Recensione - Damnation
di
Domenico Rodà / Nico_89
P
Il Gioco
La trama di Damnation risulta fin dalle prime battute abbastanza banale e priva di pathos. Il gioco è ambientato in un XXI secolo alternativo, dove le sanguinosissime guerre coloniali in America perdurano senza sosta. Un certo Prescott, capo di una corporazione paramilitare che porta il nome di PSI, sta cercando a tutti i costi di manipolare le menti degli ultimi pellerossa rimasti al fine di portare a termine il suo unico progetto: fondare la New America. A tal fine, Prescott si serve di tutti i mezzi a disposizione per eliminare la minaccia ribelle: soldati mutanti dotati di armature resistentissime, androidi giganti in stile Terminator e, infine, una strana sostanza verde in grado di trasformare le cavie del PSI in fredde macchine da guerra. Ad intervenire in soccorso dei poveri pellerossa ci saremo noi nei panni di un ex mercenario di nome Rourke, che sembra ispirato allo sceriffo Virgil Cole del recente film western Appaloosa, oltre ai nostri compagni di viaggio: uno strampalato yankee, anch'esso ex mercenario e compagno di Rourke, un padre sventurato alla ricerca della figlia caduta nelle grinfie di Prescott e una giovane assassina dotata di abilità atletiche non indifferenti. Un quartetto di eroi, dunque, pronto a sgominare la terribile minaccia di Prescott, intenzionato a sterminare le ultime tracce storiche rimaste e impossessarsi di tutte le ricchezze. A farci da guida spirituale troviamo l'immancabile Toro Seduto di turno che, a quanto pare, è uno dei bersagli numero uno del PSI, in quanto capace di prevedere il futuro.Dal punto di vista del gameplay, Damnation si differenzia per la struttura dei livelli sviluppata principalmente in verticale: per portare a termine determinati obiettivi dovremo servirci delle abilità atletiche di Rourke per raggiungere i punti più elevati della mappa di gioco. Alle fasi platform, molto simili concettualmente a quelle viste nei giochi della serie Tomb Raider, si alternano quelle tipiche di uno sparatutto in terza persona, mentre nel passaggio da un atto all'altro saremo protagonisti persino di fasi racing a bordo di una moto o di un sidecar gigante a tre posti. In queste fasi possiamo decidere se pilotare il veicolo o sederci comodamente sul lato passeggeri, pur rimanendo sempre all'erta e pronti a far fuoco in caso di pericolo. Dal punto di vista strategico il gioco non ha nulla da offrire, se non la possibilità di conoscere in anticipo la posizione dei nemici grazie all'uso della vista spirituale di Rourke, simile a un visore termico in grado di vedere attraverso le pareti. I livelli di difficoltà presenti nella campagna sono tre, e variano da facile a folle, mentre le modalità multiplayer consistono, (o almeno consisterebbero: poi capirete perchè) in anonime sfide deathmach o cattura la bandiera, e in una più corposa modalità cooperativa da affrontare sia online che a schermo condiviso.
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