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Warhammer: Battle March
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Recensione - Warhammer: Battle MarchXbox 360Game

Tutti gli appassionati di ambientazioni fantasy hanno sempre trovato una grande attrazione in Warhammer, il famoso gioco da tavola creato da Games Workshop; si tratta però di un hobby molto impegnativo sia per tempo di gioco che per preparazione, e non tutti hanno potuto abbracciarlo come avrebbero voluto. Namco Bandai ci viene in aiuto facendo approdare anche sulla console Microsoft il mondo di Warhammer, permettendoci di combattere quelle battaglie tra guerrieri, orchi, nani e draghi. Curiosi di scoprire se questo nuovo strategico in tempo reale riuscirà a superare il suo “battesimo del fuoco”? Non vi resta che leggere la nostra recensione.



Umanità: un destino difficile
Trovate una qualsiasi storia fantasy che non veda la razza umana in situazioni di mortale difficoltà, costretta a lottare con i denti e gli artigli per rivendicare il proprio diritto di esistere; un elemento classico nel genere, al quale Warhammer certo non si sottrae. Nella fatispecie gli abitanti dell’Impero, dopo aver patito grandi sofferenze nella Grande Guerra contro le legioni del Caos, che ebbe come conseguenza la devastazione del Vecchio Mondo, sono ora nuovamente costretti a fare i conti con l’antico nemico, che, riorganizzatosi dopo la sconfitta subita, si è con fierezza rimesso in piedi e minaccia ora i territori del Nord. Anche gli eserciti dei sanguinari Orchi si sono mobilitati e flagellano le terre imperiali con violente incursioni, così come pure gli Elfi Oscuri, che hanno imbracciato nuovamente gli archi attirati dalle prospere terre degli Umani. E se ciò non bastasse a far mancare il sonno ai sovrani dell’Impero, una nuova minaccia emerge dalle viscere della Terra: gli Skaven, creature aggressive simili a ratti, abbandonano a milioni le loro caverne per potersi finalmente ritagliare uno spazio sulla superficie dopo secoli di claustrofobica vita sotterranea. Una situazione disperata, che costringe l’Impero a chiedere l’aiuto degli Elfi Alti e dei Nani, vecchi e fidati alleati.

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Questo l’attuale stato delle cose: a noi ora il compito di segnare il destino del regno, affrontando la modalità campagna a giocatore singolo guidando le vigorose truppe dell’Impero, vestendo i lerci panni dei brutali Orchi o marciando al fianco delle oscure armate del Caos.


La scacchiera è pronta
Giunge quindi l’ora di scendere sul campo di battaglia. Come accennato in precedenza, Warhammer: Battle March è uno strategico in tempo reale, nel quale il compito del giocatore è quello di muovere le diverse unità sulla mappa di gioco cercando di sfruttarne le peculiari caratteristiche, a seconda delle diverse situazioni. A differenza di altri titoli appartenenti allo stesso genere, come ad esempio Command & Conquer o The Lord of the Rings, più simile nell’ambientazione, in Warhammer non dovremo gestire l’aspetto dell’approvvigionamento delle risorse e della produzione delle stesse durante il corso delle battaglie, ma saremo chiamati a curarne unicamente l’aspetto strategico-militare, sulla falsa riga dei titoli della serie per PC Total War.

All’inizio di ogni missione dovremo posizionare i vari reggimenti di truppe in nostro possesso sulla mappa, prestando attenzione a posizionare quelle più vulnerabili agli attacchi in mischia, come arcieri o archibugieri, alle spalle di unità più adatte a tali situazioni, come ad esempio spadaccini o alabardieri. Conclusa tale basilare operazione, la battaglia può iniziare. Un breve briefing ci introduce agli obbiettivi primari da conseguire per il completamento della missione e a quelli secondari, non indispensabili per il buon esito della missione ma importanti in un'ottica di maggior guadagno, sia in termini d’esperienza per le unità, sia del prezioso oro indispensabile all’acquisto di nuovi reggimenti o al potenziamento di quelli già in nostro possesso.

Tra uno scontro e l’altro potremo infatti investire il denaro guadagnato per acquistare nuove e più efficaci armi e armature, spenderlo per aumentare specifici attributi delle legioni come forza o morale, arruolare nuove unità oppure semplicemente per rimpiazzare i soldati caduti in battaglia. Le diverse truppe utilizzabili sono piuttosto variegate e presentano, come in ogni strategico che si rispetti, i loro punti di forza e le loro debolezze: gli archibugieri umani, così come i lanciatori di asce goblin, risultano estremamente efficaci dalla distanza, e se ben supportati riescono a eliminare interi plotoni avversari senza dar loro il tempo di avvicinarsi, ma se raggiunti alla breve distanza da combattenti specializzati nelle mischie come ad esempio i giganti, cadono al suolo come foglie in autunno. Stesso discorso può essere fatto per le unità d’assedio come baliste, catapulte e cannoni, strumenti dalla potenza impressionante in grado di far crollare persino mura e torri di castelli e fortezze, che risultano praticamente inutili contro avversari troppo vicini.

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In generale le truppe sono ben bilanciate e non esiste un’unità “definitiva” in grado di prevalere su tutte le altre, e questo è un gran pregio del titolo; oltre ad essere molto equilibrate tra loro, le varie unità sono come detto molto numerose: demoni, non-morti, troll, idre, maghi e draghi sono soltanto alcune delle creature che compongono i diversi eserciti. Oltre alle unità standard, durante gli scontri potremmo poi avvalerci della preziosissima collaborazione degli eroi, personaggi particolarmente potenti spesso dotati di poteri magici in grado di spazzare via da soli interi gruppi di avversari.

La modalità campagna risulta piuttosto piacevole e godibile, anche se va detto che la trama del gioco non è delle più entusiasmanti. Se comunque non si è appagati dagli scontri contro la CPU, Warhammer offre anche una gamma di modalità online, dove saggiare le nostre capacità di comando contro avversari sicuramente più intelligenti. Interessante anche il fatto che sia possibile prendere parte agli scontri sul Live utilizzando il proprio personalissimo esercito, creato selezionando il numero ed il tipo di unità a noi più congeniale e addirittura personalizzato nella colorazione dei singoli soldati.


Tutti i nodi vengono al pettine
Sin qui tutto bene, quindi e gli amanti del genere potrebbero pensare di aver trovato pane per i loro denti. In realtà purtroppo non è esattamente così. Ci sono infatti due enormi pecche che affossano irrimediabilmente Warhammer: Battle March: il sistema di controllo e il comparto tecnico (video e audio, non si salva nulla).

Parlando del primo, c’è da dire che la gestione di truppe e telecamera è davvero molto ostica: i comandi per la selezione delle unità, l’utilizzo delle loro abilità speciali, i diversi tipi di schieramenti che possono assumere, sono gestiti mediante la pressione di combinazioni di tasti poco intuitive. L’interfaccia molto essenziale non aiuta in tal senso, non dando riferimenti al giocatore che è quindi costretto a ripetere più e più volte la modalità di allenamento per assimilare a dovere il sistema di controllo.

Dopo qualche ora di frustranti e ripetuti errori nell’impartire gli ordini, che hanno come conseguenza la sconfitta in numerose partire e relativo logorio del sistema nervoso, le problematiche scaturite dal cervellotico sistema di controllo possono comunque passare in secondo piano. La cosa alla quale non ci si riesce proprio ad abituare è però la sconcertante povertà grafica; al contrario delle miniature del gioco reale, bellissime, e particolareggiatissime, i modelli poligonali del titolo Namco Bandai sono sì numerosissimi, ma anche spigolosi, coperti da texture orrende e animati in malo modo. Questi personaggi riportano alla mente i primi strategici in tre dimensioni usciti su PC anni e anni fa: veramente molto tristi. Sul versante effetti speciali la cosa non va molto meglio, anzi: i lampi di luce generati dalle magie sono ridicoli e certo non trasmettono il feeling di colpi devastanti come ad esempio dovrebbero essere le catene di fulmini o le palle di fuoco.

Concludiamo il quadretto parlando degli stages, lande desolate arricchite da qualche alberello renderizzato malissimo, da edifici messi lì proprio per riempire un po’le schermate e da castelli cinti da mura che sembrano fatte di cartone. In alcuni casi, dopo il completamento di missioni particolarmente importanti, saremo “allietati” da brevi filmati di intermezzo che fanno letteralmente venir le lacrime agli occhi e non certo per il pathos che generano, ve l’assicuriamo.

Altra nota stonata, è il caso di dirlo, è costituita dal reparto fonico. Sebbene la colonna sonora sia piuttosto godibile, così come tutti i vari effetti, l’audio è afflitto da un problema fastidiosissimo: nei momenti di maggior confusione, durante cioè gli scontri contemporanei di numerose unità, questo comincia a prodursi in interruzioni intermittenti che cessano solo dopo diversi secondi.

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Missione fallita
Warhammer: Battle March poteva essere un titolo strategico bello e divertente, ma si è trasformato in un monumento alla povertà grafica. La meccanica del gioco è ostica ma con un pò di forza di volontà è possibile padroneggiarla, però nel 2008 e sulla nostra console non siamo più disposti ad assistere a scempi grafici del genere. A tutti gli aspiranti strateghi che stessero pensando all’acquisto non possiamo che consigliare di resistere all'impulso: a fine mese arriva un certo Red Alert 3, seguito poi da EndWar, e forse è meglio investire lì i nostri sudati soldi.
5.6

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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