Recensione - Monster Jam
di
Valentina Carparelli
P
Il gioco ed i suoi percorsi impervi
Precisiamo subito che Monster Jam è un titolo puramente arcade, e la struttura di gioco è semplice: abbiamo in dotazione sette tipi diversi di trucks più tredici da sbloccare vincendo i vari eventi sulle trenta piste a disposizione, tutte create dalla fantasia dei programmatori. I comandi sono semplici ed intuitivi, e ci è risultato facile imparare a domare presto questi bisonti della strada in ogni modalità presente nel gioco: Single Event, Championship, Freestyle e Multiplayer. La telecamera in terza persona è risultata sempre ben posizionata e non ci ha mai fatto perdere il senso dell’orientamento, sia nelle frequenti situazioni caotiche create in seguito a degli scontri fra i veicoli, sia nelle varie inversioni di marcia, obbligatorie per tornare sul circuito.
Ma se da un certo punto di vista il titolo ci è apparso immediato, dall’altra abbiamo subito notato delle lacune molto imbarazzanti per un videogioco di nuova generazione. Il gameplay soffre di problemi di equilibratura: mentre molte piste, come Docklands, Main Camp o State Park risultano facili, addirittura monotone in quanto superabili con estrema facilità, capita poi di di affrontarne altre molto più difficili, in cui è necessario dare il massimo per vincere, senza eludere la possibilità di dover riaffrontare l’evento anche sei, sette volte. Questo può risultare sicuramente frustrante anche per i giocatori hard-core: insomma, un’esperienza inadatta agli utenti più pigri che si fanno scoraggiare dalle prove più impegnative. Neanche l’intelligenza artificiale dei piloti nemici incoraggia a continuare: alcune volte capita di affiancarsi al truck avversario e questo quasi non si accorge di noi, altre volte, invece, questo si scaglierà addosso al nostro mezzo fino a buttarci inevitabilmente in un burrone. Durante le corse incontreremo numerosi oggetti in mezzo alla pista: copertoni, macchine in disuso, lamiere di aerei, pile di tronchi, addirittura pompe di benzina, il tutto distruggibile in mille pezzi che andranno ad invadere il percorso procurandoci disagio per tutta la durata della gara: un aspetto, almeno questo, riprodotto discretamente. La longevità ha senso solo se vista nell’ottica di voler provare tutti i modelli di veicolo disponibili, altrimenti, tolto questo fattore, il gioco risulterà presto noioso, anche a causa di una totale assenza di power-up, di solito presenti in prodotti videoludici di questo tipo per rendere l’esperienza generale di gioco più varia.
A prima vista, sembrerebbe di trovare un aspetto positivo almeno nelle varie modalità libere come il freestyle, grazie alle ampie arene che mirerebbero a dare una ventata di aria fresca ad un titolo che non ha molto da offrire. Anche qui però i programmatori hanno meramente fallito: l’idea di librarsi dentro quegli enormi veicoli sarebbe stata sicuramente affascinante e certamente divertente, ma il senso di libertà che abbiamo provato durante gli eventi è stato nullo. Il tutto si è ridotto a correre in circolo in un percorso, anche in questo caso predeterminato, e dal quale non si può evadere e si è costretti a girare fino a quando non si saranno accumulati i punti necessari per sbloccare il circuito seguente, e ripetere nuovamente la cosa: una monotonia assoluta.
Motori (st)ruggenti
Il gioco è mediocre sotto tutti i punti di vista: anche l’aspetto tecnico e grafico non riesce a rispecchiare gli standard qualitativi a cui oggi siamo abituati. I trucks sembrano fatti di cartone, le carrozzerie non si danneggiano e per di più sono costituite da pochissimi poligoni ricoperti da textures di bassissimo livello, così come le animazioni, molto legnose ed innaturali. Gli effetti luminosi sulle varie scocche dei mezzi rimangono statici, sia che ci si trovi sotto un sole cocente sia che si passi ad un tratto dentro un tunnel. Capiterà anche di vedere durante le gare che alcune parti degli oggetti distrutti si sovrappongano all’auto, facendola incastrare inverosimilmente nei luoghi più angusti e procurando quel fastidioso effetto di tremolio da morbo di Parkinson al modello poligonale dell'auto: molto fastidioso. Vista una tale scarsità grafica, è ancora più inaccettabile un frame-rate molto instabile, afflitto da vistosi cali fino ad arrivare a completi blocchi di qualche decimo di secondo. A tutto questo aggiungiamo scenari con un dettaglio carente ed in lontananza anche sfocato e fastidiosi problemi di pop-up durante ogni corsa, e vi renderete presto conto di quanto sia impossibile per questo titolo trovare una piccola nicchia nel cuore di chiunque ami il buon videogioco. L’unico particolare che potrebbe far pensare ad una buona realizzazione degli effetti speciali è la polvere generata dai grossi pneumatici quando eseguiamo un’inversione di marcia repentina.
Il sonoro si aggiunge ai lati negativi di Monster Jam: tutti gli effetti sono quanto di peggio si sia potuto creare in un gioco, quelli dei rombi dei truck in moto sono dozzinali e simili tra loro. La musica, a metà strada tra l’heavy metal e la tecno, è ripetitiva e per nulla orecchiabile. Per completare il quadro vi è la mancata localizzazione nella nostra lingua, in quanto il gioco è completamente inglese: non che questo aspetto risulti fondamentale in un gioco di corse, però certamente sarebbe stato apprezzato.
Altra pecca del titolo è la totale assenza di una modalità multiplayer online, carenza che in parte, ma solo in parte, viene sopperita con la possibilità di giocare con tre amici in modalità split-screen. Questa mancanza renderà con certezza Monster Jam per nulla appetibile ai puristi del gioco online, soprattutto perché questa è stata un’occasione persa data la natura del gioco che si sarebbe prestato molto bene a furiose sessioni sul Live. Peraltro le modalità eseguibili nel multiplayer offline sono limitate ad un’unica partita per ogni evento, con la totale assenza di un campionato. Se questo non bastasse, in schermo condiviso le animazioni subiscono grandi rallentamenti perfino quando sullo schermo sono visibili pochi truck.
Conclusione
Inizialmente, dalle prime immagini che appaiono sullo schermo, si potrebbe pensare a Monster Jam come ad un prodotto divertente, convinzione che finirà dopo un paio di minuti non appena il gioco entrerà nel vivo dell’azione. Il gioco, pur possedendo dei comandi semplici ed intuitivi che permettono un buon controllo del mezzo, presenta vistosi difetti: una scarsa scelta di eventi da disputare, una grafica scarna, un fastidioso bad-clipping, un frame-rate estremamente instabile e via discorrendo. L’obbiettivo dei programmatori era, con ogni probabilità, quello di portare sulla nostra Xbox 360 una ventata di novità nel genere delle corse automobilistiche, ma è stato tutto sfruttato e progettato male. Un vero peccato, dato che questi enormi mezzi, per il loro carisma, sarebbero riusciti sicuramente nell’intento di far divertire e, ma allo stato attuale delle cose non possiamo far altro che sconsigliare il gioco a chiunque. 4.8
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