Recensione - Eternal Strands
Il Gioco
Pur essendo uno studio indipendente, i ragazzi di Yellow Brick Games non sono certo alle prime armi: lo studio è stato fondato dal direttore creativo di Dragon Age: Origins nonché scrittore del primo Mass Effect e Jade Empire, insieme ad altri veterani di EA, Ubisoft e BioWare che hanno lavorato a titoli come i primi Dragon Age, Mass Effect, Watch Dogs e Assassin’s Creed. Si tratta di una premessa importante, perché il DNA di questi studi e titoli emerge frequentemente in Eternal Strands anche se storia, concept e gameplay ne divergono abbastanza. Nel mondo del gioco esistono gli Strand, "filamenti" invisibili che collegano e influenzano tutte le cose, ed individui che riescono a controllarli chiamati Weaver (tessitori); questi sono a tutti gli effetti una sorta di maghi guerrieri capaci di imbrigliare i poteri naturali come il fuoco, il ghiaccio e l'energia cinetica, combinandoli a tecniche di combattimento in corpo a corpo con spade ed archi.
MX Video - Eternal Strands
Decenni fa un misterioso evento ha isolato l'Enclave, la regione centrale del mondo di Eternal Strands che rappresentava la fonte di tutte le sue meraviglie magiche e tecnologiche, circondandola con il Velo, un'impenetrabile barriera mistica: da allora il resto del mondo cadde in un periodo di decadenza, con gruppi di Weaver impegnati per trovare un modo di riportarlo agli antichi fasti. Tra questi c'è anche il gruppo di Brynn, la protagonista del gioco, che dopo aver raggiunto i confini esterni del Velo riesce fortuitamente ad attraversarlo grazie all'inattesa apparizione di un Ark, esponente di una serie di automi alimentati dalla magia rimasti isolati all'interno dell'Enclave.
Brynn e i suoi compagni si ritrovano così all'interno dell'Enclave, scoprendo però che le diverse aree della regione, una volta popolate da cittadini, maghi ed inventori, sono ora completamente deserte tranne che per la presenza di bestie feroci ed altri nemici. Il team di avventurieri si pone quindi il compito di esplorare l'intera regione per scoprire cosa sia successo affidando a Brynn il ruolo di Point, la "punta" del gruppo perché la più dotata in combattimento e nell'uso della magia, incaricata di eseguire le ricerche sul campo mentre gli altri la supportano dal campo base studiando le informazioni reperite, forgiando nuovo equipaggiamento e aiutandola a dotarsi di nuovi poteri magici.
Da qui si dipana la nostra avventura nei panni di Brynn, che ci vede esplorare numerose aree dell'Enclave, alcune più naturali e altre dominate da edifici in rovina e spesso invasi dalla vegetazione, mentre cerchiamo di scoprire cos'è accaduto quando il Velo ha circondato la regione, dove sono finiti tutti gli abitanti e - magari - liberare l'area da questo isolamento decennale. Il tutto, ovviamente, facendoci strada a suon di spadate, frecce e poteri magici tra gruppi di nemici grandi, piccoli e alcuni decisamente… colossali.
Veniamo quindi al cuore del gioco, il suo gameplay: Eternal Strands si presenta come un action-adventure in terza persona (e non action-RPG come ritenuto in precedenza, visto che la componente RPG è praticamente nulla) nel quale l'accampamento del nostro gruppo di avventurieri funge da hub centrale al quale torniamo dopo ogni missione (o anche nel mezzo delle missioni se vogliamo), e dal quale possiamo raggiungere tutte le aree del mondo di gioco tramite dei portali magici che vanno però prima sbloccati. Queste aree sono a tutti gli effetti delle zone open world liberamente esplorabili, ognuna con la sua mappa visualizzabile nel diario di Brynn e nelle quali possiamo muoverci sia attraversando strade e sentieri, che arrampicandoci su pareti rocciose ed edifici con una meccanica molto simile a quella di Assassin's Creed. La differenza, qui, è che arrampicandosi si consuma energia/resistenza, che va recuperata riposandosi ogni tanto sulle superfici piane. Molti degli elementi del mondo di gioco, come rocce, statue, porte di legno ed altro sono inoltre distruttibili, cosa che ci permette, in determinate occasioni, di aprirci una strada o scoprire segreti.
Un altro dettaglio importante sul mondo di gioco è che, man mano che passiamo da una missione all'altra, il giorno e la notte si alternano permettendoci di visitare le ambientazioni in differenti situazioni di luminosità, ma soprattutto anche le condizioni climatiche cambiano (per un motivo che verrà spiegato nel corso della storia), passando da clima normale a gelido (con le superfici ricoperte da blocchi di ghiaccio) e torrido, con la vegetazione secca ed arsa. Questo dettaglio non è puramente estetico, ma ricopre una fondamentale importanza nel gameplay, come scopriremo a breve.
Ogni missione che ci viene affidata è volta alla raccolta di informazioni in specifici luoghi o al reperimento di determinati oggetti, ma se questo è semplicemente l'obiettivo, raggiungerlo è tutt'altra storia, visto che tutte le aree pullulano di nemici di vario tipo, da semplici bestie a nemici più pericolosi. E' qui che entra in gioco il sistema di combattimento, che ci vede utilizzare spade a una mano, a due mani o frecce per fronteggiare i nemici. Quando usiamo la spada a una mano abbiamo anche uno scudo che ci permette di effettuare parate, ma in generale quando qualcuno ci attacca è più pratico schivarlo rotolando di lato per poi contrattaccare.Ma se questo è il sistema di combattimento base, tutto diventa molto più interessante quando iniziamo ad utilizzare i nostri poteri.
Man mano che procediamo nella storia e abbattiamo i nemici colossali (a breve parleremo anche di questi), Brynn guadagna infatti nuovi poteri selezionabili tramite un menu circolare che possiamo richiamare in ogni momento; come già accennato, questi sono basati su tre elementi fondamentali, ghiaccio, fuoco e cinetici, e ci permettono di lanciare potenti lingue di fuoco, creare mura di ghiaccio, afferrare e scaraventare via oggetti (o nemici), generare minion di lava che combattano al nostro fianco, creare trampolini cinetici con i quali lanciarci nell'aria e superare grandi strapiombi e altro ancora.
La parte più interessante e divertente di questi poteri è che sono legati ad un motore fisico realistico che non solo gestisce il movimento degli oggetti quando li scagliamo in giro per l'ambiente, ma anche l'effetto di ghiaccio e fuoco. Ogni superficie ha infatti una sua temperatura, che viene influenzata dagli elementi che vi applichiamo e che può propagarsi alle superfici vicine. Ricordate quando vi ho detto che il clima delle aree di gioco può cambiare da torrido a ghiacciato? Se lanciamo un attacco di fuoco in un ambiente ghiacciato, questo provocherà lo scioglimento del ghiaccio, seppur temporaneo perché una volta che il fuoco si è estinto, la temperatura scenderà nuovamente; ma se lo lanciamo in un ambiente torrido dove la temperatura è già alta, invece, il fuoco scalderà ulteriormente l'aria finendo per incendiare l'erba, le cui fiamme scalderanno le aree vicine incendiano altra erba e facendo così propagare l'incendio come nella realtà. Questi meccanismi possono essere utilizzati per combattere i nemici danneggiandoli con fuoco e ghiaccio, ma possono anche essere usati più creativamente; ad esempio, il muro di ghiaccio può intrappolare i nemici e tenerli freddi mentre li bersagliamo con la nostra spada, oppure la telecinesi ci permette di afferrarli e scagliarli verso le pareti o nei burroni. Fuoco e ghiaccio possono però danneggiare anche Brynn, che dovrà dotarsi di accessori in grado di proteggerla maggiormente.
E qui subentra un altro interessante elemento del gioco: il crafting. Nel corso dell'avventura, man mano che esploriamo gli ambienti e sconfiggiamo nemici, possiamo imbatterci nei progetti di armi e parti d'armatura lasciati dai precedenti abitanti dell'Enclave, e soprattutto raccoglieremo una gran quantità di materiali: legno, pellicce, cristalli, rocce, minerali, con diverse rarità. Una volta tornati all'accampamento, possiamo utilizzare i progetti per creare nuovo equipaggiamento; ognuno di questi richiede delle categorie di risorse specifiche, che possiamo selezionare tra quelle raccolte. A seconda della risorsa scelta, queste aggiungeranno dei bonus di attacco, difesa e protezione da caldo e freddo agli oggetti che creiamo. Quindi, per avere valori d'attacco o di protezione più alti, dovremo utilizzare materie prime di maggior qualità, che sono ovviamente anche le più rare. E se dopo aver forgiato un'armatura troviamo dei materiali di miglior qualità? E' tutto previsto, perché possiamo upgradare l'oggetto riforgiandolo con nuovi materiali, così come possiamo anche smantellare l'equipaggiamento che non ci serve più per recuperarne i materiali da usare in altre creazioni. Si tratta di un sistema molto interessante, che ci invoglia a cercare e raccogliere materiali durante l'esplorazione per migliorare sempre più il nostro equipaggiamento; se all'inizio basterà entrare in un'area gelida per avere un costante decremento della salute, verso la fine dell'avventura avrete equipaggiamenti talmente potenti da resistere anche nel freddo più intenso o in una pozza di lava.
Se tutti questi elementi compongono la base del gameplay di Eternal Strands, essi convergono anche nell'elemento più caratteristico del gioco: il combattimento con i colossi. Le aree dell'Enclave ospitano infatti sia delle bestie enormi, come draghi, rapaci e animali quadrupedi giganteschi, che "grandi Ark", degli automi alimentati dalla magia alti decine di metri. Appare evidente che combattere questi colossi non è semplice come sferrare qualche spadata, dovremo quindi utilizzare l'insieme di tutte le nostre capacità: Brynn può arrampicarsi sul loro corpo, almeno per il tempo che la sua resistenza le permette, colpendo così punti specifici o utilizzando i suoi poteri in maniera creativa. Se siete ad esempio sul dorso di un gigantesco rapace e questo spicca il volo, potete congelargli le ali per bloccarlo e farlo precipitare causandogli danni, oppure potete utilizzare il fuoco per bruciare il manto di un altro nemico così da rivelare parti più vulnerabili. Ognuno di questi colossi richiede una tattica diversa per essere abbattuto, ed ancor di più per estrarre il loro potere: dopo averli abbattuti la prima volta, infatti, questi ci donano un nuovo potere magico, ma per potenziare tale potere dovremo tornare a combatterli più volte (ogni colosso può essere trovato ogni volta in una regione diversa, chiaramente indicata quando ci trasportiamo tramite i portali), con la differenza che invece di ridurre a zero la loro salute, dovremo trovare il modo di fargli rivelare la fonte del loro potere ed assorbirla. Ad esempio, se per abbattere la prima volta un drago ci basterà colpilrlo ripetutamente nelle zone più vulnerabili finché la sua salute non arriva a zero, per estrargli successivamente l'essenza dovremo aspettare che sia in aria, impedendogli però di compiere degli avvitamenti su sé stesso per disarcionarci; per fare questo dovremo prima danneggiargli un'ala. E se vi state chiedendo come farete a sapere qual è la strategia da usare per ogni nemico, nulla di più facile: dopo aver sconfitto un colosso la prima volta, questo sarà aggiunto al diario di Brynn con i dati tratti dai resoconti di altri Weaver che l'hanno combattuto in precedenza, rivelandoci i suoi punti deboli.
Chiudiamo questa panoramica con un accenno alla componente narrativa, anch'essa molto importante: il gioco ci vede condurre numerosi dialoghi (che si svolgono "alla giapponese", con immagini statiche dei personaggi che parlano) con i vari personaggi del gioco, ai quali possiamo anche porre domande diverse scegliendole da una lista di opzioni. Parlando con i personaggi possiamo anche ottenere missioni secondarie da svolgere per loro conto, che ci permetteranno di approfondire la storia di ognuno o magari di partecipare alla creazione di equipaggiamenti extra particolarmente interessanti. Raccogliendo inoltre frammenti di documenti nel corso dell'esplorazione possiamo anche scoprire un po' alla volta la lore del mondo di gioco, che va ad arricchire il nostro diario/codex. Sono presenti anche numerose cut-scene, per lo più realizzate a cartoni animati piuttosto che in motion capture col motore di gioco o CGI, probabilmente per una questione di budget.
Dal punto di vista grafico, Eternal Strands utilizza uno stile di rendering che appare come un mix tra quelli di Sea of Thieves ed Immortals: Fenyx Rising, che su Series X e schermo 4K rende molto bene, mentre su Series S si nota qualche compromesso che abbassa la qualità grafica generale. Arrivare alla fine della storia vi richiederà circa una ventina d'ore concentrandovi sulla storia principale, mentre segnalo una nota dolente per i non anglofoni, visto che il gioco è privo di qualsiasi localizzazione italiana.
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