Recensione - Prince of Persia: The Lost Crown
Il Gioco
L'antico regno di Persia è sempre stato minacciato dai paesi confinanti, ma ogni tentativo d'invasione è stato sventato dalla principessa Thomyris grazie all'aiuto di di sette Immortali, valorosi guerrieri dotati di abilità straordinarie capaci di tener testa a qualsiasi minaccia. Quando un giorno il figlio della principessa, il Principe Ghassan, viene rapito da una delle più fedeli guerriere del regno, è proprio ai sette prodi Immortali che la regnante si rivolge per cercare di salvare l'erede al trono. Questa ricerca li porta ai piedi del monte Qaf, sede di una misteriosa città antica: qui i guerrieri si separano per perlustrare le diverse aree della città e cercare il principe rapito.La nostra avventura in Prince of Persia: The Lost Crown inizia proprio in questo punto vestendo i panni di Sargon, il più giovane degli Immortali ma non meno valoroso: questi è infatti dotato di una strabiliante agilità e di una grande abilità nel combattimento a due spade. Sin dai primi passi nella Città Antica, il ragazzo si rende conto che qualcosa non va; strani nemici gli si scagliano contro e sembra che il tempo stesso non scorra come dovrebbe, con anomalie che si manifestano ovunque. D'altronde il monte Qaf era la casa di Simurgh, dio della Conoscenza Temporale e protettore dei Persiani, il quale è ormai scomparso da tempo. Ma non tutto il male vien per nuocere: anche grazie all'aiuto di alcuni abitanti della città, Sargon acquisisce durante l'avventura utilissime abilità e dei poteri temporali che gli permettono di compiere azioni altrimenti impossibili, come velocissimi scatti, creare un suo "duplicato temporale" o anche passare ad una versione alternativa della realtà.
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Sargon affronta quindi un'avventura ricca di sorprese e di scoperte in un luogo sconosciuto e misterioso, con più di un colpo di scena che coinvolgerà non solo lui, ma anche i suoi compagni Immortali. Vestendo i suoi panni, in Prince of Persia: The Lost Crown viviamo questa avventura in un mondo 2.5D, ossia con movimenti bidimensionali ma in ambientazioni 3D, e con una struttura pienamente metroidvania. Troviamo quindi l'immancabile mappa tipica di tutti i metroidvania, che ci verrà fornita molto presto nel corso della storia, nella quale appaiono man mano tutte le aree esplorate ed i punti d'interesse, come ad esempio gli alberi Wak-Wak, che fungono da checkpoint in caso di morte. Esplorando accuratamente è possibile anche trovare le mappe complete delle varie aree, venduteci da una misteriosa bambina, ma la mappa mostra comunque solo le macro-aree, cioè le enormi "stanze" che compongono la mappa, mentre le piattaforme, i tunnel ed i meccanismi presenti all'interno non sono visualizzati.
Per quanto riguarda gli indicatori presenti sulla mappa, il gioco ci presenta due diverse modalità, selezionabili in qualsiasi momento dalle opzioni: Esplorazione, in cui la mappa presenta pochi indicatori e sta a noi trovare gli obiettivi esplorandone ogni angolo, e Guidata, con marcatori che ci mostrano missioni principali e secondarie (in gran parte compiti di raccolta collezionabili), punti d'interesse ed altre informazioni. Gli sviluppatori hanno inoltre introdotto un'assoluta ed utilissima novità per i titoli metroidvania: i Frammenti di Memoria, ossia la possibilità di scattare screenshot alle aree che visitiamo ed appuntarli sulla mappa, così da ricordarci di zone o segreti specifici in attesa di tornarci quando avremo i poteri appropriati. Non possiamo farlo in maniera illimitata, visto che i Frammenti si consumano e vanno poi acquistati o recuperati, quindi bisogna scegliere bene dove catturare le nostre istantanee.
Il nostro eroe si muove in questi ambienti principalmente correndo e saltando da una parte all'altra, quindi la struttura dei livelli si basa su questo tipo di abilità acrobatiche: scivolare a terra per infilarci in piccole aperture, effettuare scatti volanti per superare ampi strapiombi oppure saltare da una parete all'altra per risalire lunghi tunnel verticali. E non mancano i pericoli ambientali: l'Antica Città è ricca di insidie come lame a pendolo, pozze di veleno, pareti ricoperte di spuntoni e diversi tipi di trappole, che dovremo cercare di superare padroneggiando al meglio non solo le nostre abilità acrobatiche, ma anche i nostri poteri.
Come già accennato, infatti, nel corso della storia acquisiamo degli speciali Poteri Temporali raccogliendo le piume del dio Simurgh, che ci danno accesso a nuove abilità: sono 6 in tutto, includendo utili poteri come uno scatto aereo, un doppio salto, la possibilità di marcare una posizione in cui ci troviamo e successivamente teletrasportarci lì alla pressione di un tasto, e persino un "artiglio dimensionale" che ci permette di catturare un oggetto o un nemico per poi successivamente lanciarlo dove vogliamo, utile sia in combattimento che per lanciare oggetti esplosivi. Inutile dire che, in pieno stile metroidvania, ognuno di questi poteri sblocca la possibilità di accedere ad aree precedentemente bloccate.
I poteri sono anche al centro dei tanti enigmi ambientali che incontriamo nel corso della nostra avventura: spesso il gioco ci pone di fronte ad aree che richiedono una certa arguzia nell'uso combinato dei nostri poteri e delle nostre capacità atletiche, e superarle è sempre una gran soddisfazione.
Ed ovviamente non sarebbe un Prince of Persia, né tantomeno un degno metroidvania, senza tanti nemici a sbarrarci la strada. Il sistema di combattimento di Prince of Persia: The Lost Crown si basa tutto sul giusto tempismo di parate e schivate, fondamentali per evitare di soccombere ai colpi nemici, alternate ad un vortice di colpi delle nostre due lame. I nemici possono sferrare attacchi standard, per i quali le parate effettuate con il giusto tempismo sono essenziali, o anche attacchi imparabili caratterizzati da un'aura rossa; in questo caso l'unica è cercare di sfuggire tramite scivolate a terra o scatti in aria, approfittandone magari per lanciare qualche freccia ai nemici (ma con parsimonia, visto che ne abbiamo poche e i punti per ricaricare la faretra non sono frequentissimi). Se queste sono le basi, ci pensano poi i Poteri del Tempo ed altre abilità a rendere i combattimenti più vari, oltre ovviamente alla grandissima varietà di nemici che richiedono spesso strategie diverse. Immancabili poi i combattimenti con i boss, che presentano sfide particolarmente lunghe ed impegnative.
I combattimenti di Prince of Persia: The Lost Crown sono generalmente tanto impegnativi quanto soddisfacenti: richiedono un ottimo tempismo nell'alternare parate, schivate e attacchi di vario tipo mentre i nemici, spesso più di uno, ci si scagliano contro. Ma se il gioco dovesse risultarvi troppo ostico o magari troppo semplice, gli sviluppatori hanno introdotto numerose opzioni di personalizzazione della difficoltà, da quelle standard (facile, normale, difficile) a personalizzazioni più approfondite che ci permettono di decidere la salute dei nemici, la nostra resistenza ai danni e altri parametri. Ci sono poi diversi modi per migliorare le prestazioni di Sargon, da amuleti che troviamo o che possiamo acquistare per aumentare determinate caratteristiche, alla possibilità di migliorare le nostre armi presso l'armaiola della città, fino ad aumentare la nostra salute massima o il numero di pozioni di guarigione a nostra disposizione. Tutte queste possibilità sono spesso acquistabili utilizzando diversi tipi di valuta reperibili durante il gioco, la più comune delle quali sono i Cristalli del Tempo che vengono rilasciati dai nemici sconfitti.
Se vi state chiedendo quanto il gioco vi terrà impegnati, considerate almeno 20-25 ore seguendo principalmente gli obiettivi della storia; se volete invece esplorare l'intera mappa e scoprire i tanti segreti che vi riserva, aggiungete anche 5-10 ore in più. Sicuramente non male per un titolo comunque venduto a prezzo economico, soprattutto considerato che si tratta in gran parte di tutto tempo denso d'azione e senza particolari "filler", tranne che per l'inevitabile backtracking che inevitabilmente il genere metroidvania porta con sé. Per quanto riguarda la resa tecnica, il gioco va a 4K e 120 (60 sugli schermi che non lo supportano) fps su Series X, mentre sulla piccolina Series S va a 1440p e 60 fps. Il gioco è infine localizzato in italiano nei testi, mentre il parlato rimane in inglese.
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