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Dino Crisis 3
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Recensione - Dino Crisis 3XboxGame

Capcom e il survival horror sono come il pane e Nutella. Resident Evil (soprattutto nella sua incarnazione Code Veronica) mi ha regalato ore da brivido incollato alla console e notti costellate da incubi all'insegna del virus-T.

Tanto spavalda Capcom che tenta di imitare se stessa con la serie Dino Crisis, forse meno horror e un po' più action, ma la filosofia di base resta la medesima: poche munizioni, energia al contagocce e qualche centinaio di zombi/bestie/dinosauri da far fuori. DC non è mai arrivato ai lustri della cugina di città RE, per questo mamma Capcom nel terzo capitolo rivoluziona tutto. Ci troviamo qualche secolo nel futuro, un'astronave fantasma, un giallo da risolvere e tanti dinosauri mutanti (non bastavano quelli normali).

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Dammi la 1... No dammi la 2... Vai con la steadicam...
Sono uno strenuo sostenitore della camera fissa nei survival horror. Fa parte integrante del sistema di gioco ed è un ottimo espediente per aumentare la tensione e l'effetto "cinematografico". Qui entrano in gioco due fattori da tenere ben in mente prima di acquistare questo titolo: primo DC ha perso ogni connotato survival per sbarcare nelle calme acque dell'action, secondo siamo partecipi della peggiore gestione della camera mai vista in un VG (dopo Crimson Sea).

Inutile sporgersi dal divano o guardare la TV di striscio, non saprete mai cosa si nasconde dietro quel dannato angolo che la camera non inquadrerà mai. Ma quel che peggio è il cambio di camera durante l'azione frenetica. Immaginate una mezza dozzina di velociraptor-tecno-mutanti tutti attorno a voi e l'unica salvezza resta azionare il nostro fido jet-pack per raggiungere una piattaforma pochi metri più in alto. Saltiamo con l'agilità di una gazzella e... la camera cambia inquadratura per mostrare l'azione alle nostre spalle, la piattaforma quindi sparisce e non sapremo mai quanto lungo dovrà essere il nostro salto. Il pasto è servito e dire che il cartello diceva "non date da mangiare ai dinosauri".

Ma partiamo dal principio
Una squadra speciale di ricognizione viene mandata ad indagare sulla misteriosa apparizione della Ozymandias, una nave da colonizzazione partita dalla Terra e scomparsa inspiegabilmente 300 anni prima. Gli eventi precipitano fin da subito, la Ozymandias aziona i sistemi di difesa e distrugge la nave degli agenti del SOAR (Special Operations and Reconnaissance), ma un trio di superstiti riesce a penetrare nella nave e cercherà di capire cosa diavolo sta accadendo.

Lo sforzo di creare una trama avvincente unitamente alla straordinaria cosmesi fanno di Dino Crisis un incredibile stimolatore di ghiandole salivari e la bavina sgorgherà copiosa dagli angoli della bocca durante le prime fasi di gioco. Lo stupore ben presto comunque lascerà spazio allo sconforto di un gameplay scontato in balia di una camera impazzita.

Per la maggior parte del tempo vestiremo i panni di Patrik, agente del SOAR, ma in determinate situazioni avremo modo di pilotare le gesta dell'immancabile formosa eroina Sonya. Avremo a disposizione tre tipi differenti di fucili, un jet-pack che ci permetterà di saltare e fluttuare e tre varianti di WASP (un'arma a ricerca che sarà utile anche come chiave di accesso a determinate aree di gioco).

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Gameplay
I controlli sono perfetti e di facile apprendimento. I combattimenti richiedono una buona dose di grilletto-destro/grilletto-sinistro per muoversi con brevi scatti orizzontalmente. La camera fissa cambia visuale in relazione alla posizione di Patrik nella stanza ignorando completamente l'azione e questo (ahy-noi) è il peggior difetto di Dino Crisis. Ed è un vero peccato perché la storia è buona, il design eccellente, le ambientazioni magnifiche.

Se non vi siete ancora fatti scoraggiare da quanto detto fino ad ora e state comunque continuando a leggere la recensione siete pronti per quanto sto per dirvi.
Nonostante tutto il game è divertente e il desiderio di proseguire è irrefrenabile. In aiuto al gameplay giunge l'auto-target che mirerà automaticamente i nemici anche se la camera ha deciso di non inquadrarli e soprattutto una buona dose di strategia che dovremo applicare per mettere al tappeto i coriacei mostriciattoli.

Nonostante la straordinaria veste grafica avremmo apprezzato una varietà maggiore di mutanti (ne abbiamo contati al massimo quattro) da massacrare nonostante i dino-boss siano piuttosto stravaganti. E qui entra in gioco il fattore longevità. I più esperti impiegheranno massimo una 10ina di ore a completare il gioco e le sezioni di gioco da sbloccare non saranno sufficienti a placare il desiderio di "longevità infinita" che assilla il videogamer moderno.

Il poligono non esiste...
Se per Neo, nel capolavoro dei Wachowski, il chiodo fisso era "il cucchiaio non esiste", in Dino Crisis è il poligono a sparire (avete appena assistito a: come un fan di Matrix riesce a ficcare una citazione del suo film preferito in qualsiasi circostanza).
I personaggi sono praticamente perfetti e credibili nei loro movimenti, il metallo è reso in modo eccellente così come gli ologrammi e gli effetti delle armi e dei reattori del jet-pack. Le ambientazioni sono altrettanto convincenti anche se un po' anonime. Lo sforzo di creare ambienti differenti uno dall'altro è palese, ma mancano zone di "vita vissuta" tipo una mensa, una zona per lo svago, le brande, un giardino. E' tutto molto asettico e pulito.

Anche la fluidità non è costante soprattutto in presenza di spiacevole compagnia e un framerate altalenante mentre stiamo riversando il caricatore sul dinosauro di turno non è affatto confortante.

Ma la vera gioia per le pupille giunge con le cut-scene in computer graphics (niente da invidiare allo staff del film di Final Fantasy) soprattutto quelle che riguardano i boss di fine livello. In fondo l'unica cosa che vi farà proseguire nel gioco è proprio la storia narrata attraverso le scene di intermezzo magistralmente realizzate anche nel comparto audio e nel doppiaggio (in inglese).

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In conclusione
Una forte dose di adrenalina incorniciata da una sorprendente veste grafica fanno di Dino Crisis un titolo di sicuro interesse, ma non possiamo ignorare la limitata longevità, la poca varietà e soprattutto la pessima gestione della camera. Un vero peccato perché poteva essere un titolo dalle grandi potenzialità. Un game del quale fare tranquillamente a meno? Guardando i voti forse si, ma se avete modo di affittarlo o prenderlo a buon prezzo dategli una chance.

Ringraziamo GameSurf per la collaborazione.
6.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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