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Onechanbara: Bikini Samurai Squad
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Recensione - Onechanbara: Bikini Samurai SquadXbox 360Game

Il mondo è sconvolto da una terribile invasione di zombie: chi meglio di due sorelline poco vestite potrà salvare le sorti del nostro pianeta? Onechanbara: Bikini Samurai Squad ci mette nei succinti panni di queste eroine pronte a tutto, armate di spade e oscuri poteri per fare a fettine tutto ciò che si porrà sulla nostra strada. Indossiamo il bikini d'ordinanza e prepariamoci a sterminare orde di non morti: scoprite nella nostra recensione cos'ha da proporci questo nuovo gioco.

Il Gioco

Onechanbara: Bikini Samurai Squad è l'ultimo prodotto di una serie che in Giappone ha goduto di un discreto successo; oltre ad alcuni giochi su piattaforme della passata generazione, Onechanbara è addirittura stato anche trasposto su pellicola. Prodotto da Tamsoft nell'ormai lontano 2006, soltanto ora giunge in Europa. La trama è semplice: una cupa organizzazione vuole mettere le mani sul "Baneful Blood", il sangue maledetto, che permette a chi ne è in possesso di avere dei poteri praticamente illimitati. Sta a noi, nei panni delle sorelle Aya e Saki, impedire che i cattivi di turno si impadroniscano di questo particolare sangue, che peraltro scorre copioso nelle loro vene.

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Siamo di fronte al più classico dei titoli Hack and Slash, in cui il nostro unico pensiero sarà quello di abbattere tutti i nemici che si porranno tra noi e la riuscita della nostra missione. Ad aiutarci in questo ingrato compito troviamo una terza combattente: Annna. A differenza delle protagoniste principali, specializzate nell'uso di affilatissime katana, quest'ultima sfoggia un arsenale di tutto rispetto composto da pistole, mitra e fucile a pompa, tanto per non farci mancare nulla. Durante i combattimenti, conditi letteralmente da ettolitri di sangue, la nostra fidata katana si sporca perdendo la propria efficacia e risultando molto meno dannosa rispetto al normale, sino ad incastrarsi nel corpo di qualche malcapitato. Quando questo avviente, dovremo "pulirla" per renderla nuovamente tagliente ed efficace. Altra peculiarità sta nella la Barra Splatter: oltre alle spade, anche le conturbanti protagoniste si ritrovano velocemente coperte di sangue, e una volta raggiunto il livello massimo, indicato appunto da questa barra, subiranno una vera e propria trasformazione acquisendo molto più potere e molta più velocità, a discapito dell'energia vitale stessa. Infatti, in questi frangenti, la nostra salute cala poco a poco costringendoci ad usare dei pezzi di statua sacra per tornare alla normalità. Pezzi che vengono elargiti dagli stessi nemici uccisi, assieme ad altri power-up piuttosto canonici per questo genere di gioco.

Oltre alla classica storia, abbiamo a disposizione anche altre modalità: Free Play, Survival e Practice. L'ultima è sicuramente utile per padroneggiare il gioco, perchè, a differenza di altri giochi simili, non c'è una vera e propria lista di mosse e combo disponibili, ma tutto è strettamente legato al nostro tempismo ed alle capacità conseguite dalle nostre eroine. Infatti, proseguendo in qualunque modalità di gioco disponibile, siamo premiati con punti crescita che ci permetteranno di migliorare le caratteristiche delle combattenti. A condire il tutto troviamo anche il Dress Up, un vero e proprio camerino dove abbiamo la possibilità di cambiare gli abiti dei personaggi, a patto però che siano stati sbloccati compiendo le varie missioni presenti nel gioco. Purtroppo non è presente alcuna modalità online, ma solo il multigiocatore in locale a schermo condiviso.

Amore

Splatter anni '80 a prezzo budget

- Le meccaniche di gioco di questo Onechanbara sono le più semplici che ci si possa aspettare da un action game. Che siano con le spade o con armi da fuoco fa poca differenza, la nostra unica preoccupazione è quella di compiere un massacro inenarrabile, tutto qui. Il feeling sembra quasi quello dei picchiaduro a scorrimento tanto in voga negli anni '80, ma ormai quasi dimenticati. Aggiungiamoci una smodata quantità di sangue, arti mozzati e donnine ammiccanti poco vestite ed eccoci di fronte ad un gioco comunque capace di intrattenere, tra l'altro a prezzo ridotto.

Un pizzico di RPG

- Niente di sensazionale, sia chiaro, ma la possibilità di far "crescere" le nostre eroine potrebbe invogliare a giocare anche oltre il compimento della storia, dandoci la possibilità di rendere sempre più forti le protagoniste per poi affrontare il gioco a livelli di difficoltà maggiori, apprendendo nuove combo sempre più letali.

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Odio

Tecnicamente obsoleto

- Non ci siamo: escludendo i modelli delle protagoniste principali, creati abbastanza bene e con textures sufficienti, tutto il resto è davvero degno di un titolo della scorsa generazione e probabilmente avrebbe fatto storcere il naso anche su console molto meno potenti di Xbox 360. La mole poligonale degli scenari di gioco è imbarazzante, i nemici sono realizzati male con spigoli ben in vista ed animati in maniera mediocre. Le textures del terreno, degli edifici e di tutto ciò che ci circonda non raggiungono mai la sufficienza, anzi ne restano sempre ben al di sotto. Stesso dicasi della palette cromatica utilizzata; i colori risultano spenti, quasi morti, dando un effetto di grigiore generale che contribuisce ad affossare la resa visiva di questo titolo. La totale assenza di illuminazione dinamica o di un qualsiasi effetto particellare e la contemporanea presenza di tearing, specialmente nei filmati, danno il colpo di grazia a quello che è probabilmente uno dei giochi graficamente peggiori mai distribuito per la console Microsoft. Niente di meglio neanche sul fronte audio, con musichette che riescono nel difficile compito di essere addirittura fastidiose e tremendamente ripetitive.

Guarda mamma, con un bottone solo

- Paradossalmente potremmo affrontare l'intero gioco martoriando un solo tasto del controller: basta infatti attaccare di continuo come degli ossessi ed il gioco è fatto. Sono pochissimi i nemici che in grado di metterci in difficoltà, buona parte dei quali tranquillamente evitabili correndo sino al punto dove saremo obbligati ad affrontarne degli altri per proseguire nel livello. Utilizzando Anna, poi, la giocabilità stessa viene stravolta scadendo nel ridicolo: basta infatti continuare a sparare a chiunque ci si pari davanti per ritrovarci in men che non si dica davanti ai titoli di coda. Neanche gli scontri con i Boss di fine livello si salvano: abusando della schivata diventiamo letteralmente invulnerabili, basta solo attendere il momento giusto per assestare i nostri colpi ed il gioco è fatto.

Tiriamo le somme

Onechanbara: Bikini Samurai Squad si rivela ben più vecchio dei tre anni di vita che ha. Le meccaniche sono di una semplicità disarmante, trapiantate pari pari da giochi di una ventina di anni fa, la trama è oltremodo banale e scontata e nemmeno gli oggetti sbloccabili si salvano da questo quadro non certo allettante. I peggiori clichè della cultura giapponese potrebbero attirare qualche giocatore, ma se cercate un gioco realizzato a regola d'arte statene ben alla larga. Il tasto X del vostro controller vi ringrazierà.
3.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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