Recensione - The Outfit
Prima di addentrarci nei meccanismi del gioco, è bene chiarire una cosa: The Outfit non è uno sparatutto in terza persona. O, almeno, non solo. Non fatevi trarre in inganno dalla possibilità di controllare direttamente il vostro eroe, estrarre il mitra e sparare ai nemici, perchè giocare questo titolo come un semplice sparatutto vi porterebbe a tante sconfitte e molta frustrazione. Questo perchè la nuova opera di Relic Entertainment può essere considerata più appartenente al genere degli strategici in tempo reale che a quello degli sparatutto.
Tre eroi per vincere la guerra
La storia del gioco è piuttosto banale e sorvolabile, ed il suo unico scopo è quello di offrirci un pretesto per entrare in azione. E' la Seconda Guerra Mondiale, e due generali nazisti stanno conducendo una campagna di terrore sul suolo francese: gli americani hanno inviato sul campo The Outfit, una squadra di soldati superaddestrati, con lo scopo di scovare e fermare i due crucchi. Prima di ogni missione, una scena animata ci narra una parte di storia e ci introduce agli obiettivi che dovremo perseguire, dopo di che ci viene proposto di scegliere l'eroe da utilizzare sul campo di battaglia. Ognuno dei tre soldati si differenzia dagli altri per le armi di cui è dotato (una a lungo raggio, una a corto raggio ed una da lancio) e per le caratteristiche fisiche (velocità, salute, resistenza). Una volta scelto il personaggio più adatto ai nostri gusti, gli altri non saranno utilizzabili fino alla prossima missone o finchè non veniamo uccisi, dopo di che ci viene permesso di scegliere di nuovo l'eroe da utilizzare.
Ogni missione è ambientata in una diversa grande mappa di gioco sulla quale sono disseminati i vari obiettivi da raggiungere: oguno di questi consiste nella difesa, distruzione o cattura di una data area. I controlli del nostro personaggio sono simili a quelli di molti sparatutto in terza persona, con uno stick dedicato al movimento, l'altro alla mira ed i grilletti per sparare, avremo inoltre quattro soldati alleati ad accompagnarci e coprirci le spalle agendo in maniera autonoma, senza che possiamo comandarli. Ma è nella "Destruction on Demand" che sta tutta l'innovazione ed originalità del titolo. Questa funzione ci permette di chiedere in qualsiasi momento, al costo di una certa quantità di denaro, l'invio immediato di una serie di unità belliche utilizzabili sul campo: la pressione del tasto Y richiama un menu circolare sul quale potremo scegliere mezzi di trasporto (jeep, carri armati), armi fisse con tanto di operatori (torrette mitragliatrici ed anticarro), bombardamenti aerei ed anche nuovi rinforzi di truppe qualora alcuni dei soldati che ci accompagnano vengano uccisi. Una volta selezionata l'unità da richiedere dobbiamo solo decidere il punto esatto nel quale farcela arrivare, dopo di che un aereo alleato ce la paracaduterà nel giro di pochi secondi.
100% strategia bellica
Questo cambia radicalmente il modo in cui affrontiamo l'azione, perchè piuttosto che correre ad armi spianate contro il nemico (cosa che in The Outfit ci condurrebbe a morte certa), ci basta richiedere le unità belliche più adeguate per ogni situazione. Mettiamo ad esempio che dobbiamo difendere un'area da ondate di nemici a piedi e su carri armati: basta piazzare una serie di torrette difensive nelle posizioni più strategiche per ottenere una copertura sufficiente a far fronte alla situazione, divertendoci poi a sparare direttamente a quei nemici che riescono a superare lo sbarramento. Non pensate però di scialare a volontà con l'acquisto di unità, perchè queste costano denaro, e nonostante sia possibile guadagnare soldi uccidendo i nemici, se non si sta attenti si fa presto a rimanere senza. All'inizio del gioco non abbiamo a disposizione tutte le unità belliche, e molte andranno sbloccate catturandole direttamente dai nemici, ottenendo il controllo di determinate costruzioni: una torretta radio per poter richiedere i bombardamenti aerei, un deposito di veicoli per ottenere il carro armato, e così via.
Per catturare un edificio nemico basta raggiungerlo e rimanervi accanto per una decina di secondi senza che si avvicinino soldati nemici: in questo modo si attiverà una animazione che vede sostituire sull'edificio le bandiere tedesce con quelle statunitensi. Oltre agli edifici obiettivo delle missioni, le mappe sono disseminate anche di una serie di tralicci "checkpoint", che una volta catturati potranno essere scelti come nuova posizione di partenza qualora venissimo uccisi: questo rende sicuramente molto meno frustranti le sconfitte sul campo.
Sul fronte longevità, il nuovo titolo di Remedy non vi deluderà. Anche senza considerare il supporto multigiocatore, le 12 missioni che dovremo affrontare ci garantiscono quasi venti ore di gioco, ed anche se le ambientazioni non variano moltissimo (le campagne francesi non hanno dopotutto una grande varietà), ogni missione offre obiettivi e sfide diversi dalle altre, in modo di tenere l'interesse sempre alto. In una delle prime missioni ci capiterà ad esempio di metterci alla guida di una locomotiva per penetrare il territorio nemico, in un'altra dovremo affrontare un pesante attacco aereo, e così via.
Distruzione in compagnia
Anche nella parte multiplayer (su Xbox Live, a schermo condiviso o in System Link) il gioco mantiene il suo aspetto strategico, consentendovi di avere al vostro fianco altri soldati guidati dalla CPU e richiedere l'invio di unità belliche da impiegare sul campo: la modalità cooperativa vi permette di affrontare tutta la campagna principale in compagnia di un amico, mentre se avete maggiormente voglia di scontrarvi con altri giocatori (fino ad un massimo di 8) potrete scegliere una delle 12 mappe multiplayer presenti per uno confronto all'ultimo sangue. Le modalità presenti sono la classica Deathmatch, in cui vince chi riesce ad uccidere il maggior numero di giocatori, Distruzione, nella quale vince chi riesce ad avere il maggior numero di unità belliche sul campo, e Vittoria strategica, nella quale bisogna riuscire ad ottenere il controllo del maggior numero di obiettivi strategici. La particolarità di tutte le modalità scontro è che, differentemente dai classici sparatutto online ai quali siamo abituati, qui non vince chi sa sparare e muoversi meglio, ma chi riesce a piazzare le proprie unità belliche nella maniera migliore, utilizzando una strategia ben congegnata. E' un tipo di giocabilità inedita almeno per gli abituè del mondo console, e se cercate una diversione dai "soliti" deathmatch fraggatori, The Outfit rappresenterà una boccata d'aria nuova.
Fog of war
Nonostante prima del lancio di Xbox 360 si parlasse di The Outfit come di uno dei titoli graficamente più belli per Xbox 360, sono poi usciti titoli che hanno mostrato ben altre capacità della console, ridimensionando quindi le capacità grafiche del titolo Relic. Non si può sicuramente parlare di un brutto gioco, anzi, ma manca quel "fattore meraviglia" che altri titoli bellici hanno saputo darci. Sicuramente contribuisce molto l'approccio non realistico voluto dagli sviluppatori, ed in qualche modo la presenza di molti soldati, esplosioni ed oggetti distruggibili su schermo può essere una giustificazione ad una grafica non spettacolare, ma qualche effetto di illuminazione in più unito a modelli e texture più dettagliate ed una maggiore varietà degli scenari non ci sarebbero dispiaciuti. Si tratta sicuramente di un titolo che pone i suoi punti di forza nell'originalità della giocabilità e non nel comparto grafico. Sul fronte audio, il gioco si attesta su livelli discreti con una buona riproduzione di tutti gli effetti sonori sul campo di battaglia, peccato solo per la mancata localizzazione in italiano del parlato: per i meno anglofoni sono fortunatamente presenti i sottotitoli nella nostra lingua, così come tutti i menu sono tradotti in italiano.
Ogni tanto sul nostro forum emerge la discussione "vogliamo giochi innovativi", nella quale qualche utente si lamenta per il poco impegno degli sviluppatori nella creazione di nuovi generi e nell'ideazione di modelli di giocabilità finora mai visti. Se appartenete alla schiera di giocatori che la pensano in questo modo, sicuramente non vorrete farvi sfuggire The Outfit, che seppur non essendo perfetto offre una giocabilità davvero innovativa fondendo sparatutto in terza persona con strategia in tempo reale. Con un budget più sostanzioso gli sviluppatori avrebbero potuto dotarlo di una grafica più spettacolare ed una maggiore varierà di ambientazioni, ed allora avremmo avuto uno dei migliori titoli per Xbox 360. Così com'è, rimane comunque un ottimo titolo ma sicuramente è più un prodotto per "palati fini". 8.0
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