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LEGO Indiana Jones: Le Avventure Originali
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Recensione - LEGO Indiana Jones: Le Avventure OriginaliXbox 360Game

Con l'uscita nelle sale di Indiana Jones e il Teschio di cristallo, la premiata ditta Traveller's Tales/LucasArts ha pensato bene di cavalcare l'onda e di proporre in versione LEGO tutte le precedenti pellicole racchiudendole in un solo gioco: LEGO Indiana Jones: Le Avventure Originali. Consapevoli della buona accoglienza di critica e pubblico riservata ai precedenti titoli LEGO, gli sviluppatori hanno rielaborato le famose gesta di Indy attraverso l'efficace chiave di lettura fornita dai colorati mattoncini, che ancora una volta si prestano a trasportare sui nostri schermi una produzione di George Lucas. La formula è rimasta quasi invariata, ma per verificare l'effettiva riuscita del gioco ci siamo armati di frusta e cappello e siamo partiti alla ricerca di tesori nascosti in giro per il mondo!



Dall’Arca perduta al Santo Graal
Per i giocatori di vecchia data, l’inizio del titolo è un vero tuffo nei ricordi: era infatti il lontano 1981 quando uscì al cinema “Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta”, ed è proprio con questo film che inizia la nostra avventura in LEGO Indiana Jones: Le Avventure Originali. Indiana Jones è un archeologo che deve trovare l’Arca dell'Alleanza, che secondo la leggenda custodisce le tavole dei comandamenti donate a Mosè direttamente da Dio, ma non è l’unico interessato alla preziosa reliquia. Anche l’esercito nazista è infatti sulle tracce dell’Arca e il nostro scopo è quello di trovarla per primi sottraendola ai tedeschi. La premessa può sembrare seria, ma trattandosi di un gioco della serie LEGO è chiaro che tutto si svolge in un clima leggero e divertente, e lo stesso vale per gli altri due film trattati nel gioco che ci troveremo ad affrontare: “Il Tempio Maledetto” del 1984 e “L’Ultima Crociata” del 1989. Nel secondo episodio saremo impegnati a recuperare un prezioso manufatto e la sua ricerca ci porterà fino in Tibet, mentre nell’ultimo episodio del gioco dovremo ritrovare addirittura il Santo Graal, la coppa dell’eterna giovinezza, aiutati per l’occasione dal papà di Indy, interpretato su schermo da Sean Connery e qui riproposto nella sua controparte di mattoncini.

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Come già accadeva in LEGO Star Wars, le vicende vengono narrate solo attraverso la mimica dei gesti degli omini LEGO, e i dialoghi sono del tutto assenti; ancora una volta però il risultato ottenuto è ottimo e nelle varie cut-scenes si ritrova tutto lo humour presente nei tre film originali. Ritroviamo anche tutte le scene cult che caratterizzano la serie di Indiana Jones, come quella del masso gigante che rotola nella caverna alle spalle di Indy o quella in cui un abile spadaccino perisce con un solo colpo di pistola del dottor Jones dopo essersi prodigato in spettacolari roteazioni della sciabola. Al contrario di quanto accadeva nei titoli LEGO basati su Guerre Stellari, qui non si può scegliere il livello dal quale iniziare a giocare, e l’ordine da seguire è obbligatoriamente quello cronologico. Ogni film è suddiviso in sei livelli, della durata di circa 20/30 minuti l’uno, per un totale di quasi 10 ore di gioco complessive. Sia ben chiaro però che per finirlo al 100% servirà più del doppio del tempo, rivisitando aree già viste tramite di personaggi sbloccati in seguito, indispensabili per raggiungere aree precedentemente irraggiungibili.

Il punto di partenza di ogni capitolo è rappresentato dall’Università di Barnett, quella in cui Indiana Jones insegna, e che contiene anche alcune stanze esplorabili in cui sbloccare personaggi (oltre 60) ed oggetti extra, e una sala esposizioni dove collezionare i reperti recuperati durante il gioco. Inoltre, una volta ottenuti tutti e 18 gli artefatti nascosti nei vari livelli, si avrà accesso a tre aree segrete, il cui ingresso è custodito sotto le fondamenta dell’Università stessa.


La tradizione LEGO e il suo gameplay
La sensazione di familiarità che si avverte iniziando a giocare questo Indiana Jones non è casuale; chiunque abbia già provato un titolo della serie LEGO noterà subito che quasi nulla è cambiato. La struttura di gioco è quella tipica dei platform game, farcita con combattimenti mai troppo impegnativi. L’interfaccia è la stessa, l’energia di Indy in alto a sinistra e quella del compagno di turno in alto a destra, mentre nel centro ritroviamo la barra del punteggio che si riempie raccogliendo mattoncini. I comandi sono gli stessi, semplici e immediati: con la A si salta, con la B si usa la frusta, si assemblano i mattoncini e si azionano leve, con la X si tirano pugni e si spara mentre con il tasto Y si cambia personaggio; durante tutto il gioco saremo infatti sempre affiancati da un altro comprimario, in certi livelli anche da due, e a rotazione dovremo gestirli tutti quanti.

Ancora una volta purtroppo lo stick destro, generalmente dedicato al movimento della telecamera, è qui praticamente inutilizzato; l’inquadratura è rimasta fissa e l’unica libertà che ci è concessa è quella di un leggero spostamento della schermo verso i quattro punti cardinali. Nonostante per la maggior parte del gioco la visuale imposta si riveli adeguata, è giusto sottolineare come ci siano momenti in cui questo limite si faccia sentire parecchio. Durante alcuni salti capita di avere uno scarso senso di profondità e di dover ripetere certi passaggi più volte a causa dell’impossibilità di ruotare la telecamera; stesso problema in alcuni punti affollati di personaggi o animali, in cui si perde facilmente di vista il nostro eroe nascosto dietro vari ostacoli.

Una novità introdotta invece in questo nuovo gioco di Traveller’s Tales riguarda le fobie e le abilità speciali di alcuni protagonisti. Indy, ad esempio, ha la fobia dei serpenti, e quando ci troviamo ad attraversare una zona piena di questi rettili il nostro alter-ego si impaurisce e trema, rallentando ogni movimento e non riuscendo nemmeno più a saltare. Diventa quindi indispensabile passare a gestire l’altro personaggio per eliminare il pericolo dei serpenti, spaventandoli magari con del fuoco oppure uccidendoli direttamente per permettere ad Indy di tornare alla normalità. Le donne invece hanno alcune abilità speciali; Marion, la bionda compagna d’avventura del secondo episodio, ad esempio, con le sue urla può spaccare i vetri oppure può spiccare enormi balzi per raggiungere punti inaccessibili agli altri eroi. Certo non una rivoluzione nel gameplay, ma piccole innovazioni che distinguono i personaggi tra loro accentuandone la caratterizzazione.

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La vera differenza con gli altri titoli LEGO è però rappresentata da una struttura dei livelli più ricercata ed elaborata, nei limiti ovviamente della tipologia di gioco. Si inizia infatti armati con la fedele frusta, da usare non solo come semplice arma ma anche come liana per superare vari precipizi, agganciare qualche meccanismo da attivare oppure per trascinare a noi vari oggetti fuori portata. L’esplorazione di ogni livello in cerca di leve ed oggetti-chiave è maggiore, e gli scontri con i nemici passano in secondo piano per la maggior parte del tempo. I rompicapo e gli enigmi, seppure semplici, sono presenti in gran numero e rendono il ritmo di gioco meno frenetico di quello più action visto in LEGO Star Wars. Anche l’aspetto puramente platform è più marcato, e lo sviluppo degli stage spesso predilige lo svolgimento su più livelli, complici le molte pedane e i tanti congegni da costruire per avanzare nelle missioni. Inoltre viene richiesta una costante e stretta collaborazione tra i vari personaggi per aiutarsi a vicenda a raggiungere i diversi checkpoint e, nonostante la discreta IA del nostro compagno, dovremo intervenire spesso di persona per sistemare adeguatamente gli omini su interruttori e botole varie. Ovviamente, come ogni archeologo che si rispetti Indy e i suoi compagni dovranno fare ampio uso anche della pala per scavare e riesumare ingranaggi indispensabili, artefatti nascosti o scrigni d’oro da collezionare.

Durante il gioco si ha poi la possibilità di cavalcare animali vari, come lama, elefanti o cammelli, e di guidare diversi mezzi, tra cui camioncini militari, auto e moto d’epoca, e c’è perfino una divertente corsa su dei carrelli dentro a delle miniere. L’interazione con lo scenario è però limitata a tutto quello che è costruito con i LEGO, e che possiamo assemblare per ottenere nuovi ed utili oggetti oppure rompere per guadagnare mattoncini extra.

La varietà degli scontri è invece garantita dalle molte armi utilizzabili, come ad esempio sciabole, pistole, mitra, lanciamissili ed oggetti come bottiglie, torce, massi, ecc. A questo proposito bisogna però notare come la frusta in dotazione ad Indy risulti un po’ troppo lenta nei combattimenti, per cui di solito è preferibile usare direttamente i pugni oppure raccogliere un’altra arma caduta ad un avversario. Gli scontri con i boss richiedono un leggero impegno in più per capire bene come intaccare la loro energia, e spesso la loro sconfitta si traduce in spassosi filmati che chiudono il livello stesso. La difficoltà è ben bilanciata, anche se ovviamente è tarata verso il basso, essendo un gioco indirizzato soprattutto ad un’utenza giovane, e le vite infinite concesse ne sono la prova, ma questo non intacca minimamente il divertimento.

Il punto di forza del gameplay rimane comunque la possibilità di giocare l’intera avventura in modalità cooperativa tra due giocatori, purtroppo però solo sulla stessa console e non tramite il Live, scelta questa alquanto discutibile e che farà storcere il naso a molti giocatori: questa caratteristica rimane però ugualmente molto appetibile soprattutto per le famiglie, visto che spesso i giocatori cercano titoli che possano giocare insieme ai loro figli, e questo è sicuramente adattissimo a tale scopo. Nonostante l’elevato numero di personaggi sbloccabili, bisogna poi ammettere che, nel complesso, il cast del titolo è leggermente meno carismatico e sottotono (ad eccezione di Short Round e Sean Connery) di quello di LEGO Star Wars, in cui i vari comprimari risultavano più vari ed interessanti da utilizzare.


Grafica e sonoro
LEGO Indiana Jones: Le Avventure Originali usa lo stesso motore grafico del precedente LEGO Star Wars, per cui presenta una grafica bella e pulita, che svolge egregiamente il suo ruolo senza pretendere di stupire il giocatore. Il confronto con il precedente lavoro di Traveller’s Tales è però inevitabile, ed anche utile per apprezzare le piccole migliorie apportate, in primis gli shader che ricoprono i personaggi che sono ora più curati, e le linee che disegnano i vestiti e i volti che sono nettamente più definite. Soprattutto durante le cut-scenes ci si accorge che non sgranano più come invece avveniva prima. La vegetazione è più dettagliata e viva, la resa delle superfici rocciose davvero convincente, come veramente ben realizzata è l’acqua sulla quale si naviga spesso con la zattera. L’oro e i bassorilievi che decorano alcuni livelli sono riprodotti fedelmente attraverso un accurato uso di normal-mapping, mentre il frame-rate si mantiene sempre stabile mostrando qualche incertezza in davvero poche, affollate, occasioni. Le animazioni dei personaggi sono convincenti, fluide e varie; Indy ad esempio durante gli scontri esegue varie mosse, molte delle quali ricalcano fedelmente quelle di Harrison Ford viste ala cinema.

La varietà degli scenari è notevole, si passa dalla giungla e i fiumi del Sud America, alle nevi dell’Himalaya, passando per templi sotterranei, caverne, basi naziste e castelli sperduti, tutti adattati all’universo LEGO. Come accennato, l’unica pecca grafica, anzi tecnica, rimane quella della telecamera fissa che in parte rovina la giocabilità rodata della serie LEGO e che non permette di apprezzare fino in fondo il buon lavoro svolto dai programmatori.

Le ottime musiche sono ancora una volta opera di John Williams e, anche se meno varie di quelle di Star Wars, fanno parte della nostra cultura mediatica da così tanto tempo che è impossibile non riconoscerle ed apprezzarle fin dalle prime note, mentre gli altri effetti sonori risultano anonimi raggiungendo appena la sufficienza.

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Conclusioni
LEGO Indiana Jones: Le Avventure Originali è un buon action/platform game che non tradisce le aspettative, rimanendo fedele alla filosofia dei precedenti giochi della serie LEGO: divertimento per tutte le età, semplice ed immediato. Imperdibile per chi ha apprezzato la serie di LEGO Star Wars o per chi ha scoperto Indy solo di recente al cinema e vuole rivivere le origini della saga. E’ una vera manna per gli hard-core gamers che troveranno una rigiocabilità elevatissima ed un numero di extra da sbloccare senza confronti. Da provare per tutti gli altri, magari in due, con un amico o in famiglia, per passare qualche ora spensierata in compagnia di una serie di simpatici personaggi, capitanati dal mitico Harrison Ford. Da parte nostra avremmo gradito qualche innovazione in più, come la telecamera libera e la modalità co-op anche online per vivere al meglio queste spassosissime avventure. Cercheremo queste features nel prossimo LEGO Batman, anticipato da un accattivante trailer inserito tra i numerosi bonus di questo gioco.
7.6

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