative meccaniche di gioco, Call of Duty Classic soffre miseramente nelle modalità online. Purtroppo, data comunque la predisposizione naturale verso mouse e tastiera, la qualità del gameplay decade vistosamente, evidenziando difetti tecnici a dir poco imbarazzanti. D’altro canto, risulta altrettanto difficile trovare una partita e, nel caso doveste trovarla, incorrereste quasi sicuramente in problemi di lag, per via di un net code per nulla ottimizzato.[CONCLUSIONI]
Fosse uscito in un periodo di maggiore calma ne avremmo parlato molto di più, ma persino i fan nostalgici si sono fatti distrarre, giustamente, dalla concomitanza con un certo Call of Duty: Modern Warfare 2. Tuttavia possiamo considerare Call of Duty Classic come uno dei Live Arcade migliori usciti finora: campagna single player solida, gameplay sempreverde e comparto tecnico di tutto rispetto. Peccato che il multiplayer sia scadente: renderne il gioco privo in partenza non sarebbe stata di certo una scelta errata e, oltretutto, avrebbe ammortizzato il costo del biglietto. Consigliato ai veri fan della saga, ma anche a coloro che non hanno mai avuto occasione di giocare al titolo originale. 8.0
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