Recensione - Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo
di
Angelo Sepe / Zero_C@LL
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Tutti a bordo della Perla Nera
Chi da piccolo non è cresciuto nel mito dei pirati, desiderando di essere uno di loro? Salpare per i mari alla ricerca di posti inesplorati e di tesori nascosti, sentirsi liberi e senza regole, immersi in quell’idea di romanticismo andato in cui tutto è risolvibile con un buon bicchiere di rum o in punta di spada. Bene, Disney Interactive Studios ci propone di sognare ancora un po’ con questo titolo ispirato all’ormai famosa saga di Pirati dei Caraibi. Nei panni dell’audace Jack Sparrow, ops scusate, Capitan Jack Sparrow, cercheremo di trasformarci nel corso degli undici livelli del gioco nel più indomito e famigerato pirata che abbia mai solcato i sette mari e nel contempo proteggere la pirateria dai malvagi propositi della Compagnia delle Indie Orientali e dalle losche trame di Lord Cutler Beckett. Usando sotterfugi subdoli e pugno di ferro, costui cercherà di prendere il controllo commerciale dei mari dei Caraibi, tentando al contempo di debellare l’ultimo baluardo di uomini liberi e senza regole che potrebbero ostacolare i suoi piani malvagi: i pirati.
Durante il corso del gioco potremo interpretare, oltre al protagonista, anche i personaggi più noti della storica saga cinematografica, dal leggendario nemico-amico Capitan Barbossa al tenebroso Will Turner, fino alla bellissima piratessa Elizabeth Swann. Il titolo si presenta come un gioco d'azione con piccoli elementi RPG, gestiti in automatico, per lo più relativi allo sblocco di mosse combo del personaggio. Per muoverci nell'ambiente di gioco, completamente in 3D, useremo entrambi gli stick analogici presenti sul gamepad, uno per la gestione della visuale e l'altro per il movimento del personaggio: vi suggeriamo, se doveste prendere il gioco, di cambiare subito l'impostazione di visuale che per default è settata con l’asse Y invertito (bisogna premere in giù per guardare in alto, fastidiosissimo). Dopo questo piccolo accorgimento, tutto viene facile e naturale, e la giocabilità risulta sempre ottima e intuitiva.
Il nostro alter-ego sarà capace, tramite la pressione dei singoli pulsanti, di correre, saltare, scattare, arrampicarsi e strisciare sui muri, mentre non è possibile abbassarsi. Inoltre, dove ci sarà consentito interagire con l’ambiente, potremo scivolare lungo corde sospese, squarciare le vele, spostare casse e percorrere assi o tronchi cercando di mantenere l’equilibrio per non cadere. Per i combattimenti abbiamo a disposizione due tipi di attacchi base, e la combinazione dei due genera diverse combo. Durante i combattimenti accumuleremo una sorta di "energia di attacco" in una apposita barra, che quando piena, ci permetterà di sferrare uno dei nostri attacchi speciali tramite la combinazione del grilletto destro più uno dei tasti di attacco base. Potremo inoltre attaccare anche tramite l’ausilio di oggetti o armi trovati nelle varie aree, come pistole, bottiglie, pugnali o bombe. Solo Capitan Jack avrà a disposizione un particolare attacco, il Jackanismo, e per eseguirlo avremo bisogno di trovare delle teste rimpicciolite, grazie al quale potremo uccidere istantaneamente i nemici e raccoglierne l’anima.
In alcuni livelli Capitan Jack sarà poi impegnato in duelli contro altri pirati di un certo calibro, una sorta di "boss": in questi caso si applicheranno comandi diversi, e il combattimento si svolgerà con una visuale ravvicinata in un uno contro uno. Attacco, difesa e contrattacco saranno gestiti dallo stick analogico sinistro e le mosse speciali dal tasto A: alla lontana ricorda una sorta di duello visto molti anni fa in quel capolavoro piratesco che era Monkey Island. Da segnalare che per adattare al meglio la storia al videogame, questa è stata modificata un po’, infatti in alcune scene vedremo dettagli della trama leggermente cambiati da quelli della pellicola. Questo farà storcere un po’ il naso ai puristi della saga, ma sono scelte dovute alla realizzazione del gioco.
Dalla pellicola ai nostri schermi
Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo sfrutta come motore di base l’ormai famoso Unreal Engine, già visto in tutto il suo splendore con Gears of War, e senza indugiare oltre possiamo affermare che è sfruttato egregiamente: siamo di fronte ad uno dei rari casi di adattamento cinematografico che presenta un livello grafico più che ottimo. La realizzazione delle texture, dei personaggi e delle loro animazioni è ai massimi livelli: basti pensare che per la riproduzione dei volti sono stati scansionati in 3D i veri attori, e basta vedere come Jack abbia le fattezze di Johnny Deep in tutto e per tutto, come anche il resto dei coprotagonisti.
Troviamo poi un uso frequente di effetti tipicamente next-gen come motion-blur e normal mapping, e i dettagli dei singoli oggetti sparsi per le aree sono tutti curati nei minimi particolari, così come superbe sono le realizzazioni dei paesaggi, dalla splendida isola di Port Royal all’affascinante e "incasinata" isola di Tortuga. I filmati di intermezzo che narrano la storia sono tutti realizzati con l’ausilio del motore grafico, ed anch’essi hanno un'ottima resa.
Medio il comparto audio, su cui ci si poteva certamente lavorare di più: belle le musiche, che ricalcano le colonne proposte dal film, ma qualitativamente si poteva fare di meglio. Ottimo però il doppiaggio dei personaggi, completamente in italiano così come testi e manuale, e che ricalca quello proposto nelle sale cinematografiche.
Il gioco online è completamente assente, il Live è sfruttato solo per possibili aggiornamenti e per inserire il proprio punteggio nelle classifiche mondiali. C'è però comunque una parte multigiocatore, limitata solo al gioco sulla stessa console, con due modalità. Ci sono le Sfide, in cui potremo cooperare con un amico uccidendo quanti più nemici possibili in un tempo limite, oppure competere con lui nel numero di uccisioni, e poi c'è il Duello, in cui potremo sfidare un amico in un duello a singolar tenzone. Sbloccheremo i personaggi da utilizzare in queste modalità man mano che si progredirà nella modalità Storia del gioco.
Il livello di difficoltà e ottimamente bilanciato, anche se a volte può risultare anche troppo facile, ma per la tipologia di titolo siamo nella norma visto che il target non sono i giocatori superesperti. La longevità, come ormai da tempo sembra sia diventata uno standard, si assesta sulla dozzina di ore di gioco.
Conclusioni
Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo risulta essere un buon titolo, naturalmente valutandolo per quelli che sono i suoi obiettivi, ovvero essere un gioco senza grandi complessità, bello, veloce e divertente, quindi adatto a tutti e a tutte le fasce di età. Ottima la giocabilità, egregio il comparto grafico, ottima la localizzazione completa, quindi in sintesi un titolo che senza dubbio arricchisce il parco giochi della console di casa Microsoft. Allora che aspettate, vecchi filibustieri? tutti all’Arrembaggio! La Perla Nera sta per salpare, si levano le ancore. 7.2
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