Recensione - The Orange Box
Cinque per uno
Come si fa a recensire un gioco che ne contiene cinque? Questo è un bel problema... beh, iniziamo intanto a semplificare le cose dicendo che in realtà The Orange Box sono tre giochi in uno. Si, perché il disco che Valve ha riempito fino all'orlo contiene tra le altre cose Half-Life 2 ed i due episodi aggiuntivi usciti in seguito, ossia Episode 1 ed Episode 2, che in realtà sono delle vere e proprie prosecuzioni del titolo originale: simili per gameplay, interfaccia e grafica, ma con una storia che prosegue gli eventi dell'episodio precedente. Quindi possiamo considerarli tutti e tre essere lo stesso gioco. Rimangono però poi Portal e Team Fortress, due "giochini" molto differenti da HL2 ma non per questo meno importanti. Facciamo così: iniziamo a vederli e giudicarli uno per uno, e per quanto riguarda il voto che trovate a destra... non può che tenere in considerazioni pregi e difetti di tutti e tre i titoli, fingendo che si tratti del giudizio di un'unica opera.
Portal: le leggi della fisica a portata di grilletto
Perché iniziare parlando proprio di Portal? Semplice, perché questo gioco potrebbe, a nostro avviso, giustificare il prezzo di acquisto dell'intera confezione, tanto geniali ed innovative sono le meccaniche di gioco introdotte dagli sviluppatori. Portal è basilarmente un puzzle-game in prima persona all'interno di ambienti chiusi e futuristici, uno per livello, nei quali lo scopo è sempre raggiungere l'uscita e passare al successivo. Il gioco è strutturato come una sorta di esperimento: in ogni livello una voce sintetica ci dà delle indicazioni su cosa aspettarci, ed ogni sfida contiene elementi in più rispetto alla precedente. In realtà, anche se all'inizio può non sembrare così, il gioco ha una sua trama che, partendo da indizi sparsi qua e là, inizierà a rivelarsi pienamente verso gli ultimi livelli.
Ma il lato innovativo e genialoide di Portal sta tutto nelle meccaniche di gioco ed in come queste sono implementate: nel gioco avremo a disposizione un'unica arma, un cannone capace di aprire delle coppie di portali attraversabili su pareti, pavimento e soffitto delle stanze. Un semplice esempio: per attraversare una stanza divisa da un enorme strapiombo, basterà aprire un portale sul muro dall'altra parte ed uno vicino a noi, attraversarlo e ci troveremo istantaneamente dall'altra parte. La cosa, che così potrebbe sembrare semplice, è complicata dal fatto che i designer si sono divertiti a riempire le stanze di superfici nere refrattarie ai portali, pareti di sbarramento, interruttori a pressione (possiamo trasportare dei cubi da piazzare su di essi) e piattaforme in movimento, rendendo ogni livello una vera e propria sfida mentale. Ci sono anche dei particolari meccanismi apriporta che per funzionare devono essere colpiti da delle sfere di energia sparate da dei cannoni posizionati ovviamente in altre zone, e che dobbiamo cercare di convogliare facendole passare opportunamente nei nostri portali.
Man mano che si avanza nei livelli di gioco le sfide diventano sempre più complesse, fino al punto che alcune sembreranno a prima vista impossibili da superare, e servirà una buona dose di "pensiero laterale" per riuscire ad uscirne. Le leggi della fisica ci vengono incontro più di una volta: ad esempio aprendo un portale a terra ed uno molto in alto sopra il primo portale, innescheremo un processo di "caduta" continua da un portale all'altro che farà aumentare la nostra velocità finendo per spararci molto lontano, magari oltre un muro divisorio che non sapevamo come superare. E' molto difficile rendere in parole la bellezza degli enigmi in Portal, ma fidatevi: pochi giochi sapranno azionare le vostre cellule grigie come questo titolo.
Purtroppo mai come questa volta vale il proverbio "un bel gioco dura poco", infatti si arriva a completare tutti i livelli del gioco in 4 ore circa. Fortunatamente una volta ultimato c'è ancora qualcosa da fare: 6 livelli saranno infatti disponibili in modalità avanzata, ossia le stesse ambientazioni già fatte in precedenza presenteranno ora enigmi diversi e più difficili da superare. Inoltre sempre una volta terminato il gioco sono presenti anche una serie di sfide, consistenti nello svolgere gli stessi percorsi entro un certo tempo, aprendo non più di un numero fissato di portali e così via. Se Valve avesse dotato questo titolo di un editor di mappe con la possibilità di condividere le proprie opere con gli amici via Xbox Live, sarebbe stato perfetto.
Graficamente il gioco presenta uno stile molto essenziale e senza fronzoli: non troverete particolari virtuosismi grafici ma non sono necessari: le ambientazioni del gioco sono perfettamente rappresentate e non necessitano di nulla più dal punto di vista delle visuali. Inoltre vedere le parti di livello dall'altra parte dei portali, spesso vedendo noi stessi che li attraversiamo, fa davvero un bell'effetto, anche se il fattore novità è stato rovinato l'anno scorso da Prey, che usa la stessa tecnologia dei portali anche se in modo statico senza permetterci di controllarli.
Half-Life 2 + Episode 1 e 2: wake up, Dr. Freeman...
Ma ovviamente la parte più importante e prominente di The Orange Box è la riproposizione di Half-Life 2 con i suoi due episodi aggiuntivi. Quando uscì, nel novembre 2004, questo nuovo FPS di Valve lasciò tutti senza fiato: i suoi pregi erano una grafica allo stato dell'arte ed iperrealistica, un modo di narrare la storia del gioco che evitava categoricamente l'uso di scene di intermezzo, facendoci vivere tutto rigorosamente in prima persona, ed una giocabilità che andava oltre i canoni standard degli FPS con un uso estremamente creativo del motore di simulazione fisica Havok. E, rigiocando oggi questo titolo, ci accorgiamo come nonostante siano passati tre anni, sia ancora uno dei migliori FPS in circolazione, capace di stupire oggi come allora. Certo, la grafica è ormai superata mostrando texture non all'altezza delle produzioni più recenti e l'assenza di effetti tipicamente next-gen come shader evoluti, ma in alcune scene particolari sa ancora flettere i muscoli, soprattutto in un bellissimo livello sull'acqua ed in generale ovunque il rinnovato motore di illuminazione HDR venga messo efficacemente a frutto. E ci sono cose, come ad esempio la torcia del protagonista che illumina la scena facendo proiettare ombre generate in tempo reale da tutti gli oggetti illuminati, che neanche un titolo osannato come Halo 3 presenta.
Al di fuori del comparto visivo, tutto è ancora attualissimo e soprattutto insuperato dal punto di vista dello storytelling e delle meccaniche di gioco. In Half-Life 2 seguiamo la storia del Dr. Gordon Freeman, uno scienziato che, nel primo HL, è stato testimone dell'arrivo sulla terra di una razza aliena a causa di un esperimento andato male nella struttura di ricerca di Black Mesa. Alla fine del primo gioco, Freeman veniva contattato da un misterioso individuo, chiamato G-Man, il quale gli propose di lavorare per lui e lo mise in stasi in attesa di essere "riattivato". HL2 inizia quindi con G-Man che risveglia il Dr. Freeman in un mondo molto diverso da quello che conosceva, in cui una razza aliena chiamata Combine ha preso il controllo dell'umanità instaurando un regime dittatoriale, e dove gli alieni del primo gioco sono diventati degli alleati degli umani nella resistenza contro i Combine. Da qui in poi il nostro scopo è condurre Gordon in una lunga avventura nel tentativo di debellare il potere dei Combine e restituire la libertà al genere umano, accompagnato di volta in volta da un cast di comprimari tutti molto ben caratterizzati (primo tra tutti Dog, un robot fuori dal comune).
Per quanto riguarda il gameplay, Half-Life 2 si distingue dagli altri titoli del suo genere in due aspetti principali: l'uso creativo del motore fisico Havok e la grande varietà di situazioni ed ambientazioni. La grande novità introdotta da HL2 era la Gravity Gun, un'arma capace di attrarre a sé la maggior parte degli oggetti disseminati per i livelli, che potremo poi utilizzare come scudo contro i colpi nemici oppure spararli contro di loro a mo’ di proiettili. Questo ci permette di usare creativamente tutte le ambientazioni che visiteremo, e servirà spesso per risolvere dei puzzle. Ad esempio ad un certo punto per proseguire in un condotto fognario dovremo accumulare dei mattoni su un lato di una lunga asse per farla alzare sul suo perno centrale ed usarla così come trampolino per scavalcare un dislivello altrimenti insuperabile. Ma la varietà la troviamo anche nelle situazioni di gioco: ogni livello del gioco è disegnato per offrirci una sfida sempre nuova. Incontreremo situazioni "corri e spara" da FPS vecchio stile, aree da attraversare di corsa a bordo di un hovercraft o una dune buggy, combattimenti contro mezzi aerei a suon di missili laser-guidati e così via. Insomma, Half-Life 2 ed i suoi due episodi aggiuntivi presentano una grande storia ed un grande gameplay ancor'oggi freschissimo. Il tutto completabile in oltre 20 ore, quindi anche sul fronte della longevità siamo a livelli decisamente buoni.
Unica nota stonata in tutto questo è la completa mancanza di localizzazione in italiano, sia nei testi che nel parlato: ci sono i sottotitoli ma in inglese, quindi se volete godervi appieno la storia dovete avere una almeno discreta padronanza della lingua d'Albione. Ed è un vero peccato, perché quando uscì originariamente su PC, il gioco era completamente localizzato in italiano: ma allora l'editore era Vivendi, mentre ora il tutto è passato ad EA che probabilmente non ha ereditato il lavoro di traduzione ed avrebbe dovuto rifare tutto da zero. Certo che, per un titolo di questa portata, almeno la traduzione di menu e sottotitoli era dovuta.
Team Fortress: una boccata d'aria fresca su Xbox Live
Come se non bastassero le molte ore di gioco offerte da Portal e da Half-Life 2 con i suoi due episodi aggiuntivi, Valve si è impegnata per soddisfare anche la tribù dei giocatori online con Team Fortress 2. Si tratta di un FPS esclusivamente multiplayer e dall'aspetto decisamente diverso dal solito: abituati come siamo a sparatutto iperrealistici o dalle tinte oscure, la grafica da cartone animato di questo titolo arriva come una boccata d'aria fresca. TF2 è un FPS a squadre fortemente basata sulle classi di giocatori: prima di entrare in partita possiamo scegliere una delle 9 classi a disposizione (spia, scout, geniere, medico, pesante, cecchino, soldato, piromane e demolitore), ognuna delle quali caratterizzata da un aspetto unico e da abilità distintive. I personaggi sono tutti caratterizzati splendidamente sempre in stile cartoon, e sono disegnati in modo che le varie classi possano risultare riconoscibili anche da lunghe distanze, così da sapere sempre con che tipo di nemico abbiamo a che fare. Anche le mappe sono disegnate in modo da rimanere impresse in mente, piene di angoli caratteristici ed unici utilizzabili per orientarci al meglio durante il gioco.
Sono presenti tutte le modalità a squadre più famose, più o meno personalizzate dagli sviluppatori. Ci vorrà un po’ ad apprendere le capacità di ogni classe, ma una volta padroneggiate sarà molto divertente impersonare i vari ruoli in un gruppo di amici contro altre squadre. Purtroppo questo gioco è uscito in un periodo in cui il Live è dominato da due mostri sacri come Halo 3 e Call of Duty 4, quindi faticherà a trovare il suo posto nei cuori degli appassionati di gioco online. Ma se vi piace giocare sul Live, vi consigliamo di dare una chance a questo titolo, magari una volta spentasi l'euforia per gli altri giochi di maggior richiamo: ne sarete gradevolmente sorpresi.
Tiriamo le somme
The Orange Box rappresenta qualcosa che ormai si trova raramente nel mondo dei videogiochi: una esperienza estremamente longeva, di qualità, piena di inventiva e genio ed appagante sotto numerosi punti di vista. L'acquisto è consigliatissimo anche se avete già giocato ad Half-Life 2, a patto però di non avere problemi con l'inglese vista la totale assenza di localizzazione in italiano. 9.2
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