Recensione - Miasma Chronicles
Il Gioco
Miasma Chronicles ci porta in un futuro immaginario, in cui a metà di questo secolo la Terra entra in una fase di prosperità generalizzata, conosciuta come la "Grande Stabilità", contrassegnata da miracolose conquiste tecnologiche e dalla risoluzione di tutti i problemi fondamentali dell’umanità: povertà, guerra, inquinamento. Questi fenomenali progressi, che hanno l'effetto di trasferire via via il potere alle corporation che dispongono di tali tecnologie, si rivelano però illusori: il prezzo da pagare è la propagazione del Miasma, una misteriosa sostanza quasi senziente e multiforme che si rende responsabile di un tracollo generalizzato della civiltà umana denominato il "Collasso".
MX Video - Miasma Chronicles
Spostiamoci in avanti di circa 140 anni, dove un tempo esistevano gli Stati Uniti d'America, ed eccoci calati nel contesto iniziale del gioco: un classico scenario post-apocalittico in cui l'umanità sopravvive in piccoli insediamenti isolati, circondata dal Miasma e dalle aberranti creature che esso pare generare. Queste comunità si trovano in una condizione di sudditanza nei confronti della Prima Famiglia, una misteriosa dinastia di industriali ed oligarchi che ha accentrato su di sé il potere e che è riuscita a mantenere in funzione le proprie fabbriche. Queste garantiscono alla Prima Famiglia la disponibilità di tecnologie avanzate, in particolare evolutissimi robot che di fatto hanno sostituito l'umanità in tutte le mansioni: robotici sono gli addetti alle fabbriche, così come robotici sono gli spietati Esattori che la Prima Famiglia periodicamente invia negli insediamenti umani per esigere tributi sotto forma di materie prime di valore.
Ed è questo quanto accade anche a Sedentaria, piccolo centro nel Kentucky dove vive il giovane Elvis, il protagonista di Miasma Chronicles. Le prime fasi di gioco fungono da tutorial e ci consentono di raggiungere Sedentaria, fare la conoscenza del “particolare” Sindaco Mason, nonché di diversi altri NPC con cui interagire. Insieme ad Elvis si muove l’inseparabile robot Diggs, alla cui tutela Elvis è stato affidato fin da bambino, quando la madre Bha-Mahdi ha repentinamente abbandonato il villaggio. Al momento di questa improvvisa e misteriosa fuga, Bha-Mahdi affidò al figlio un dispositivo prodigioso: una sorta di guanto in grado di canalizzare l’energia del Miasma, affidandogli il compito di farne uso, una volta diventato abbastanza grande, per farsi largo tra il Miasma e raggiungerla. Elvis è comprensibilmente ossessionato dal comprendere il funzionamento del guanto, affascinato dai suoi poteri e dall'idea di riuscire a ricongiungersi con madre dopo tanto tempo anche per trovare una ragione alla sua fuga: proprio la sequenza di apertura del gioco ci mostra l'ultimo dei suoi tentativi di sfondare il muro di Miasma, per ora fallimentari.
Sono sufficienti un paio di dialoghi in giro per Sedentaria per fare in modo che ci vengano affidati alcuni incarichi (oltre alla quest-line principale, le missioni secondarie previste dal gioco sono numerose) che conducono Elvis e Diggs fuori dalla città, consentendoci di toccare con mano le fasi di gameplay vero e proprio.
Come accennato, Miasma Chronicles consente di muoversi liberamente ed in tempo reale nel mondo di gioco. Durante queste fasi assumiamo il controllo diretto di uno dei componenti (Elvis o Diggs all’inizio, ma assai presto il gruppo diventerà di tre unità), che verrà automaticamente seguito dagli altri componenti. La pressione del bumper destro consente di cambiare in modo immediato il personaggio controllato ed è anche possibile indicare agli altri componenti di smettere di seguirci, ad esempio per poter collocare strategicamente i vari membri in punti diversi della mappa, e qualora cambiassimo idea è sufficiente una pressione della levetta destra per ricompattare il gruppo intorno al personaggio controllato (a dire il vero in maniera non molto realistica). Durante queste fasi può rendersi necessario assumere il controllo di un preciso personaggio, in modo da sfruttarne le abilità: ad esempio, Diggs è in grado di sfondare porte e barriere di legno aprendo nuovi varchi, mentre Elvis riesce a riavviare automi in disuso e lasciati ad arrugginire da decenni.
La mappa di gioco è articolata in una serie di zone connesse tra loro e tra le quali è possibile spostarsi mediante una funzione di viaggio veloce utilizzabile in qualsiasi momento aprendo la mappa, a condizione però di avere raggiunto la zona con le nostre forze almeno una prima volta. Lo spostamento è quindi molto guidato all’inizio, per aprirsi progressivamente ad un approccio meno lineare, consentendoci di recuperare missioni secondarie che si svolgono in aree già visitate, o tornare ad esplorare una certa zona alla ricerca di risorse e collezionabili.
La perlustrazione accurata della zona in cui si entra è dunque l’attività principale da svolgere utilizzando la modalità di movimento libero. Miasma Chronicles ci catapulta in uno scenario in cui vige un'economia di pura sussistenza, in cui oggetti ad alta tecnologia sono reperibili, ma in numero sempre più ridotto e a prezzi assai elevati. Questa situazione è ben rappresentata nell’economia del gioco, che è tale da indurci a raccogliere con soddisfazione anche minime quantità di Plastica (la pseudo-valuta con cui è possibile fare acquisti presso i diversi vendor) recuperate in giro e a salutare con giubilo l’occasionale ritrovamento di un’arma o di un altro dispositivo (ad esempio moduli curativi) che avremmo altrimenti dovuto acquistare a caro prezzo. Il rovescio della medaglia di questa situazione consiste nel fatto che senza un'accurata operazione di "raccolta", per lungo tempo armi e potenziamenti messi in vendita avranno un prezzo proibitivo per le nostre tasche, costringendoci ad arrangiarci con quanto a nostra disposizione.
L'altra attività fondamentale della fase a movimento libero è la preparazione dell'agguato agli avversari: bisogna procedere a collocare strategicamente i nostri personaggi, valutando le loro peculiarità e la loro dotazione e facendo attenzione a non entrare nel raggio visivo dei nemici (una volta arrivati nelle vicinanze di qualche avversario, sull'area di gioco viene sovrapposto un reticolo di quadrati che evidenzia l'area dove si verrebbe scoperti, vanificando l'effetto sorpresa). Premendo il tasto X si fa entrare il gioco in modalità tattica, ma fino a che non si compie la prima mossa è possibile uscirne per tornare alla modalità libera: ad esempio possiamo entrare in modalità tattica, soppesare la percentuale di successo di un certo colpo e decidere di uscirne per cambiare posizione. Una volta effettuata la prima mossa il gioco entra definitivamente nella modalità a turni, da cui si esce soltanto al termine dello scontro, ma attenzione: se l'avversario preso di mira è sufficientemente isolato e le nostre modalità d'attacco sono silenziose (armi col silenziatori, colpi elettrificati che immobilizzano, etc..) lo scontro non si estende agli altri nemici in zona, che non vengono allertati, e quindi l'uccisione del singolo pone fine allo scontro, facendo ritornare il gioco in modalità libera. Questo è esattamente l'approccio da seguire ogni volta che se ne ha la possibilità. Miasma Chronicles ci mette di fronte ad avversari che ci sovrastano numericamente e pur lasciandoci liberi di scegliere tra un amplissimo ventaglio di varianti strategiche, una tattica invece che non ci concede è quella dell'assalto diretto "alla Rambo". In questo caso, indipendentemente dalla vostra dotazione e dalla vostra sagacia tattica, il gioco vi farà rapidamente capire che è necessario cambiare strada ed in particolare dedicarsi ad una fase preliminare in cui eliminare in maniera furtiva i nemici isolati o posizionati nella fascia perimetrale del terreno di scontro, così da sfoltire i ranghi avversari prima di impegnarsi nello scontro diretto con gli opponenti rimasti. Per mettere in atto questa strategia possiamo anche avvalerci di una serie di tecniche per indurre un nemico ad isolarsi dal gruppo, e poterlo così abbattere furtivamente. Abbiamo bottiglie vuote (da trovare sul terreno o acquistare, pagandole a caro prezzo) e che fanno dirigere il nemico verso il punto in cui le lanciamo, oppure anche fonti sonore presenti sulla mappa da attivare per ottenere un risultato analogo.
La fase a turni si svolge secondo le meccaniche tipiche del genere. Ogni personaggio ha di norma a disposizione due punti-azione che possono essere usati per spostarsi, ricaricare una delle due armi in dotazione, attivare un'abilità speciale, utilizzare qualche risorsa dallo zaino e naturalmente fare fuoco in direzione di un avversario (aprire il fuoco porta però a chiudere automaticamente il turno del personaggio, per cui di regola va sempre lasciata come ultima azione). Una volta esauriti i punti-azione di tutti i personaggi della nostra squadra, il turno termina e dovremo assistere allo svolgersi delle contromosse del nemico. In queste sezioni, il reticolo di quadrati che suddivide tutta l'area di combattimento determina possibilità ed effetti delle nostre mosse: definisce il raggio di spostamento possibile, così come l'area di effetto di granate e simili, nonché determina il grado di copertura rispetto al fuoco nemico (la copertura può essere totale o parziale, con conseguenti effetti sulla probabilità di essere colpiti dal fuoco nemico). Ogni scontro termina con l'eliminazione completa tutti i nemici allertati, oppure quando tutti i partecipanti del nostro gruppo di fuoco finiscono incapacitati a terra.
Durante la fase di combattimento a turni hanno modo di emergere le differenti qualità e caratteristiche dei diversi protagonisti. Grandissima parte degli scontri si affronta gestendo un gruppo di 3 protagonisti: mentre Elvis e Diggs sono una presenza costante, il terzo componente è variabile e potremo sceglierlo tra i vari "candidati" che lo sviluppo della storia ci metterà a disposizione. Non scendiamo in dettagli per evitare spoiler, ma diciamo almeno che l'incontro, nelle fasi iniziali del gioco, con la misteriosa Jade segna il momento in cui si inizia a "fare sul serio", soprattutto perchè la sua micidiale arma silenziata rende concretamente fattibile quell'approccio stealth che come detto è elemento fondamentale del gameplay di Miasma Chronicles. Jade sarà unica compagna di strada del gruppo per la prima parte di gioco, ma successivamente si avrà la possibilità di rimpiazzarla con altri protagonisti.
A parte qualche differenza nelle statistiche di partenza (ad esempio la quantità di salute), le differenti abilità dei vari protagonisti scaturiscono soprattutto dall'albero delle abilità che possiamo sviluppare procedendo nei livelli di esperienza, con ciascun livello che ci attribuisce un gettone da spendere nell'albero. Gli skill-tree sono divisi in quattro quadranti, ognuno dedicato ad un determinato ambito (salute, capacità furtiva, aggressività, eccetera) ed ognuno contenente quattro abilità. Mentre alcune sono comuni a tutti i personaggi, ad esempio la capacità di potersi mettere "di guardia", in gran parte le abilità sbloccabili sono specifiche per personaggio, consentendo quindi di specializzare in maniera netta i vari protagonisti. Siamo peraltro obbligati a scelte abbastanza drastiche e delicate, dato che l'ammontare dei punti raccolti livellando consente di sbloccare solo poche abilità (alcune delle quali hanno un "costo" di 3 o addirittura 4 gettoni). E' possibile però effettuare un re-spec completo delle abilità attivate ogni volta che lo si desidera, per cui siamo incoraggiati non solo a sperimentare, ma anche ad affrontare gli scontri più impegnativi con la configurazione più possibile adatta, sia in relazione a quale terzo soggetto far scendere in campo, sia in relazione alle abilità di cui dotiamo tutti e tre i nostri alfieri.
Ciò che potremo fare durante lo scontro è determinato non solo dalle abilità dei personaggi, ma anche dalla loro dotazione. Ogni personaggio può portare due armi e già qui tocca fare scelte precise, specie nelle fasi avanzate del gioco dove avremo accumulato una buona collezione di armi: oltre ad essere di varie tipologie, le armi hanno anche caratteristiche che le possono rendere più adatte in determinate circostanze, ad esempio garantire un bonus alla possibilità di colpo critico, oppure avere un danno maggiorato se usate contro una determinata tipologia di avversari (in Miasma Chronicles ci troveremo ad affrontare un'ampia varietà di avversari: da bizzarre rane antropomorfe generate dal Miasma fino ai letali robot della Prima Famiglia). E non finisce qui, dato che ciascuna arma può essere equipaggiata con un mirino e un caricatore per dotarla di ulteriori caratteristiche.
Esiste infine un'ultima particolarità di cui trattare, parlando delle fasi di combattimento: il guanto di Elvis! E' possibile infatti utilizzarlo anche come un'arma, manipolando il Miasma a nostro favore per scatenare diversi effetti elementali, che sblocchiamo progressivamente nel corso della storia, mano a mano che aumentano le nostre capacità di controllo della misteriosa entità. Inoltre è possibile inserire nel guanto alcuni moduli (anche questi da trovare in giro, o da acquistare) che aggiungono ulteriori effetti: ad esempio, che ne pensate di poter scatenare con il vostro guanto una scarica elettrica capace di propagarsi fino a colpire 3 nemici e allo stesso tempo applicare loro una sorta di mutazione che li riduce al 50% delle loro dimensioni (e del loro potenziale offensivo) per un paio di turni? I poteri del guanto per essere attivati richiedono un certo ammontare di energia, che Elvis accumula di base attraverso azioni ed uccisioni. Naturalmente il meccanismo è pensato per evitare che si abusi dei devastanti poteri del dispositivo, trattati giustamente alla stregua di abilità "ultimate", ma ciò comporta che nelle prime fasi di gioco capita assai raramente, forse troppo, di poterne fare uso. Le cose cambiano nella seconda parte del gioco, una volta che avremo trovato moduli che rendono meno costoso l'utilizzo del guanto e soprattutto sarà emerso che Elvis non è l'unico a disporre di un guanto del genere...
Certamente le meccaniche di gioco sono cruciali per un titolo di questo tipo ed è per questo che ci siamo soffermati ad esaminarle in dettaglio. Ma credo sia evidente che Miasma Chronicles si faccia notare anche per un "colpo d'occhio" decisamente convincente. La prospettiva isometrica è un classico del genere e ha offerto agli artisti impegnati sul gioco la possibilità di rappresentare un ambiente ricchissimo di dettagli, ma anche in grado anche di offrire scorci panoramici davvero evocativi. Lo spunto narrativo è a mio avviso perfetto per creare ambientazioni di sicuro fascino, molte delle zone esplorate consistono in ruderi di enormi strutture, vestigia dell'epoca della Grande Stabilità di cui si è in sostanza persa la memoria con il passare del tempo: abbiamo ad esempio un parco divertimenti, un ospedale, un aeroporto (la mia location preferita, con l'atmosfera malinconica che deriva dall'aggirarsi tra le enormi e deserte hall del terminal, circondati dai "cadaveri" di aerei di linea in rovina) e addirittura un casino di Las Vegas a tema Antico Egitto, visitando il quale lo smarrimento di Elvis & Co risulta quindi doppio, non avendo idea di cosa sia un casino, né tantomeno l'Antico Egitto... divertente la gag in cui Elvis attribuisce le fattezze della maschera di Tutankhamon ad una mutazione causata dal Miasma! Su Series X il gioco propone la scelta tra le due classiche modalità grafiche che danno priorità alla risoluzione o al frame-rate: visto il ritmo del gameplay credo personalmente che sia una buona idea non accettare compromessi sulla risoluzione, per godersi appieno il gran lavoro svolto in questo ambito.
Le atmosfere di Miasma Chronicles sono davvero molto suggestive e credo determinanti nell'evitare il pericolo che incombe su molti strategici, vale a dire quello di farti sentire in una "centrale di controllo", lontano dal cuore degli eventi. In Miasma Chronicles ci si sente al centro dell'azione, non solo perché il gioco è abbastanza severo e non concede distrazioni di sorta, ma anche perché le aree in cui ci aggiriamo sono una costante fonte di interesse e sanno generare la giusta atmosfera di mistero e di minaccia latente. Molto convincenti anche i centri abitati, in cui si capita spesso visto che vi si trovano i diversi vendor con cui commerciare: mentre Sedentaria, con la sua popolazione rarefatta ed il contesto rurale, mi ha portato alla mente abbastanza inaspettatamente il mio amato Disco Elysium, i successivi agglomerati assumono connotazioni diverse, dove l'aspetto futuristico si fa più forte, così come l'estetica di matrice cyberpunk... al punto che in certi passaggi non troverei azzardato un parallelo con The Ascent, giusto per dare un riferimento.
La gran cura nel world-building si evidenzia non solo a livello artistico, ma anche nei numerosi testi portati a corredo del gioco: sparsi per gli ambienti troverete numerosi documenti e registrazioni audio (Miasma Chronicles è giocabile solo in lingua originale, ma tutti i testi compresi i sottotitoli sono disponibili in Italiano) che vanno ad arricchire la rappresentazione del mondo di gioco, facendo in qualche modo riemergere brandelli di un passato dimenticato. Spesso questi collezionabili, così come altri oggetti di più immediata utilità, si trovano dietro porte che vanno aperte procurandosi la chiave altrove o risolvendo puzzle (a volte non certo banali) per arrivare a conoscere la combinazione da inserire in un tastierino numerico... c'è davvero un po' di tutto in questo gioco, compresa anche una piccola componente di risoluzione di puzzle!
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