Recensione - GRID Legends
Il Gioco
Ispirato da documentari di successo come il Drive to Survive di Netflix dedicato alla Formula 1, al primo avvio GRID Legends ci catapultata immediatamente all'interno dell'inedita modalità Storia, in cui viviamo l'epopea del team Seneca e del suo carismatico team Principal Marcus Oda nel tentativo di imporsi nelle GRID World Series, il campionato motoristico più importante in assoluto. Questa nuova modalità si compone quindi di momenti in-game, in cui dobbiamo centrare gli obiettivi che il nostro team ci proporrà di gara in gara, ma anche di interviste e spezzoni di dietro le quinte in cui attori reali interpretano i vari personaggi che popolano questa particolare modalità. Qui noi vestiamo i panni del Pilota Numero 22: non è possibile creare il nostro avatar personalizzato, non abbiamo una voce e nemmeno un'identità precisa, il tutto, a detta degli sviluppatori, nel nome di un forte senso di inclusività ed immersività che permea questa produzione. La storia ci cala subito nel mezzo dell'azione, durante una gara tiratissima in cui la nostra nemesi Nathan McKane butta letteralmente fuori strada la nostra compagna di team, Yume Tanaka, creando una carambola enorme che coinvolge molte vetture e che rischisa di compromettere la stessa carriera della nostra compagna. Ora sta a noi decidere come iniziare la nostra avventura: possiamo partire subito dopo gli eventi appena accaduti, oppure ripercorrere la nostra storia nel tentativo di guadagnarci un posto come pilota nel team Seneca.
MX Video - GRID Legends
Io ho optato per questa seconda opzione, che ci dà accesso a tutti i contenuti della modalità cominciando la nostra avventura dai primi test per conquistare la fiducia di Oda e di tutto il team. Cominciamo quindi con alcune prove su pista, per poi iniziare il campionato vero e proprio, ripercorrendo la nostra storia e puntando infine all'ambito successo nelle Grid World Series. Il gioco ci offre un nutrito numero di competizioni a bordo di moltissime tipologie di vetture, intervallate da interviste e filmati che approfondiscono la rivalità tra Seneca e Ravenwest Racing, i nostri acerrimi rivali, attraverso i 36 capitoli che compongono questa particolare modalità.
Naturalmente i contenuti dedicati prettamente al gioco in singolo non finiscono qui e, oltre alle tipiche gare rapide e sfide settimanali di vario tipo, possiamo cimentarci anche in una più classica modalità Carriera. Questa è composta da quattro macrocategorie che a loro volta sono suddivise in un nutrito numero di eventi. Partiamo quindi dai campionati per Principianti, passando poi per quelli Semi Pro, arrivando ai campionati Pro ed infine a quel Gauntlet che rappresenta la finale vera e propria delle Grid World Series. Per ottenere l'accesso alle categorie superiori dovremo necessariamente compiere un determinato numero di eventi in quelli minori, soddisfando di volta in volta i requisiti che il team ci chiede; non siamo quindi obbligati a vincere ogni competizione, ma spesso è sufficiente arrivare nelle posizioni richieste per passare al turno successivo. Questi sono suddivisi per tipologia di auto, troviamo quindi campionati dedicati ad esempio alle vetture a ruote scoperte, per poi passare a quelli dedicati alle Auto da Turismo, alle GT e così via. Il ventaglio di diverse vetture che il gioco ci offre è notevole e ci da la possibilità di metterci al volante di veicoli molto diversi fra loro, anche se il particolare stile di guida del gioco, improntato più sull'accessibilità che sul realismo, tende a far assomigliare le varie automobili tra loro, a parte le ovvie differenze velocistiche. Abbiamo inoltre la possibilità di partecipare a campionati per auto modificate, e per accedere a queste modifiche abbiamo l'obbligo di percorrere un determinato numero di Km sulla vettura che vogliamo modificare.
Questo ci porta in alcuni casi a dover compiere le stesse gare più volte, obbligando il giocatore ad un inaspettato “Grinding” non certo piacevole e, soprattutto, nemmeno necessario vista la buona mole di contenuti che compongono la Carriera. Abbiamo infatti una modalità ricca di gare ed eventi di vario tipo, capace di impegnarci per un notevole numero di ore e che non ha assolutamente bisogno di escamotage come questo per aumentarne la durata. Inoltre, a differenza del capitolo scorso, abbiamo la possibilità di decidere la lunghezza delle gare che affrontiamo direttamente dalle opzioni del gioco, un ulteriore motivo che avrebbe dovuto evitare problemi di questo tipo. Purtroppo però, sempre paragonandoci con il capitolo del 2019, non abbiamo più la possibilità del tutto opzionale di prender parte ad una breve sessione di qualifica per decretare la nostra posizione sulla griglia di partenza, dovendo quindi accettare per forza di cose la posizione che il gioco decide di volta in volta. Questo è un dettaglio da non sottovalutare, specialmente giocando al livello di difficoltà maggiore: partire ventiduesimi in circuiti stretti e tortuosi, magari anche con condizioni meteo proibitive e la relativa scarsa visibilità, porta ad una vera e propria impennata del livello di difficoltà che, generalmente, si attesta su livelli piuttosto bassi.
Una scelta un po' particolare riguarda la gestione del nostro team durante tutte le fasi di gioco. Possiamo infatti personalizzare la nostra scheda, i nostri sponsor e anche migliorare alcuni aspetti del team che ci porteranno vantaggi di vario tipo, come prezzi ridotti per auto e modifiche o maggiorazioni ai bonus degli sponsor stessi e per fare tutto questo abbiamo un menu dedicato, ma separato dalla Carriera. Una scelta un po' strana visto che ci obbliga ad entrare ed uscire dalla Carriera anche solo per cambiare sponsor e verificare i requisiti che ci propongono per ottenerne i premi. Da notare che i suddetti sponsor non compaiono necessariamente sulle nostre vetture, visto che possiamo decidere le livree di volta in volta tra quelle sbloccate ed ognuna di queste ha i propri Sponsor, reali e non, predefiniti. Una cosa quantomeno bizzarra che rende la funzione delle sponsorizzazioni molto fine a se stessa e utile solo per guadagnare ulteriori crediti.
Come vi dicevo GRID Legends ci offre anche una ricca e particolare modalità multigiocatore che va ad abbracciare anche le modalità dedicate al giocatore singolo. Possiamo infatti creare in qualsiasi momento la nostra Lobby e nulla ci vieta di partecipare alla Carriera assieme ad altri piloti reali sia creando direttamente una nostra stanza, sia affidandoci al matchmaking del gioco. L'unica condizione è quella di avere almeno una singola vettura guidata dalla CPU, permettendoci quindi di affrontare anche tutta la carriera insieme ad altri 20 giocatori sparsi per il Mondo, oppure con un solo amico come compagno di squadra, una scelta intelligente che porta svariati benefici: innanzitutto amplia a dismisura la longevità del gioco stesso, essendo poi un'opzione a completa discrezione del giocatore – nulla ci vieta di giocare i contenuti per giocatore singolo in modalità offline – non porta con sé nessuno spiacevole obbligo. Non mancano certamente le modalià classiche come le Gare Rapide o la semplice consultazione delle lobby disponibili, rendendo la modalità multiplayer di GRID Legends assolutamente completa e forte anche di un netcode che non mi ha dato alcun problema, anche se va precisato che in sede di recensione la quantità di giocatori presente non era estesa abbastanza da fugare ogni dubbio.
Passando al gameplay vero e proprio anche GRID Legends prosegue nel solco arcade tracciato dal suo predecessore. Il sistema di guida si poggia su basi tradizionali e verosimili: si accellera, si frena per impostare la staccata e si percorre la curva quasi come in un sim-cade, ma l'enfasi sta tutta sulla spettacolarità dell'azione dandoci quindi spazi di frenata davvero ridotti, consentendoci di frenare poco e tardi e, al contempo, permettendoci di accellerare davvero presto. Tutte le vetture presenti hanno un carico aerodinamico mostruoso e ci permettono di percorrere curve a velocità sensazionali, spesso addirittura in pieno, consentendoci uno stile di guida che definire spettacolare è poco. A questo senso di spettacolarità va anche aggiunto il comportamento dei nostri avversari che non esitano a prendersi a sportellate, provocando spesso clamorosi incidenti. Mi è capitato più volte di evitare auto avversarie che si capottavano proprio davanti a me, il tutto mentre correvo in paesaggi urbani a velocità ridicole; questo offre momenti davvero esaltanti, seppur distanti anni luce da una qualsiasi forma di realismo. A questo va aggiunto il particolare sistema Nemesi che GRID Legends ci offre. Scontrandoci in gara con un qualsiasi avversario andremo a provacare una vera e propria nemesi ed in questo caso saremo noi stessi le vittime delle sportellate dei nostri rivali. Questo aspetto però perde parte del suo significato per due motivi principali: il primo è per il particolare stile di guida che il gioco ci permette di adottare, le sportellate saranno sempre all'ordine del giorno e le Nemesi non saranno così significative come avrebbero potuto essere in presenza di un gioco più realistico. Secondariamente è il livello di difficoltà che va a mitigare ulteriormente questo aspetto. GRID Legends è un gioco facile ed accessibile e, a meno che non giochiate al livello più impegnativo – Leggenda appunto - , le Nemesi scaturite dai nostri atteggiamenti in pista difficlmente si faranno notare o ci provocheranno particolari problemi.
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