Recensione - Sensible Soccer 2006
di
Giovanni Grasso / Shadowlord
P
Retrogame che passione!
Dopo questa affermazione spuntano i primi dubbi: ragazzi evitiamo di girarci troppo intorno, questo Sensible Soccer 2006 avrebbe fatto furore una decina di anni fa ma ora è solo archeologia videoludica. Andiamo con ordine e prima voglio garantirvi che i retrogame mi piacciono e anche parecchio, quindi tutto ciò che dirò in questa sede non è frutto di pregiudizio. La lista dei difetti è molto lunga, per cui sedetevi comodi e leggete con calma. Incominciamo dal classico menù di avvio passando per uno spoglio menù opzioni dove le regolazioni si possono contare sulle dita della mano di un addetto alla sega circolare. Esiste la possibilità di cambiare i comandi, ma come vedremo fra poco è una funzione praticamente inutile. Selezioniamo una partita amichevole tanto per testare il gioco, e ci imbattiamo in un altre opzioni: finalmente si può modificare qualcosa ma non aspettatevi nulla di esaltante, anche qui la scelta è ridotta al minimo sindacale: per un gioco che in passato faceva della personalizzazione l'arma migliore, è una scelta alquanto discutibile. E' ora di calcare il manto erboso, dopo una presentazione canonica delle due squadre si riesce a dare un paio di calci al pallone. La visuale del gioco è una e una soltanto, scelta inammissibile per un titolo uscito nel 2006, ma andiamo oltre, di nuovo. I controlli che abbiamo a disposizione sfiorano il ridicolo: un tasto per il passaggio, uno per il tiro e calcio lungo ed un tasto per scattare (opzione da utilizzare con molta parsimonia perché la barra ad esso dedicata si svuota veramente troppo in fretta). Tutto qui dunque, se si eccettuano i pulsanti per la richiesta dei replay e per la sostituzione che a tutti gli effetti non influiscono minimamente sulla giocabilità.
Scordiamoci dribbling ubriacanti, passaggi filtranti e dai e vai, tutto deve essere fatto manualmente anche se il sistema di controllo creerà molti problemi. Dopo essersi abituati ai pulsanti, circa dopo un minuto, ci si scontra con il difetto più grande di Sensible Soccer 2006. Come ho già segnalato tutto deve essere fatto manualmente, così come i passaggi ed i tiri. Non sembrerebbe nulla di particolarmente grave, invece questo darà problemi a più di un giocatore. In alcuni frangenti basterà infatti che l'inclinazione della levetta sinistra non sia perfetta per regalarci passaggi disastrosi, anche il tiro in porta soffre di questo inconveniente e sbagliare il goal solo perché non si è perfettamente piazziati crea non poche arrabbiature. L'impostazione di gioco è molto arcade e molto veloce per cui i difetti che ho appena evidenziato non rendono l'esperienza molto appagante. Altre magagne si rivelano quando la palla è in volo, il gioco aereo non è ben realizzato soprattutto sulle palle molto alte: in questo caso il giocatore controllato a volte andrà in tuffo facendosi scavalcare in modo indegno. Non parliamo poi delle conclusioni a rete con palla alta, ci vorrà molto per coordinare sia la posizione dell'attaccante che la direzione di un eventuale tiro.
Parlando di conclusioni non si può fare a meno di parlare di portieri, e qui entriamo in un altro campo minato. Basta angolare molto il tiro perché l'estremo difensore non riesca ad intervenire: mi è capitato di subire un goal in diagonale dalla tre quarti. Il portiere poi in alcune situazioni si sposta lateralmente in modo estremamente innaturale con rapidità sovraumane, per fortuna siamo in un arcade. Ultimo appunto sia sui tiri che rinvii del portiere ed in generale tutte le palle calciate con il tasto B, si ritorna al passato con la reintroduzione del caro e vecchio after touch. Per chi non lo sapesse era un sistema utilizzato proprio nei giochi calcistici degli anni novanta che consisteva nel modificare la traiettoria del tiro con lo stick direzionale dopo che la palla è stata calciata. Inutile dire che le regole della balistica saranno stravolte ad ogni tiro ed inutile sottolineare che è una scelta che è stata presto abbandonata in favore di soluzioni più realistiche.
Passiamo ora alla fase difensiva. Al pulsante per il tiro alto è delegata la scivolata, che serve per rubare palla o intercettare i passaggi: assegnare lo stesso pulsante a contrasti e tiri porta però a falli in attacco alquanto frustranti, ma questo è un problema ormai diffuso. A livello tattico Sensible Soccer 2006 offre poco o nulla, con una rosa di giocatori per squadra veramente rosicata e moduli di gioco che non si possono cambiare in corsa durante la partita ma bisogna chiedere prima la sostituzione e solo a gioco fermo potremo cambiare tattica fra la decina di quelle disponibili. Codemasters non ha pagato i diritti ufficiali, per cui tutti i giocatori avranno nomi solo simili alle loro controparti reali; ci saranno Kekà, Porli e via dicendo, così vi potrete divertire a cambiare i nomi con l'editor del gioco. Potrete infine creare dal nulla la vostra squadra ed i vostri giocatori ma dubito che ci perderete del tempo. Per finire parliamo delle squadre e delle competizioni, anche qui non ci saranno i nomi originali di tutte le compagini e di tutte le coppe che affronteremo. Potremo affrontare un campionato, una coppa o quant'altro decideremo di fare perché avremo a disposizione un bel numero di squadre fra nazionali, squadre di club di seria A e serie B. Finendo le varie coppe avremo la possibilità di sbloccare alcuni tipi di campo (fangoso, sintetico ecc.) ed alcuni accessori per l'editor, ma per carità non scegliete il campo ghiacciato: il titolo in questo caso risulterà addirittura ingiocabile in queste situazioni, con le linee di gioco che scompariranno dalla vostra vista. Ultima annotazione: questo gioco non è giocabile online.
Sono troppo sensible per questo gioco
Ho evitato accuratamente di parlare dell'aspetto tecnico di Sensible Soccer 2006, ma già dalle immagini capirete tutto. I modelli poligonali sono grezzi con testoni grossi come angurie (non ho niente contro lo stile super-deformed, ma qui cadiamo nel ridicolo). Il cel-shading è utilizzato in modo approssimativo, sia per i volti che per la realizzazione delle maglie e dei campi. Le magliette sono spesso monocromatiche senza stemmi o pubblicità di sorta, le animazioni sono decenti ma "gustabili" solo tramite replay visto che la visuale in gioco è troppo lontana. Peccato che queste siano veramente ridotte all'osso; per non parlare poi del pubblico, la cui unica animazione è lo sbattere delle mani. L'effetto dell'erba è quasi da denuncia, con sfumature cromatiche pari al quoziente intellettivo di una ameba. Non si salva neanche il sonoro, anche qui gli effetti sono veramente pochi e risibili e si segnala anche la mancanza di una telecronaca o di un qualsiasi accompagnamento sonoro (eccetto il mugugnare del pubblico) durante la partita. L'unica musica presente è quella orribile del menù che vorrete eliminare nel minor tempo possibile. L'ultimo appunto è sulla localizzazione, presente solo per i testi.
In conclusione
Un titolo con un gameplay giurassico come questo sarebbe stato accettabile anni fa, ma adesso non ha più ragione di esistere. Esistono FIFA e Pro Evolution che ci hanno insegnato come si crea un buon gioco di calcio, ritornare così prepotentemente al passato non può far felici i videogiocatori. In ogni caso se si chiudono non uno ma due occhi ci si potrebbe anche divertire anche, se ad ogni partita ci si chiederà "ma c'era proprio bisogno di questo gioco?". 4.6
Commenti