Recensione - Fallout 3
di
Fabio Rossi / fbhell
P
L’apocalisse atomica
La guerra non cambia, non cambia mai: da quando gli uomini hanno scoperto le pietre e i bastoni, per milioni di anni si è combattuto e sparso sangue nel nome di Dio o di un semplice momento di rabbia. Nell’anno 2077, dopo anni di forti tensioni, si è infine ricorsi all’utilizzo delle armi atomiche. Il mondo in poco tempo è stato ridotto a un cumulo di macerie, fuoco e radiazioni, ma quello che per le profezie doveva essere il giorno dell’apocalisse e della fine del mondo, non era altro che il prologo di un nuovo e sanguinario capitolo della storia dell’umanità, perché il mondo può essere raso al suolo, ma la guerra non cambia mai. I più fortunati, all’inizio dell’olocausto nucleare, si rifugiarono in enormi bunker costruiti nel sottosuolo delle montagne, chiamati Vault. Si tratta di strutture create per difendere la razza umana dall’esposizione alle radiazioni nucleari, ideate per essere completamente autosufficienti; nessuno può accedere dall’esterno, poichè che sono completamente sigillate da enormi porte blindate, così come nessuno può uscire. Il Vault è organizzato per fare in modo che ogni persona che nasce al suo interno attraversi un certo numero di tappe prestabilite per la sua vita e poi debba morire all’interno del Vault stesso. La struttura sociale all'interno di queste strutture prevede che ci sia un supervisore che ne coordini le attività e guidi un gruppo di sicurezza che garantisca la pace a tutti i civili. Questa premessa, tratta dall’introduzione del gioco, ci permette di immedesimarci in quello che ci aspetta in Fallout 3 e nella vita del Vault 101.
Il nostro personaggio nasce nell'anno 2277 proprio nel Vault 101, e all’inizio assistiamo appunto alla scena della nostra nascita dove nostro padre ci prenderà per la prima volta tra le sue braccia; qui abbiamo la possibilità di scegliere il nostro nome, sesso e le nostre caratteristiche estetiche delineando quindi l’aspetto fisico del nostro alter ego. Purtroppo nostra madre morirà proprio durante il parto, e sarà quindi solo nostro padre a crescerci e accompagnarci nelle varie tappe della nostra vita: all’inizio siamo ancora molto piccoli, camminando a carponi ci imbattiamo in un libro dove avremo la possibilità di scegliere i valori da assegnare alle caratteristiche base del nostro personaggio in Intelligenza, Percezione, Agilità, Forza, Carisma, Resistenza e Fortuna. A 10 anni ci viene regalato il Pip-Boy 3000, un computer da polso che ci accompagnerà per tutto l’arco della nostra vita, mentre a 16 dobbiamo affrontare il temutissimo G.O.A.T. (Generalized Occupational Aptitude Test), una sorta di test di maturità che permette di capire quale dove essere il nostro futuro mestiere all’interno del Vault: si tratta in realtà di un espediente per definire tutte le caratteristiche iniziali del nostro personaggio. L’eredità dei precedenti titoli della serie ha lasciato anche i vari perks, attributi che ci permettono di personalizzare ancora di più il nostro personaggio donandogli delle abilità aggiuntive che vanno a potenziare determinati aspetti, come quello del rapporto con gli altri personaggi oppure l’utilizzo o la velocità di crescita di determinate caratteristiche.
Qualche anno più tardi però succede qualcosa: ci svegliamo con il Vault intero in allarme, e scopriamo che nostro padre è inspiegabilmente fuggito all’esterno, lasciando la sicurezza della vita nel Vault senza neanche salutarci. Inutile dire che, per scoprire il perchè di tale comportamento, dovremo evadere anche noi così da metterci sulle sue tracce.
In Fallout 3, come in Oblivion peraltro, la linea narrativa principale fa solo da linea guida all'interno del mondo. Possiamo decidere di seguirla da subito e andare dritti fino in fondo, oppure possiamo scegliere di affrontarla solo in seguito, dedicandoci prima ad esplorare la zona contaminata che, anche se apparentemente non sembra altro che un'enorme distesa desertica contornata da qualche città in rovina, non ci risparmierà sorprese dietro ogni angolo. I vari personaggi che incontreremo nel nostro cammino ci proporranno anche diverse missioni secondarie, che potremo decidere di affrontare ottenendo in ricompensa, oltre che esperienza e punti da assegnare alle nostre abilità, anche importanti oggetti, tappi (l'unica moneta di scambio all'interno del gioco) o armi interessanti. Alcune missioni prevedono più variabili di scelta, e la nostra decisiona andrà a incidere in modo netto sul proseguo della storia e sull'evoluzione dell'ambiente circostante. I numerosi finali presenti nel gioco sono garanzia di un'ampia rigiocabilità.
L’evoluzione della serie
Quando l’eredità della serie Fallout è passata in mano a Bethesda Softworks, molti fan esternarono le loro preoccupazioni: i primi due giochi si sono inseriti di diritto nella classifica dei migliori RPG di sempre, e sicuramente il lavoro svolto da Bethesda sull’ultimo titolo della serie Eldee Scrolls, Oblivion, per molti non era certezza di un seguito all’altezza delle aspettative. La paura di molti era quella di vedere sfumare tutta la caratteristica rpg dei primi episodi a discapito di un titolo che fosse più simile a un FPS, riprendendo il sistema di skill e di prospettiva visiva già presente in oblivion.
Fallout 3 si presenta con un sistema di menu semplice e intuitivo che non può che immedesimarci subito nell'atmosfera cupa, misteriosa e terribilmente drammatica del titolo. La breve introduzione e la parte di gioco appena descritta non sono altro che il tutorial/preludio al gioco vero e proprio. Quello che ci troviamo di fronte è un action-rpg free-roaming ad ambientazione post-apocalittica, con meccaniche di tipo FPS, ma che si fondono perfettamente sia con la struttura RPG che con alcune delle caratteristiche tipiche dei primi episodi.
Fallout 3 non è più un gioco con scontri a turni, l'adattamento alla visuale in prima persona ha rivoluzionato completamente il gameplay e il sistema di combattimento stesso. Si capisce però che i ragazzi di Bethesda hanno lavorato sodo per creare qualcosa di appagante e unico, che riuscisse in un modo o nell'altro ad accontentare tutti, ed in effetti ci sono riusciti. Le abilità incidono in maniera abbastanza significativa sugli scontri, soprattutto all'inizio sentiamo un brivido di tensione quando ci aggiriamo per le strade di Washington DC perchè ogni angolo nasconde qualche sorpresa, e anche se siamo degli ottimi giocatori di FPS, avremo più di un problema all'inizio poichè i bassi valori nelle caratteristiche sulle varie armi incidono tantissimo sulla capacità di colpire i nemici in modo critico, e soprattutto possono portare rallentamenti nelle fasi di ricarica dell'arma, che rischiano di essere davvero fatali se si è nel mezzo di uno scontro con più nemici. Le armi inoltre si usurano facilmente e sta a noi cercare di riparle da soli o pagando qualcuno che lo faccia per noi, altrimenti rischiamo che esse si rompano, diventando inutilizzabili o semplicemente siano meno dannose del normale obbligandoci a fronteggiare le battaglie con più difficoltà. Le munizioni scarseggiano, e sono reperibili solo frugando nei cadaveri dei nemici o raccogliendole in giro per le zone esplorate, ma trovarle rischia di essere piuttosto difficile e anche i mercanti non le regalano di certo.
Parallelamente allo scontro in tempo reale, i programmatori hanno inserito un nuovo e inedito sistema chiamato VATS (Vault-Tec Assisted Targeting System), che riprende in parte quanto già visto in Fallout 1 e 2: premendo il pulsante dorsale destro durante uno scontro, si entra nella modalità VATS che ci permette di avere uno schema con le probabilità percentuali di colpire diversi punti del corpo del nemico, calcolate in base all'arma posseduta, ai nostri skill e alla distanza dal bersaglio. Starà poi a noi decidere dove sparare scegliendo in base alla percentuale di probabilità più alta o decidendo di colpire punti particolari del corpo in modo da avere un risultato che può essere quello di evitare una fuga del nemico, ad esempio sparandogli alle gambe, oppure sparare all'arma o al braccio che la impugna per disarmare l'avversario rendendolo inoffensivo. Questo sistema, oltre a rivelarsi particolarmente efficace, ci permette di fermare l'azione di gioco e pianificare gli attacchi in modo più lucido e valutando tutte le possibili minacce che ci circondano.
Il sistema VATS ha un utilizzo infinito, limitato però ad un certo numero di punti azione. I PA vincolano infatti il nostro numero di attacchi disponibili, e una volta esauriti non possiamo più sparare utilizzando il VATS fino a quando non si saranno ricaricati (cosa che avviene comunque in pochi secondi). Il numero di punti azione disponibili e la loro velocità di ricaricamento sono vincolati ad alcune caratteristiche del nostro personaggio, come ad esempio il fattore agilità. E' inoltre possibile ricaricare in un lampo tutti i punti azione utilizzando alcune delle "droghe" che troveremo nel gioco, come il Jet o lo Psycho, bisogna però fare molta attenzione all'utilizzo di queste sostanze perchè se si abusa si diventa dipendenti e bisognerà ricorrere a cure immediate o all'intervento di un oneroso medico per bloccarne gli effetti negativi.
Come noi possiamo rendere inabili o disarmare i nemici, altrettanto questi potranno fare con noi, se infatti ci colpiscono in modo grave in alcuni punti potremmo ritrovarci con parti del corpo in cattive condizioni che vincoleranno i nostri movimenti o addirittura, nel caso ad esempio fossimo colpiti alla testa, dovremmo far fronte a continui annebbiamenti della visuale e alterazioni della percezione uditiva.Per rimetterci in sesto, una volta che siamo stati colpiti duramente, dovremo ricorrere all'utilizzo di Stimpak (già presenti nei primi due titoli) e la loro capacità di cura è strettamente vincolata al valore della caratteristica "medicina" che ritroviamo nel pannello delle nostre abilità. Tutto questo sistema si integra ottimamente con il gioco, è facilmente utilizzabile e ci permette di agire in modi diversi durante gli scontri.
Se abbiamo degli alti valori di furtività potremo anche cercare di approcciare in modo più tattico alle varie bande di predoni o ai nemici che incontriamo, magari sorprendendoli o avvicinandoci maggiormente in modo da rendere più letali i nostri attacchi, soprattutto quando abbiamo valori bassi nell'utilizzo di armi. Gli approcci furtivi possono essere accompagnati anche da attacchi corpo a corpo o con armi da mischia, ma qui oltre al valore di queste due caratteristiche sarà importante avere anche una buona dose di forza, che ci permetterà oltre che di trasportare più carico anche di fare più danno. In alcune location possiamo trovare anche dei terminali che controllano direttamente torrette o robot, e con gli adeguati valori nella caratteristica "scienza" possiamo utilizzarli a nostro vantaggio o semplicemente limitarci a disattivare i sistemi di sicurezza per evitarci scontri troppo complessi.
Da sottolineare, per quelli che prediligono invece un approccio più diretto, l’ottimo arsenale di armi reperibili nel gioco, che per lo più sono quelle presenti nei vecchi Fallout, ma con alcune novità molto interessanti come l’ormai famoso Fat-Man che permette di lanciare missili atomici in grado di provocare piccole esplosioni nucleari con tanto di mini-funghi atomici.
Sopravvivere dopo l’apocalisse
L’apocalisse nucleare ha come resettato tutto quello che credevamo giusto o sbagliato: i comportamenti, gli atteggiamenti e i valori stessi degli uomini sono completamente lasciati al caos. Continuamente nella nostra avventura veniamo messi di fronte a scelte, apparentemente buone o cattive, ma che nel contesto assumono una senso indifferente: rischiamo spesso di compiere, senza rendercene conto, azioni che ci infliggono del karma negativo, ma la sopravvivenza comporta anche questo, per cui rubare o uccidere diventano quasi cose necessarie per portare avanti la nostra avventura. Le droghe o l’alcol possono a volte davvero salvarci la vita, perché ci offrono dei “boost” a determinate caratteristiche come ad esempio le famigerate “mentals”, in grado di aumentare temporaneamente il nostro intelletto per permetterci di manomettere sistemi che fino a qualche istante prima ci erano inaccessibili.
In Fallout 3 ogni elemento ha dei pro e contro: ci può fornire salute, ma potrebbe farci morire per le radiazioni, oppure potrebbe renderci più forti, ma nello stesso tempo meno lucidi nel percepire i pericoli come gli alcolici. Per tornare sul discorso del karma, bisogna sottolineare come le nostre azioni buone o cattive, come uccidere degli innocenti o rubare, provochino reazioni nell’ambiente circostante andando a influenzare l’atteggiamento dei personaggi nei nostri confronti. Come nei primi due titoli della serie, anche in Fallout 3 c'è la possibilità di incontrare personaggi che potrebbero unirsi a noi durante l’avventura, il più famoso dei quali è il cane Dogmeat che ci tornerà utile oltre che nei combattimenti anche per recuperare oggetti nelle zone circostanti. In questo nuovo capitolo della serie potremo poi disporre di case dove riposare, depositare oggetti o arredare munendole di officine nelle possiamo creare nuove armi, o cliniche di soccorso che ci permettono di curarci qualora ce ne fosse bisogno.
Un Pip-Boy per amico
Il Pip-Boy 3000 è un computer da polso che ci permette di controllare in qualsiasi momento il nostro inventario o le nostre missioni, e si suddivide in tre parti principali: la prima contiene tutte le caratteristiche del nostro personaggio, i valori delle varie abilità e i perks che abbiamo accumulato nel tempo. Nella seconda parte c’è il vero e proprio cuore dell’inventario, con tutto quello che stiamo trasportando in quanto a armi, cibo, oggetti, medicine, droghe e vestiti. Ovviamente la quantità trasportabile varia in base al valore della caratteristica “forza”, o in base all’aggiunta di particolari perks. Attraverso il Pip-Boy possiamo anche verificare il potenziale danno causato da un’arma o il suo grado di usura, e potremo provvedere eventualmente a ripararla noi stessi. Stessa cosa per le armature e i vestiti: ci viene indicato sia il grado di usura che il fattore di protezione fornito dai differenti capi.
Per quanto riguarda cibo e droghe invece, l'interfaccia ci indica sia il lati positivi che quelli negativi, ad esempio selezionando un hamburger che abbiamo trovato nella zona contaminata, vedremo che ci fornirà sia dei punti di salute che dei punti radiazione che potrebbero causarci non pochi problemi. La terza parte del Pip-Boy contiene poi le mappe dell’intera zona contaminata con indicati i punti di interesse raggiunti o quelli che siamo riusciti a identificare attraverso l’accumulo di informazioni nei dialoghi con i personaggi. Oltre alla mappa globale c’è anche una mappa locale del punto in cui siamo, particolarmente utile per uscire dai labirinti di alcuni edifici o delle metropolitane, anche se risulta poco chiara da consultare in determinate zone. Infine troviamo il nostro diario delle missioni, che possiamo consultare quando vogliamo ricapitolare il nostro obiettivo.
La desolazione della zona contaminata
Il comparto tecnico di Fallout 3 offre una qualità visiva simile a quella di Oblivion, di cui sfrutta lo stesso motore grafico opportunamente ottimizzato; lo scenario post-apocalittico è reso ottimamente, con zone desertiche miste a città più o meno vaste, e devastate in modo decisamente credibile. Sin da quando mettiamo piede fuori dal Vault 101 e veniamo accecati dalla luce del sole, veniamo colti da un senso di timore e preoccupazione muovendoci attraverso la zona contaminata. I colori della terra e della sabbia della zona che ci circonda hanno la prevalenza su qualsiasi cosa, e vengono spezzati solo dal rosso dei focolai e dal grigio degli edifici arroccati. Le animazioni del/la protagonista sono simili a quelle dio Oblivion, con la possibilità di passare dalla visuale in soggettiva a quella in terza persona, utile solo per vedere l’abbigliamento indossato dal nostro personaggio o eventualmente per guardarsi le spalle quando abbiamo paura di essere sopraffatti all’improvviso da un nemico che non riusciamo a individuare.
Le schermate dei dialoghi sono molto chiare e simili, come struttura, a quelle dei precedenti titoli, con numerose opzioni di risposta che incidono sulle informazioni ottenute in linea con le nostre abilità di eloquenza. Le animazioni di combattimento o del VATS sono curate e quanto mai crude nel mostrare i colpi che fanno a pezzi i nostri nemici, senza risparmiarci amputazioni di arti o teste mozzate, così come è proposto ottimamente l’effetto stordimento dovuto a un colpo in testa.
Il sonoro è di ottimo livello, le musiche ci accompagnano nell’avventura in modo piacevole e cambiano ritmo alzando il livello di tensione quando siamo in luoghi poco sicuri o siamo soggetti a qualche attacco. Gli effetti sonori sono di buon livello, anche se non si elevano particolarmente, mentre è da considerare come un valore aggiunto la localizzazione completa in italiano sia per quanto riguarda i testi che il parlato: da questo punto di vista lodiamo lo sforzo di Atari, distributore europeo del titolo, nell'aver doppiato un titolo così denso di dialoghi.
In conclusione
Fallout 3 provocherà reazioni diverse da parte dei fan della serie, i quali devono prendere atto del cambio di generazione e di gameplay, che nonostante abbia ereditato alcune caratteristiche dei precedenti titoli è stato cambiato di molto con il passaggio alla meccanica 3D in tempo reale. Detto questo, Fallout 3 può essere ritenuto a nostro avviso forse il miglior action-RPG dell’anno, per ambientazione, fascino, offerta di gioco, longevità e profondità di gameplay. A causa della sua vastita è sconsigliato a coloro che cercano un gioco immediato e veloce, mentre è assolutamente un’occasione da non farsi sfuggire per tutti gli appassionati del genere RPG o delle ambientazioni post-apocalittiche. E se non avete mai giocato un titolo della serie, non preoccupatevi: è completamente godibile come titolo a sè stante. 9.4
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