Recensione - Enemy Territory: Quake Wars
di
Fabio Rossi / fbhell
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Lo scontro totale tra Umani e Strogg
Enemy Territory: Quake Wars è uno sparatutto fortemente improntato sulla collaborazione e sul team working: non si può negare che sia stato pensato prevalentemente per il gioco online, nonostante sia presente anche una sorta di modalità singleplayer che approfondiremo in seguito. Siamo nell’anno 2065, la terra è invasa dagli Strogg, una razza aliena dalla tecnologia molto avanzata che giunge sulla terra con lo scopo di conquistarla e di eliminare la razza umana. Per affrontare questa minaccia, gli umani schierano la Global Defence Force, un’unità di soldati altamente specializzati e dotati di un equipaggiamento di prim’ordine.
Sta a noi decidere da che parte schierarci, poiché ci è data la possibilità di scegliere se impersonare uno Strogg e contribuire all’invasione, o se diventare parte della GDF in difesa del pianeta terra. Sia l’uno che l’altro schieramento si suddividono in unità specializzate, dal medico, all’infiltratore, al costruttore o al soldato semplice, ognuna con delle proprie caratteristiche e delle proprie abilità speciali, che spesso vi porteranno a cambiare classe nel corso della partita per poter portare a termine determinati obiettivi.
Vincere la guerra, passo dopo passo
Questo FPS è infatti improntato sullo scontro totale tra le due fazioni, ma i programmatori hanno voluto dare un filo logico agli scontri inserendo numerosi obiettivi da conquistare, in pratica non è detto che vinca chi compie più uccisioni: l’importante è l’ottenere il maggior numero di obiettivi e il conquistare la maggior parte del territorio sulla mappa.
Per farlo ogni fazione, oltre alle già citate classi di specializzazione, avrà a disposizione numerosi mezzi che vanno dai corazzati agli elicotteri. Gli obiettivi sono divisi in categorie e alcuni di loro possono essere raggiunti solo da determinate classi di soldati, ad esempio solo i soldati semplici possono piazzare una bomba, questo porterà i giocatori a passare spesso da una classe all’altra dopo essere uccisi nel corso del gioco oppure a cooperare come squadra per raggiungere più rapidamente la vittoria.
Gameplay
A prima vista, il gameplay di Quake Wars può sembrare molto semplice ed intuitivo, in realtà padroneggiare a fondo i comandi e le varie classi di specializzazione richiede molta pratica, e per la vittoria finale è importante anche un’ottima intesa e una buona collaborazione con il resto della squadra. Il sistema di puntamento inoltre è nato per l’utilizzo di mouse e tastiera, e benché sia stato implementato abbastanza bene l’uso del pad della nostra Xbox, coloro che non sono abituati a questo genere di giochi dovranno fare un po’ di pratica prima di togliersi delle soddisfazioni soprattutto contro avversari reali più esperti.
Enemy Territory: Quake Wars è stato dotato anche di una modalità singleplayer, ma non aspettatevi alcuna trama di accompagnamento, in pratica si tratta di una sequenza di partite multiplayer, ma contro dei bot guidati dall’intelligenza artificiale. Sicuramente questa modalità, che si suddivide in varie mappe in diverse zone del mondo, Africa, Nord America, Nord Europa e Pacifico, permetterà ai neofiti del genere di fare pratica con le armi, le classi e i mezzi prima di gettarsi nella mischia di Xbox Live. Si può impostare il livello di difficoltà del gioco in modo da migliorare gradualmente fino a essere pronti per sbarcare online contro avversari reali. Una nota di merito comunque va a favore dell’intelligenza artificiale che guida i bot, i quali, a difficoltà elevate, si comportano in modo molto astuto creando parecchi diversivi e mettendoci in difficoltà in più occasioni.
Per quanto riguarda il lato multiplayer, invece, il titolo non ha mostrato grossi problemi di lag, anche se è capitato di subire delle disconnessioni improvvise. Ritroveremo online le stesse mappe presenti nella campagna single player, 12 in tutto, e il sistema di matchmaking è molto accurato e ci permette di selezionare parecchi parametri per la scelta delle partite.
La “MegaTexture” non stupisce
Il comparto tecnico di Quake Wars è uno dei punti deboli del gioco: non è nulla di catastrofico, anzi le mappe sono vaste, le ambientazioni sempre molto varie e offrono numerosi punti strategici di riparo, tanto da rendere la loro conoscenza un fattore decisivo per la vittoria. Purtroppo però il gioco paga l’alleggerimento del motore grafico rispetto alla versione PC, con delle perdite di qualità notevoli, senza saper offrire capacità degne dei titoli usciti negli ultimi mesi.
Il ritardo dell’uscita subito dal gioco lo penalzza non tanto dal lato del gameplay, quanto dal lato tecnico/visivo, con texture spesso approssimative e distruttibilità ambientale vicina allo zero: al giorno d’oggi non sono più aspetti trascurabili in questo genere. E pensare che quando fu annunciato inizialmente, Carmack ne tesseva le lodi del nuovo mototre di "MegaTexture" impiegato.
Per fortuna a risollevare un po’ il giudizio ci pensa il comparto sonoro, che più che per le musiche viene premiato per essere completamente localizzato in italiano, cosa che ci ha fatto enormemente piacere e che permette di essere guidati in battaglia attraverso gli obiettivi senza troppi problemi anche a coloro che non conoscono a fondo la lingua inglese. Anche gli effetti sonori sono stati curati, ed anche se la loro qualità sembra inferiore alla versione per PC, i suoni emessi dai mezzi corazzati o dalle armi risultano comunque decisamente buoni.
Una conversione a metà
Il passaggio dalla versione PC alla versione 360 del gioco ha lasciato per strada ahinoi alcune caratteristiche interessati del gioco. A dispetto della versione per PC, infatti, non c'è più il sistema di ricompense con nuove armi o veicoli e non è nemmeno presente l’aumento dei gradi da soldato semplice a generale in base all’esperienza accumulata. La corsa del nostro personaggio è ora notevolmente aumentata e non c’è più un apposito tasto per scattare, inoltre il sistema di puntamento è stato ovviamente notevolmente assistito per venire incontro all’uso del pad. Anche i menu di gioco sono stati decisamente semplificati. Nessuna di queste caratteristiche mina in modo grave la giocabilità del titolo, però sicuramente molti non apprezzeranno alcune di queste scelte.
In Conclusione
Enemy Territory: Quake Wars, nella sua versione per Xbox 360, non regge il confronto con la controparte PC. Pur restando un gioco divertente e innovativo sotto molti punti di vista, paga in maniera evidente i tagli qualitativi nel comparto tecnico. L’adattamento del sistema di controllo dal mouse/tastiera al pad non è riuscito al 100%, e la conversione del gioco ha lasciato per strada alcune caratteristiche interessanti della versione PC, su tutte la possibilità di accumulare esperienza e salire di grado. Sarebbe stato bello che queste mancanze, come la maggior attesa per l'uscita del titolo, fossero almeno state compensate da qualche nuova mappa o qualche arma, cosa che però non è avvenuta.
Quello che ci resta è comunque un ottimo sparatutto improntato sull’online e sul team working che però ha perso alcuni dei suoi punti di forza e non ha più le caratteristiche per scontrarsi con gli altri titoli del genere già disponibili sul mercato, o che saranno disponibili a breve. 7.2
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