Recensione - Il Padrino II
Il Gioco
Il Padrino II si presenta come un action-game free-roaming che strizza l’occhio ad un gameplay alla Grand Theft Auto, dove possiamo esplorare e devastare più o meno liberamente le diverse città che abbiamo occasione di visitare. Per questa sua produzione EA ha scelto di distaccarsi dalla trama originale del film per esserne così meno vincolata: in questo episodio vestiamo i panni di un giovane boss da poco arrivato al vertice gerarchico della famiglia Corleone, determinato ad imporsi con ogni mezzo sulle cosche rivali e a diffondere il più possibile la propria influenza.La novità di maggior rilievo rispetto al predecessore è l’introduzione di un interessante sistema gestionale che permette l’organizzazione del proprio esercito criminale e la difesa delle nostre attività illegali. Nel corso del gioco è infatti fondamentale offrire protezione ai vari negozianti della città, costringendoli a pagarci un pizzo col quale finanziare l’acquisto di nuova attrezzatura o l’addestramento per i nostri uomini. Le attività sono divise in diverse tipologie che formano dei gruppi chiamati “zone crimine”: conquistando tutte le attività che compongono una di queste zone si può godere di benefici supplementari quali giubbotti antiproiettile, munizioni extra, minor prezzo delle guardie ecc. La scelta di quali attività accaparrarsi assume quindi un aspetto strategico capace di influenzare il nostro cammino.
Tramite la “visuale di Don”, una feature tramite la quale possiamo accedere ad una mappa tridimensionale della città, possiamo tenere sotto controllo il nostro territorio, allocando uomini in difesa di determinate attività, o per inviare sicari per far saltare (letteralmente) quelle rivali. Nell’incedere attraverso gli eventi che compongono la trama de Il Padrino II, la nostra famiglia inizierà ad ampliarsi, arricchendosi di utili elementi che andranno a completare il suo organigramma: inizialmente possiamo attorniarci unicamente da picciotti dalle limitate capacità offensive, ma se saremo in grado di gestire al meglio gli affari di famiglia non tarderemo a fare la conoscenza di “uomini d’onore” con i giusti attributi per ricoprire i ranghi più elevati della nostra organizzazione.
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