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Senua's Saga: Hellblade II
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Recensione - Senua's Saga: Hellblade IIXbox Series X | SGame

Ci siamo: a oltre quattro anni dall'annuncio del gioco, Ninja Theory porta finalmente sulle nostre console Senua's Saga: Hellblade II, immergendoci nuovamente nella psicosi della guerriera pitta in un viaggio tra le affascinanti lande d'Islanda. Grazie ad Xbox che ci ha fornito il gioco in anticipo, possiamo ora rivelarvi le nostre impressioni!
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Il Gioco

Non c'è pace per Senua, la guerriera del popolo Pitto che, in Hellblade: Senua's Sacrifice, abbiamo visto affrontare un viaggio alle porte dell'aldilà per salvare l'anima del suo defunto amante mentre affrontava le sue paure e psicosi. Terminata quell'avventura ed accettate finalmente le Furie - le voci interiori che le parlano continuamente - come parte di sé, si appresta a vivere in tranquillità con il suo clan quando si trova ad affrontare una nuova minaccia, stavolta molto più reale: bande di schiavisti vichinghi hanno iniziato a rapire uomini e donne per portarli in nave lontano dalla loro terra, le isole Orcadi. Inutile combatterli, sono tanti e ben armati; Senua decide quindi di lasciarsi catturare per farsi condurre al loro villaggio ed estirpare il male alla radice, un viaggio che la porterà a scoprire una nuova e misteriosa terra, l'Islanda.

MX Video - Senua's Saga: Hellblade II

La nostra avventura in Senua's Saga: Hellblade II inizia proprio a bordo della nave schiavista, che è quasi giunta alla terra del fuoco e del ghiaccio quando una tremenda tempesta capovolge il vascello mandandolo in frantumi e gettando tutti gli occupanti in mare, Senua compresa. Dopo una sequenza che la vede sprofondare nell'abisso e lottare per non affogare, con le Furie che le urlano nella testa intimandole di non mollare e di lottare per la sua vita, la nostra eroina raggiunge finalmente gli scogli ed infine la spiaggia. Mentre cammina tra i resti delle navi spezzate dalle onde, cade nuovamente vittima delle sue psicosi vedendo le ombre di persone morte; è qui che torna a parlarle anche la profonda voce maschile dell'Oscurità che, contrapposta alle Furie, incarna le sue paure e sensi di colpa, dicendole che quelle persone sono tutti coloro che lei non è riuscita a salvare, condannandoli per l'eternità. Il mondo intorno a lei appare distorto, è in pieno delirio, ma fortunatamente riesce ad emergerne e, con un enorme tuono, ritorna alla realtà.

Senua continua a camminare sulla spiaggia, tra sassi, relitti e nella pioggia scrosciante, con il mare in piena che lambisce la costa: uno scenario impressionante ed incredibilmente realistico, solo il primo di tanti spettacolari panorami che ci accompagneranno nel corso del gioco. Dopo un po' viene bloccata da un varco che appare chiuso da una runa fluttuante: veniamo così introdotti ad una delle principali meccaniche di gameplay del gioco, che ci vendono cercare nell'ambiente le rune che sigillano i passaggi. Queste sono nascoste in elementi dello scenario che dobbiamo "allineare" in prospettiva dal giusto punto d'osservazione, utilizzando la capacità di concentrazione della protagonista per fissarle e trasformandole nei simboli sul portale. Una volta trovati tutti i simboli nascosti, il portale si apre ed è possibile passare oltre.

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Senua continua l'esplorazione fino ad arrivare ad un'area piena di cadaveri massacrati, finché non viene attaccata da uno schiavista sopravvissuto al quale, dopo una breve colluttazione, sottrae la spada per poi ucciderlo; è il momento di apprendere il sistema di combattimento, composto principalmente da parate, schivate ed attacchi leggeri o pesanti da effettuare col giusto tempismo. Seguono una serie di altri combattimenti con i vichinghi sopravvissuti, finché non arriviamo ad uno scafo capovolto dal quale si sentono delle voci di donne che chiedono aiuto. Ci infiliamo dentro facendoci strada tra le casse e assi rotte, solo per scoprire che lì ci sono solo cadaveri: le Furie deridono Senua, facendole capire che era solo un'illusione: "ahahah, pensava fossero vere", "non sa mai niente", "idiota", "stupida", "voleva fare l'eroina, ma sono tutti morti". La protagonista entra in crisi ed urla disperata poco prima di venire sommersa dalle onde infiltratesi sotto lo scafo. Una scena potentissima, che ci trasmette un'angoscia incredibile: siamo solo all'inizio del gioco, e non sarà l'unica esperienza di questo tipo che Senua's Saga: Hellblade II ci vedrà vivere.

Senua riesce a reagire e ad emergere anche da questa esperienza, fuoriuscendo dallo scafo solo per scontrarsi con Thórgestr, il capo degli schiavisti, con il quale ingaggia una violenta lotta; ne esce vittoriosa, ma decidee di non uccidere l'uomo, costringendolo a condurla al suo villaggio per far cessare la razzia di schiavi dalla sua terra. Con questo incontro inizia un viaggio tra le terre d'Islanda, tra montagne rocciose, limpidi ruscelli, cascate e valli coperte di muschio, attraverso villaggi dilaniati dal male, ma non solo: la psicosi di Senua ci terrà compagnia per tutto il viaggio, delineando un'ulteriore evoluzione interiore del personaggio. Nel corso della storia, che vi impegnerà per circa 8 ore e che è perfettamente godibile a sé senza aver giocato il primo titolo, scoprirete che le cose non sono così semplici come sembrano, e che le azioni degli schiavisti sono determinate da un male più grande: scoprirete l'esistenza di temibili Giganti e farete la conoscenza del Piccolo Popolo, chiamato anche "la gente nascosta", un popolo di creature mistiche che ci aiuteranno nella nostra avventura, ma non voglio rivelarvi troppo. Sta a voi scoprire tutto ciò.

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Quanto descritto rappresenta solo l'inizio della storia di Senua's Saga: Hellblade II, un'esperienza principalmente basata sulla narrazione che segue la stessa struttura del primo gioco, dipanandosi in linearmente attraverso splendidi scenari, con l'esplorazione che è alternata a combattimenti e risoluzione di enigmi. Tantissime anche le cut-scene, d'azione o meno, che ci vedono interagire con altri personaggi o eventi del mondo di gioco; queste sono rigorosamente in-engine e spesso avvengono senza stacchi di telecamera rispetto al gameplay.

Come già accennato, i combattimenti sono composti dall'alternanza di parate, schivate e attacchi con colpi leggeri o potenti; non ci sono altri tipi di attacchi o armi diverse dalla spada che otteniamo all'inizio della storia. Qui la varietà è delegata ai nemici stessi, di tanti tipi diversi e con colpi e routine d'attacco diversi tra loro, che dovremo quindi imparare a conoscere per temporizzare al meglio colpi e schivate. Gli scontri, sempre uno contro uno e con telecamera lockata sul nostro avversario, risultano essere estremamente fisici, un colpo di un nemico può farci facilmente barcollare o gettarci a terra, e non sono rare le occasioni in cui, mentre combattiamo in situazioni affollate, entrano in scena altri personaggi che ci investono o si lanciano addosso ai nostri nemici; decisamente spettacolare.

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Nelle fasi iniziali del gioco acquisiamo inoltre uno specchio mistico che Senua lega alla vita e che si carica di energia man mano che pariamo, schiviamo e colpiamo i nemici con successo: una volta completamente carico, è possibile liberarne il potere per stordire i nemici e ucciderli con facilità. Quando si combatte con sequenze di più nemici ed alla difficoltà più alta, può tornare utile caricarlo ma, anziché utilizzarlo subito, attendere l'arrivo degli avversari più ostici, come quelli dotati di scudo o che sputano lingue di fuoco, per usarlo. La difficoltà del gioco è calibrabile dai menu e parte con una modalità automatica che si adatta alle nostre capacità, ma è possibile renderla più difficile per chi vuole una sfida maggiore. Per chi preferisce invece godersi il gioco come un film, o per chi ha disabilità ma vuole comunque giocarlo, ci sono anche tante opzioni di accessibilità che permettono di rendere automatiche sia le azioni difensive che quelle offensive.

Altro elemento base del gameplay di Senua's Saga: Hellblade II sono inoltre gli enigmi, presenti in due tipi diversi. Uno sono i già descritti portali, che ci vedono cercare delle rune nell'ambiente posizionandoci in punti specifici e allineando tracce di muschio, assi o altri elementi a formare le figure desiderate; per capire quando siamo vicini ad un "punto d'osservazione", il gioco fa apparire dei simboli luminosi in aria, ma sta a noi capire il punto esatto in cui posizionarci e cosa guardare. Questo meccanismo era presente anche nel primo gioco, ma era più "telefonato", mentre qui appare più realistico e soddisfacente. Nella seconda metà del gioco troviamo poi una sorta di altari sui quali dobbiamo posizionare delle sfere di roccia, da cercare anch'esse nell'ambiente; qui l'enigma sta nel fatto che dobbiamo crearci il percorso per raggiungere le sfere facendo apparire o scomparire parti del paesaggio (come spallette di terra, ponti o pareti rocciose) concentrandoci su dei globi fluttuanti, e negli enigmi più complessi questo va fatto più volte fino a trovare la combinazione giusta. Non si tratta di puzzle particolarmente impegnativi tranne per un paio di casi che vi daranno qualche grattacapo in più, ma sono molto efficaci nel dipingere lo stato mentale alterato di Senua mentre cerca di restare ancorata alla realtà.

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Come accennato, completare Senua's Saga: Hellblade II vi impegnerà per circa 8 ore, una lunghezza sicuramente adeguata per questo tipo di gioco; una volta terminato, potrete comunque rigiocarlo dall'inizio oppure selezionare singoli capitoli per ripeterne sezioni specifiche, con la possibilità di scegliere l'opzione "narratori alternativi" che vi permetterà di ascoltare i commenti di quelli che, nella run precedente, sono stati i vostri compagni di viaggio. Il gioco ci presenta anche una serie di collezionabili, sotto forma di alcuni totem (analoghi a quelli del primo gioco) che vanno cercati esplorando gli ambienti e che ci narrano in più parti una saga della mitologia nordica, oppure di alberi da "risvegliare", nascosti dietro rocce dal volto umano disseminate negli scenari. Mentre i primi collezionabili sono molto facili da trovare se esplorate tutte le strade alternative di un livello, i secondi sono più difficili da individuare ed i completisti potrebbero voler rigiocare il titolo per sbloccarli tutti. Il gioco è infine dotato di localizzazione italiana per quanto riguarda i testi e i sottotitoli, mentre le voci rimangono in inglese.

Amore

Esperienza angosciante

- Senua's Saga: Hellblade II eccelle in tanti aspetti, ma il primo che voglio menzionare è quello che colpisce più duro: il modo in cui gli sviluppatori di Ninja Theory sono riusciti - grazie alla consulenza di esperti e persone con problemi mentali e tramite la sinergia dei fattori che menzionerò più in basso - a rendere realistica e tangibile la psicosi di Senua. Mentre questo elemento era già presente nel primo gioco, qui raggiunge picchi sorprendenti, riuscendo a trasmetterci efficacemente e realisticamente l'angoscia, le paure e la confusione provate dalla protagonista. In alcuni punti ho quasi sentito io stesso il senso di claustrofobia provato da Senua alle prese con spazi strettissimi, mentre in altri l'incalzare delle voci delle Furie e dell'Oscurità mi ha trasmesso la stessa ansia che lei stava provando nei momenti più difficili e sfidanti. Un lavoro eccezionale, capace di farci provare un'esperienza unica nel mondo dei videogiochi.

Un capolavoro di grafica

- Nel corso del mio test di Senua's Saga: Hellblade II, mi è capitato più di una volta di attivare la modalità fotografica del gioco solo per capire se quello che stavo vedendo sullo schermo era davvero realizzato in tempo reale o se si trattava di un filmato abilmente mixato con il gameplay: questo dovrebbe darvi un'idea dell'incredibile qualità grafica del gioco. Tutti gli scenari hanno un livello di realismo pazzesco, qualcosa di mai visto in un videogioco finora, con una riproduzione perfetta e realistica di ogni singolo masso, zolla erbosa e corso d'acqua (completi di riflessi in Ray Tracing), il tutto a supporto di una direzione artistica stellare con un ispiratissimo design di panorami e scenari e tanti piccoli dettagli che rendono il tutto più vivo e reale, come i getti di vapore che emanano dal terreno, i sassi che cadono dalle pareti rocciose o gli insetti che si ammassano vicino ad alberi e vegetazione. Se avete visitato l'Islanda, non faticherete a riconoscerne le splendide ambientazioni e caratteristiche distintive, anche se gli sviluppatori si sono ben guardati dal riprodurre i luoghi più noti ai turisti. E' anche molto probabile che, alla fine del gioco, avrete scattato una marea di screenshot. E poi ci sono i personaggi, che presentano una recitazione impeccabile, animazioni facciali iper-realistiche ed, anche loro, una fedeltà grafica che talvolta ci fa credere di star guardando una serie TV piuttosto che un videogioco. Il tutto sempre fluidissimo e senza mai mollare un frame, almeno all'occhio umano: 30 fps costanti e che non fanno assolutamente sentire il bisogno di frequenze più elevate. Il titolo di Ninja Theory è senza dubbio il titolo graficamente più impressionante prodotto ad oggi, il miglior esempio delle capacità di Unreal Engine 5 unite a quelle di un team di artisti capace ed ambizioso: semplicemente da applausi. E se questo è vero su Xbox Series X, anche la "piccolina" S si difende bene, seppur non raggiungendo la stessa spettacolarità visiva per via della minor risoluzione e l'assenza di effetti di Ray Tracing.

Storia complessa e sfaccettata

- Se, ad un primo sguardo, la storia di Senua's Saga: Hellblade II potrebbe sembrare semplice (raggiungere il villaggio degli schiavisti e liberarsi dalla loro oppressione), man mano che la trama si dipana ci rendiamo conto le che cose sono molto più complesse di così e, soprattutto, si palesa un sottotesto che ha a che fare non solo con il percorso di accettazione interiore di Senua, ma che rappresenta una vera e propria allegoria della natura umana. Gli stessi personaggi comprimari, lo schiavista Thórgestr in primis, mostrano una profondità di carattere impressionante, compiendo loro stessi una notevole evoluzione interiore dall'inizio alla fine del gioco. Una storia avvincente e capace di far riflettere.

Audio design e musiche

- Quando ho ricevuto il gioco da Xbox, il codice di sblocco era accompagnato da un messaggio degli sviluppatori che si raccomandavano di giocarlo con le cuffie, di qualsiasi tipo esse siano. Ed il perché è stato chiarissimo sin dai primi minuti di gioco: Senua's Saga: Hellblade II sfoggia un comparto audio di primissimo livello, con tutte le voci registrate in audio binaurale ed una riproduzione realisticissima di tutti i suoni ambientali che rendono l'intera esperienza estremamente immersiva. Le voci sussurrate delle Furie, così come quella profonda e ricca di bassi dell'Oscurità, i dialoghi di tutti i personaggi e l'insieme di tutti i suoni che ci circondano contribuiscono ad offrire una vera immersione sensoriale. E questo senza considerare le splendide musiche, ispirate a ritmi tribali nordici, che donano ulteriore pathos alle scene più concitate. Ho giocato anche con l'impianto home theater del salotto ed anche così il comparto audio del gioco fa un'ottima figura, ma è indubbio che con un buon paio di cuffie (non è necessario il Dolby Atmos, anche se è ovviamente migliorativo) l'esperienza raggiunga il suo apice.

Modalità fotografica

- Dulcis in fundo, qualcosa di esterno all'esperienza di gioco principale ma che è comunque indice del livello di cura posto dagli sviluppatori nel gioco. La modalità fotografica di Senua's Saga: Hellblade II è tra le migliori viste finora in un videogioco, permettendo non solo di agire su tutti i parametri della telecamera (anche se va fatta una tiratina d'orecchie al traduttore italiano, che ha localizzato "focus" con "concentrazione" anziché "messa a fuoco"!), ma addirittura di posizionare più fonti di luce aggiuntive dove vogliamo nell'ambiente, con la possibilità così di dotare ogni scena di un mood completamente nuovo. E' senza dubbio una modalità in cui gli amanti di fotografia perderanno molto tempo e che li vedrà produrre degli scatti spettacolari.

Odio

Combattimenti poco profondi

- E' difficile trovare qualcosa da criticare a Senua's Saga: Hellblade II: è un gioco pensato per offrire un certo tipo di esperienza, e lo fa in maniera impeccabile. Quello che avrebbe forse potuto essere migliorato, però, è la componente dei combattimenti, che seppur offrano varietà nel tipo di nemici affrontati, alla fine consistono comunque nella stessa serie di attacchi, parate e schivate con il giusto tempismo. La telecamera viene lockata automaticamente sul nemico e non c'è grande possibilità di movimento o di applicare tattiche alternative; è vero che questo dà vita a sequenze molto cinematografiche e spettacolari, ma dopo un po' si sente il bisogno di maggior varietà, magari sotto forma di armi diverse, oppure di un'evoluzione nelle capacità di Senua che la dotino di altre abilità. Non fraintendetemi, i combattimenti rimangono comunque estremamente avvincenti e soddisfacenti, ma se dovessi pensare a qualcosa che migliorerei in Senua 3, sono proprio questi.

Tiriamo le somme

Senua's Saga: Hellblade II è un vero capolavoro: un'esperienza narrativa profonda ed altamente immersiva, che riesce a farci sentire tutto il tormento della protagonista all'interno di un mondo reso in maniera incredibilmente realistica. Ninja Theory si rivela qui uno degli studi di maggior valore nella scuderia Xbox, raggiungendo livelli d'assoluta eccellenza in grafica, audio, narrazione e recitazione. Da giocare assolutamente!
9.5

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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