Recensione - Operation Flashpoint: Dragon Rising
di
Fabio Rossi / fbhell
P
Il Gioco
L'isola di Skira, nell'oceano pacifico a poche miglia dalla costa cinese, è stata per anni oggetto di sanguinose battaglie per il suo controllo, passando dalla colonizzazione cinese del 1400 al dominio russo del secondo dopoguerra, finchè proprio i russi individuarono nel sottosuolo importanti giacimenti di petrolio, ritrovandosi con un vero e proprio tesoro. 2010: dopo un grande boom economico la cina si trova a corto di fonti d'energia proprie, e decide quindi di rivendicare con la forza il possesso dell'isola di Skira. Qui entriamo in scena noi: gli USA hanno deciso di inviarci sull'isola in aiuto della russia, per difenderla dalla minaccia cinese.Operation Flashpoint: Dragon Rising vuole essere come in passato un vero e proprio simulatore bellico, e per questo cerca di approfondire le meccaniche classiche degli FPS dando un senso reale allo scontro a fuoco e soprattutto alle meccaniche di balistica e di tattica. Ci troviamo a comandare un'unità di quattro uomini, rappresentanti normalmente tre classi distinte: il medico, il granatiere e il mitragliere. Il gameplay di è di carattere simulativo, per cui ci aspettano lunghi spostamenti a terra, un ritmo di gioco lento con agguati improvvisi, scontri a fuoco lunghi e impegnativi e una pianificazione degli attacchi con comandi tattici dettagliati e libera possibilità di approccio all'obiettivo.
Il ritmo di gioco è sicuramente più lento dei classici FPS a cui siamo abituati: spesso ci è richiesto di attraversare a piedi un buon numero di chilometri di mappa nell'isola di Skira che è semplicemente immensa, così come lo è la distanza visiva, una cosa importantissima in questa tipologia di gioco. Discorso a parte merita invece il sistema di puntamento, che se all'apparenza può sembrare quello di un FPS qualsiasi, in realtà è decisamente più ostico, e gode di una buona balistica che tiene in considerazione soprattutto la distanza del nemico e la posizione o il movimento del nosto personaggio. Questo particolare sistema è il vero e proprio cuore dell'esperienza di Operation Flashpoint: Dragon Rising, una di quelle cose che è in grado di far apprezzare molto il genere agli appassionati, ma anche allo stesso tempo un muro per coloro che cercano uno sparatutto veloce, dove basti semplicemente puntare, mirare e sparare a qualsiasi cosa si muova. La simulazione coinvolge anche la gestione dei colpi subiti e le ripercussioni sui movimenti del nostro soldato: se ad esempio veniamo colpiti ad una gamba non potremo più correre, mentre se veniamo feriti ad un braccio avremo parecchi problemi a sparare. Un colpo subito in qualsiasi parte del corpo necessita comunque sempre di medicazione immediata, per non rischiare di morire dissanguati.
Il gioco si suddivide in 11 missioni giocabili sia in singolo che in cooperativa con altri 3 amici, con l'aggiunta di due modalità multigiocatore competitive denominate "Annientamento" e "Infiltrazione", entrambe strutturate per essere giocate in massimo 4 contro 4, con la possibilità di aggiungere una serie di bot guidati dalla IA che vanno a completare le varie squadre.
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