Recensione - FaceBreaker
di
Ampsicora Caddeo / DvKz
P
Faaaaacebreaker!
Con uno stile tutto suo e molto particolare, il nuovo titolo Electronic Arts si presenta fin da subito estremamente immediato e semplicistico, dato che pugili di ogni sorta e provenienti da tutto il mondo sono riuniti con l'unico intento di “spaccarsi la faccia” a vicenda: questo, sostanzialmente, riassume quasi completamente la trama del gioco, Facebreaker per l'appunto. Il primo impatto col menù del gioco, accompagnato dal consueto presentatore che grida “Faaaaacebreaker!!!”, non sarà sicuramente negativo ma vi accorgerete fin da subito che le modalità di gioco sono tutt'altro che varie: una modalità fight, per buttarvi subito nel bel mezzo di qualche combattimento da soli o in compagnia di un amico, la modalità storia chiamata “Brawl for it all” di cui parleremo fra poco, una modalità Xbox Live ed una “couch royale”, funzionante come un torneo tra voi e i vostri amici in carne ed ossa, sono le modalità di gioco offerte dal titolo. Tra le varie voci del menù troverete anche l'ottima modalità di creazione del boxer, una funzione di upload dei vostri highlights, ed il vostro “centro trofei”, chiamato Brassing Rights, dove potrete trovare tutti i vostri record, cinture e premi. Le opzioni di gioco sono all'interno del menù Extras, quindi non disperate se all'inizio non troverete la voce “Opzioni”.
Al contrario di chi preferisce iniziare provando un combattimento rapido, abbiamo preferito invece dedicarci subito alla conquista del titolo mondiale con la modalità “Brawl for it all”, dove avrete la possibilità di sfidare i pugili del gioco per ottenere le varie cinture. Purtroppo, nonostante all'apparenza sembri una modalità storia, questa è davvero inesistente e nel giro di poche ore vi accorgerete che, sostanzialmente, gli scontri sono del tutto identici a quelli della modalità immediata: questo è dato dal fatto che nonostante si sblocchino personaggi e arene procedendo nel gioco, questi bonus arrivano anche se si viene sconfitti. Le vostre batoste più grandi saranno infatti accompagnate da una scritta che vi comunica di aver sbloccato un determinato combattente o ring e che non vi servirà vincere per ottenerne altri ma solo continuare a giocare. “Davvero, giocare è l'unica cosa che devi fare”, vi ripeterà più volte il menù informativo che appare quando sbloccate un extra, e questo fa si che voi, come noi, perdiate l'interesse e il mordente nel portare avanti il gioco.
Questa sensazione è enfatizzata dalla pessima calibrazione della difficoltà che accompagna tutto il gioco: se da un lato troverete troppo semplice la modalità “easy”, già quella che dovrebbe essere “medium” e che invece nel gioco è la difficoltà “truculenta” (davvero, non ci sono altre vie intermedie) vi farà letteralmente perdere le staffe... Sarete bersagliati da una valanga di montanti e ganci per ritrovarvi K.O. entro la fine del primo round.
Divertimento e relax oppure noia e stress?
Come molti videogiocatori c'è chi si siede per fare una partita ogni tanto e per scaricare un po'la tensione accumulata a scuola, all'università o al lavoro: Facebreaker si presta senz'altro in maniera egregia a svolgere questo compito, ma solo per i giocatori di poche pretese: infatti, un paio di combattimenti con la modalità di difficoltà facile potrebbero essere sufficienti. Il gioco offre un gameplay davvero semplicistico e molto immediato: grazie alla pressione dei tasti X e A potremo attaccare il nostro avversario con colpi alti e bassi e, una volta accumulata l'apposita barra, premendo Y potremo accedere alla cosìddetta “Breaker”, una mossa in combo altamente spettacolare e diversa da un personaggio all'altro che darà davvero una svolta al vostro combattimento. Nonostante si disponga anche della presa e della possibilità di parare i colpi, il più delle volte il combattimento si riduce ad una frenetica pressione dei tasti di attacco e schivata, dando così origine a combattimenti sempre uguali e troppo poco vari. Se questo potrebbe soddisfare il giocatore medio che chiede solo un po' di relax, di certo non soddisferebbe l'hardcore gamer sempre alla ricerca di nuove sfide. Il giocatore esperto, selezionando un livello di difficoltà diverso da quello base, verrà proiettato in un gioco letteralmente diverso: gli avversari non vi daranno del filo da torcere bensì vi devasteranno in tutti i sensi e voi, non riuscendo a parare o schivare, subirete la mossa finale “Facebreaker” che vi porterà alla sconfitta immediata. Tutto questo non può portare ad altro che a noia e frustrazione, impedendo così al videogiocatore di divertirsi per colpa di una profondità nel gameplay palesemente inesistente.
Per colpa di questo problema molti decideranno di provare la modalità online, e questa una volta provata sarà probabilmente la vostra meta preferita per molto tempo. E' infatti il multiplayer a reggere a galla il gioco, ovviamente anche offline, dato che vi dà la possibilità di sfidare avversari intelligenti che giocheranno con criterio. Il comparto online è abbastanza curato e non abbiamo avuto problemi di nessun genere per quanto riguarda lag o altri problemi di rete.
Degna di nota l'ottima modalità di creazione del vostro pugile, dato che potrete addirittura fotografarvi e, dopo aver uploadato la foto sul sito dedicato al gioco tramite il vostro computer, portare la vostra trasposizione videoludica sul ring: il vostro viso e una montagna di muscoli, a chi non piacerebbe una volta nella vita? Anche qui, purtroppo, una volta fatto questo perderete interesse nella modalità a meno che non abbiate degli amici con cui giocare che vogliano, come voi, crearsi un pugile per darvele di santa ragione e quindi continuare a sfornare nuove promesse del mondo della boxe. Il procedimento di creazione del personaggio, se selezionate la modalità più accurata per via dei lineamenti, vi lascerà davanti al monitor un buon quarto d'ora se non di più quindi... munitevi di uno snack o un caffè per l'attesa.
Il comparto tecnico è senz'altro il punto di forza del titolo Electronic Arts, che mostra una caratterizzazione dei personaggi, a livello puramente estetico, davvero buona e uno stile fumettoso molto ben fatto. Pugni e schivate sono animati molto bene e vi piacerà eseguire le varie “Breakers” per vedere tutte le animazioni con cui sono stati personalizzati i combattenti del gioco. Anche il sonoro è ben fatto: musiche d'accompagnamento davvero azzeccate e effetti sonori, pochi ma appaganti, abbastanza buoni: potrete distinguere un pugno più debole da uno più forte proprio grazie a quanto sarà forte il suono prodotto.
Conclusioni
In definitiva, Facebreaker è un gioco piuttosto insipido: un comparto tecnico di buona fattura, sia sul lato grafico che sonoro, non riesce a far dimenticare tutti i difetti che sono sorti dopo le prime partite. La scarsa longevità del titolo unita ad una giocabilità ripetitiva e troppo semplicistica non gli permettono di decollare, e se non fosse per la possibilità di creare il proprio personaggio e giocare qualche partita online, avrebbero trascinato senz'altro il titolo sulla soglia della sufficienza. Per gli appassionati di picchiaduro potrà anche essere un buon passatempo, ma se vi guardate un po' attorno troverete senz'altro di meglio. 6.8
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