Recensione - Ace Combat 6: Fires of Liberation
Da “vecchio” giocatore di videogame non mi sono mai fatto mancare i simulatori di volo, anzi il primo gioco acquistato fu è il mitico Falcon 3.0 per PC, e posso ancora ricordare quanto desiderassi che i paesaggi fossero riprodotti con maggior realismo. Sebbene per i tempi la grafica fornisse già una rappresentazione schematica delle regioni in cui si svolgevano le azioni, era comunque necessario aggiungere abbondanti dosi di fantasia e suggestione se si voleva vivere l’esperienza del volo su un caccia militare. Di tempo ne è passato, e finalmente su Xbox 360 può avverarsi quello che quindici anni fa era solo un sogno: grazie anche all'impiego della cartografia digitale satellitare (quella di Google Earth e Virtual Earth, per intenderci), Ace Combat 6: Fires of Liberation può dirsi un autentico rappresentate della next-generation per quanto riguarda i videogiochi di combattimento aereo. Namco Bandai ha infatto utilizzato le capacità della console Microsoft per rendere, grazie alla cartografia digitale, assolutamente credibili e realistiche le immagini del suolo durante il volo. Se era lecito attendersi, per la loro natura, una perfetta riproduzione degli aerei fin nei minimi particolari, non era scontato avere un ambiente che, soprattutto in modalità replay, è assolutamente indistinguibile da quello reale. Non sono da meno le altre componenti fondamentali del volo: le nuvole, il sole e gli effetti climatici e visuali nonché quelli derivati dalle armi degli avversari sia terra-aria che aria-aria.
Utilizzando la visuale dall’interno della cabina di pilotaggio o la visuale esterna in prima persona, il colpo d’occhio è assolutamente realistico anche per quanto riguarda la resa delle dinamiche di volo e degli altri veicoli. Durante i combattimenti potrete voltarvi a ore 6 con la levetta di destra e vedere la scia del missile che vi sta inseguendo, oppure le esplosioni della contraerea nemica. Potrei continuare a descrivere tutte le situazioni in cui la grafica si sostituisce al ricordo del vostro ultimo volo con aerei di linea senza che sia possibile distinguere finzione e realtà. La cura maniacale riposta nelle ambientazioni fa sì che anche le limitazioni di risoluzione della cartografia venga mitigata, se non annullata, dalla grafica sintetica perfettamente integrata con l'illuminazione ambientale.
La grafica non è tutto
Chi segue il mondo dei videogiochi sa che la componente grafica, sebbene importante, non è tutto. Namco è una delle più longeve software house del mondo dei videogame, ed i suoi sviluppatori hanno ben presente questo concetto. Ecco dunque che, per non ridurre il gioco ad un susseguirsi frenetico di missioni, i designer hanno inserito una storia che si intreccia con gli eventi bellici mostrando con situazioni e dialoghi gli aspetti più intimi dei protagonisti. Infatti il gioco inizia proprio da una scena tipicamente casalinga: una madre che saluta la propria figlia che si sta per recare, con una gita della propria scuola, al monumento simbolo della nazione di Gracemeria. La bimba, per salutare la madre, usa la frase con cui la salutava il padre quando usciva in missione con il proprio caccia: “Vado a ballare con gli angeli!”. Dopo poco la scena viene bruscamente interrotta e irrompono i caccia nemici che attaccano la città: all’improvviso si scatena la battaglia nei cieli e il legame tra le missioni e la storia è quindi fatto.
Alla fine delle missioni più importanti, che segnano i passi fatti per la riconquista di Gracemeria dalle poche forze militari rimaste, procede la storia che riguarda questa madre alla disperata ricerca dei propri cari, e nuovi personaggi vengono aggiunti per arricchire la trama ed aumentare la profondità della storia. La storia fa da sfondo alle missioni, rendendo più interessante il gioco.
Mach 2, l’enciclopedia dell’aviazione
Ace Combat 6: Fires of Liberation sfoggia tutti i più moderni aerei da guerra e gran parte degli armamenti disponibili nelle dotazioni sia standard che speciali di ogni aeromobile. Si parte con un famosissimo F-16 C Falcon e si procede con F-18 Hornet, F-15, F-14, il temutissimo A-10 (il killer dei carrarmati) per finire con i più moderni F-117, F-22, SU-47, Tornado, SU-33 e Tycoon. Tutti perfettamente riprodotti sia in resa grafica che per caratteristiche avioniche e di manovrabilità: nello svolgimento delle missioni sarà possibile notare le differenti caratteristiche dei vari veicoli e quindi procedere alla scelta secondo gli obiettivi della missione.
Gli aerei sono valutati attraverso un grafico in cui viene riportata la capacità dell’aereo di agire, ad esempio, per gli attacchi area-terra, i combattimenti aerei, la manovrabilità, la velocità e la resistenza. L’insieme di questi parametri consente di valutare l’idoneità o meno di un veicolo alla missione che si sta per intraprendere, decidendo ad esempio che è necessario procurarsi un tipo diverso di caccia per affrontare uno scontro in cui è fondamentale la superiorità aria-aria.
All’interno del gioco è presente una sezione Hangar in cui è possibile effettuare acquisti e vendita di aerei e di armamenti che si renderanno man mano disponibili in base alle missioni completate e al bilancio monetario disponibile. Anche il Live consente di espandere gli aerei a propria disposizione senza attendere che siano disponibili durante lo svolgimento della storia: Microsoft Points alla mano, è possibile acquistare speciali configurazione sia di livrea che di armi disponibili.
E' proprio negli armamenti che Namco fa la prima, di tante, concessione alla giocabilità rispetto alla simulazione: è possibile infatti caricare un numero di missili tale che forse neanche una portaerei potrebbe ospitare, sia per varietà che per peso. Durante i combattimenti potrete scaricare un vero arsenale addosso ai vostri nemici, cosa che nella realtà non sarebbe possibile. Allo stesso modo, anche la dinamica di volo, sebbene verosimile, concede molto ad un approccio arcade rendendo possibili manovre che farebbero svenire anche Maverick di Top Gun. Ci sarebbe ad esempio piaciuto che a fronte di manovre multi-G fossero presenti effetti di annebbiamento della vista. Per ora accontentiamoci della vibrazione del joypad che segnala adeguatamente le manovre più dure: una giusta concessione al più vasto pubblico dei videogiocatori normali.
A compensare queste concessioni arcade, Namco ha incluso la modalità volo libero che permette di scorrazzare liberamente nelle ambientazioni in cui si svolgono le operazioni belliche: per gli appassionati una vera manna poter sfiorare montagne, ponti e palazzi potendosi guardare intorno e godersi il panorama. Altra concessione agli appassionati del volo sono gli atterraggi, i decolli e i rifornimenti su terra ferma, portaerei o aerei cisterna: fare rifornimento col proprio F-14 da un aereo cisterna è una scena da vivere, almeno una volta, senza l'automatismo che Namco rende sempre disponibile. Dunque Ace Combat 6: Fires of Liberation offre il giusto compromesso tra simulazione ed arcade conservando un orientamento simulativo senza diventare complicato e frustrante come potrebbe essere un simulatore puro.
Accademia Top Gun
Ci siamo molto dilungati nella descrizione di quello che è, oltre ogni ragionevole dubbio, il fulcro, il cuore pulsante e vivo del gioco. Forse persino Namco ha volutamente adottato un look minimalista per i menu e per i briefing pre-missione. Scegliendo uno stile vagamente da terminale solo testo, il contrasto con la stralipante grafica delle fasi di gioco è veramente marcato. Inoltre se molto si è fatto per la cura del gioco, questo non sembra essersi riflesso nell'egonomicità ed intuitività dei menu che, in particolare durante la selezione e configurazione degli aerei, risultano poco intuitivi e scomodi.
Il menu principale ha sei voci (Campagna, Online, Opzioni, Dati di Gioco, Xbox Live Marketplace, Titoli) che permettono di accedere alle varie sezioni del gioco: in colore più attenuato è visualizzata, per ogni voce di menu, l’eventuale alberatura di ulteriori scelte semplificando la navigazione. Nella voce Dati di Gioco sono riportati tutti i salvataggi ed i replay, mentre la voce di Xbox Live Marketplace permette di accedere alle offerte dedicate al gioco Namco sul mercatino di Xbox: al momento sono disponibili 4 nuovi aerei ma riteniamo che presto se ne aggiungeranno altri insieme a nuove e più sofisticate armi.
Ace Combat 6: Fires of Liberation offre la possibilità di utilizzare il Live per confrontarsi con amici o perfetti sconosciuti sia in modalità competitiva che cooperativa, in accese sfide aeree. Come ormai di norma, è possibile effettuare sia partite classificate che partite “del giocatore”, ovvero che non danno luogo all’assegnazione di punteggio nell’ambito delle graduatorie mondiali. Per ognuna delle modalità appena illustrate è possibile giocare la prima partita disponibile con la modalità "Partita veloce" a prescindere dalle modalità e opzioni oppure effettuare una ricerca mirata al fine di trovare la partita ideale; infine è possibile creare una partita personalizzata. Quest’ultima modalità permette un discreto controllo sulle lobby che vengono create consentendo di riservare i posti ai soli amici per creare stanze di gioco private e di impostare numerosi parametri di gioco come il livello degli aerei e delle armi che è possibile caricare.
Le modalità di gioco sono fondamentalmente quattro (battaglia in team, battaglia reale, assedio e cooperazione) più ulteriori extra basati sulle stesse modalità che vengono attivati al raggiungimento di alcuni obbiettivi e permettono ulteriori modalità di gioco. Battaglia in team è il classico team deathmatch in cui due squadriglie combattono per il dominio del cielo ed in cui vince la squadra con miglior punteggio, Battaglia reale è il deathmatch tutti-contro-tutti sempre col punteggio che determina chi vince. Assedio consiste nel difendere o attaccare a turni in squadre con degli obbiettivi che determinano il punteggio, ed infine cooperazione permette di giocare le missioni in cooperativa via Xbox Live.
Il gioco online è assolutamente perfetto e privo di qualunque problematica di rete: è veramente coinvolgente, anche se forse lievemente troppo frenetico. Tutto funziona come se non si stesse giocando con persone che sono, ad esempio, oltre oceano. L’unica pecca è l’impossibilità di salvare i replay delle partite online: sarebbe stato molto bello rivedere i duelli aerei con i propri amici magari scovando nuove manovre evasive.
Al contrario, i replay delle missioni in singolo sono registrabili fino a 99 filmati, che è possibile rivedere in ogni momento attraverso il menu dati di gioco. Il replay offre quattro visuali con la possibilità di operare sul punto di vista modificando la distanza dall’oggetto messo al centro della scena oppure ruotando la telecamera intorno allo stesso. Un osservatore attento vedrebbe nel replay una delle principali pecche di questo gioco, probabilmente indispensabili per la natura per certi versi arcade.
Può capitare infatti di vedere che l’aereo cambi magicamente arma attaccata ai pod dopo aver lanciato una serie di missili e questo rompe l’incanto che la superlativa grafica sa creare guardando un replay. Ecco una nuova concessione all’arcade.
Atterraggio
Come possiamo non esprimere un giudizio positivo su questo titolo che, per certi versi, è un vero capolavoro? La grafica è assolutamente mozzafiato, con una resa di panorami realistici ed estremamente gradevoli agli occhi. Disponendo di una TV HD di grosse dimensioni, non sarà difficile perdersi nell’immagine ed avvertire un senso di disorientamento durante le manovre più complesse. Trattandosi di un gioco per console, e conoscendo i precedenti episodi della serie, non ci aspettavamo un simulatore nel senso più stretto della parola: nonostante questo Namco è stata molto parsimoniosa nelle concessioni all’arcade scongiurando il rischio che il gioco assomigliasse troppo al buon vecchio "arcadone" AfterBurner di Sega.
Purtroppo la storia è la grande incompiuta di questo gioco, e sebbene sia lodevole come tentativo e ben realizzata dal punto di vista tecnico, manca di profondità ed interazione con il gioco. Sarebbe stato molto bello che in caso di una missione andata male le sorti dei personaggi cambiassero come succede nei migliori giochi contemporanei. Il comparto Live rientra nella media e non offre spunti innovativi: sicuramente è ben implementato e dopo una prima fase di adattamento le varie modalità di gioco si dimostrano molto divertenti e avvincenti: peccato per l’impossibilità di salvare il replay delle partite online.
La modalità di volo libero è una gradevole aggiunta per gli amanti della simulazione, che in questo modo posso scorrazzare liberamente per i teatri bellici gustandosi a pieno il piatto forte di questo gioco: la grafica. In conclusione, Ace Combat 6: Fires of Liberation è un bel gioco con molte punte di eccellenza e qualche caduta di stile, che ci sentiamo di consigliare a tutti coloro che amano il volo da combattimento. 8.8
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